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Passante AV sotto Firenze, quali garanzie? Ancora nebbia fitta su informazione, impatti, collaudi e sicurezza

Giuliano, tunnel TAV

 

Rfi dialoga, ma non documenta. Da Palazzo Vecchio pubblicità negata al progetto e uffici latitanti. Da Ministero, Regione e Prefettura porte ancora chiuse. L’Osservatorio? Con calma…

 

Non è un orizzonte rassicurante quello che si intravede a Firenze dopo il secondo colloquio tecnico (il 19 giugno) e il terzo (il 27 giugno) sui progetti di scavo sotto la città, accordati da Rfi all’associazione che monitora la TAV in Mugello dal 1994 e a Firenze dal 1998.

Grande cortesia e affabilità da parte dei responsabili di Rete Ferroviaria Italiana, ma anche  una strenua oggettiva resistenza a soddisfare le richieste di documentazione che Idra ha ripetutamente trasmesso al committente RFI. Documentazione tanto più urgentemente indispensabile dopo che il 15 maggio scorso è stato dato l’avvio ai lavori per la realizzazione del Passante AV di Firenze che prevede il doppio sottoattraversamento ferroviario della città e la nuova stazione sotterranea Alta Velocità ‘Foster’ denominata da RFI ‘Firenze Belfiore’.

Peggio ancora le cose vanno coi piani alti delle istituzioni pubbliche: né il ministro alle infrastrutture e trasporti, né il presidente della Giunta regionale toscana, né il sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, né il prefetto hanno dato alcun riscontro alle segnalazioni e ai quesiti posti formalmente da Idra ai fini del buon governo dell’intervento in programma.

Da parte sua, il Comune di Firenze, che risulterebbe aver ricevuto da RFI a inizio giugno il collegamento elettronico per la pubblicazione del progetto non permette ancora la consultazione delle carte. L’ufficio dedicato alla comunicazione con la cittadinanza, il cosiddetto Ufficio Nodo, non risulta dotato di un numero di telefono, e non risulta pervenuto alcun riscontro alla richiesta trasmessa oltre due settimane or sono per posta elettronica: “Stiamo cercando (ma non troviamo) traccia della pubblicazione del link che, il 18 maggio scorso, in una audizione presso la Sesta e la Terza Commissione consiliare, RFI ha dato notizia di aver inviato al Comune di Firenze in data 06/06/2023, dal quale poter acquisire tutti gli elaborati del progetto Passante AV e Stazione AV posto a base gara”. Avvertito e sollecitato a intervenire per Pec, anche il Sindaco di Firenze non dà segni di vita.

Quanto all’Osservatorio Ambientale, ancora privo di un sito internet aggiornato, il suo presidente – direttore generale di Palazzo Vecchio – ha impiegato 56 giorni per dare un risicato riscontro a una Pec, seguita da due solleciti. Si chiedeva un’audizione allo scopo di acquisire aggiornamenti e approfondimenti informativi sulla struttura e il funzionamento dell’Osservatorio, nonché sugli impatti, i monitoraggi e i rinnovati piani di cantierizzazione del progetto, segnalare nuove criticità, verificare le misure attivate per la tutela del contesto ambientale interessato dall’opera (la città, l’area metropolitana, il Valdarno superiore, altre eventuali destinazioni per il conferimento delle terre di scavo), conoscere il programma dell’Osservatorio per la comunicazione con la cittadinanza.” La risposta è stata: La richiesta di audizione dell’Associazione di Volontariato Idra sarà valutata all’ordine del giorno dei lavori della prossima seduta dell’Osservatorio Ambientale Nodo AV di Firenze. Successivamente, sarà contattato dalla segreteria per concordare una data per il confronto richiesto.

In una replica indirizzata per conoscenza anche al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, Idra ha ricordato al presidente dell’Osservatorio ing. Giacomo Parenti le funzioni ad esso attribuite dal Decreto 25 giugno 2021, “Modalità di funzionamento degli Osservatori ambientali”. E finalmente è arrivata, ieri, la convocazione per il prossimo 19 luglio (ma solo per mezz’ora e in videoconferenza), o in alternativa per un’ora nel mese di settembre, con data ancora da definirsi. Del calendario delle sedute dell’Osservatorio non sembra del resto trovarsi traccia nel sito. Gli ultimi (e unici) verbali delle sedute di cui dal sito si ha notizia risalgono all’estate-autunno del 2005. Gli ultimi (e unici) pareri, agli anni 2007-2010. Tutti vengono definiti “disponibili”, ma nessun link appare collegato ai titoli. I soli documenti scaricabili dalla sezione “Atti dell’OA” risultano essere un parere del 1 ottobre 2010 e quattro decisioni che risalgono al 2014-2015.

Tranne l’ARPAT, dunque, tutti gli altri soggetti pubblici che per statuto dovrebbero garantire ascolto e interlocuzione si negano o si allontanano. E la città impantanata nel progetto di realizzazione del Passante Ferroviario e della Stazione AV da 24 anni rischia di restarci invischiata chissà quanto a lungo ancora, se si continuerà a lesinare il minimo sindacale di informazione in fatto di ambiente e sicurezza.

Paradossalmente, le uniche notizie strutturate sulle novità che presenta l’opera dopo l’arresto imposto dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, il fallimento di due cordate imprenditoriali affidatarie dei lavori e un lungo percorso di rivisitazione progettuale e autorizzativa, vengono fornite cortesemente a Idra dal committente RFI, attraverso colloqui i cui contenuti l’associazione si sforza di condividere con la cittadinanza nel deserto informativo che la stampa cittadina promuove diligentemente ignorandone i comunicati.

Per questo si dà atto ad RFI di aver esaurientemente presentato nel corso dell’incontro del 27 giugno – pur con le limitazioni imposte dalla modalità di colloquio da remoto – alcuni tratti essenziali delle tematiche oggetto dell’ordine del giorno. In particolare sono stati oggetto di illustrazione i temi delle subsidenze, della mappatura degli edifici potenzialmente interferiti, dei monitoraggi e delle garanzie previste per i cittadini compresi i Testimoniali di Stato, del monitoraggio radar satellitare e da terra, dei corollari ambientali e urbanistici delle modifiche apportate al progetto, degli studi di affinamento del PUT, delle garanzie prestate dall’appaltatore.

Resta un dato critico: i lavori sono partiti senza che il ‘sistema’ abbia fornito le prove della stagione di trasparenza annunciata. Mancano infatti i testi, gli accordi, le convenzioni, i verbali, i piani. E non sono documenti di poco conto. “Siamo circondati da una serie di opacità”, ha detto il presidente di Idra all’ing. Fabrizio Rocca, referente di progetto per il Passante AV di Firenze, in occasione dell’ultimo colloquio. “Avevamo intitolato costruttivamente “Tav, a Firenze prosegue il cammino verso la trasparenza” il resoconto – condiviso con Voi – dell’incontro svoltosi il 22 maggio scorso. Ma ‘trasparenza’ è una parola grossa, che ora come ora non possiamo più spendere, salvo riconoscere la buona volontà, il grande garbo, la grandissima cortesia che usate nei nostri confronti”.

Nota positiva al termine dell’incontro: Idra invitata da Rfi a collaborare a impostare un’iniziativa informativa collettiva, mettendo anche a disposizione i locali dell’Infopoint del cantiere di Circondaria. “Magari una bella assemblea pubblica di quelle belle di una volta, in cui la gente si ritrovava in un teatro, in un cinema, in una casa del popolo, in una parrocchia”, ha proposto l’associazione, “cominciando da Campo di Marte e da via Circondaria”.

Se son rose…

 

DOCUMENTI E INFORMAZIONI CHE MANCANO ALL’APPELLO

 

Il piano di emergenza interno per i tunnel e la stazione

Il Decreto Ministeriale 28 ottobre 2005 – Sicurezza nelle gallerie ferroviarie, alla voce “Piani di emergenza e soccorso” recita testualmente: “Il piano di emergenza deve essere proposto fin dalla fase di progettazione”. Nel caso di Firenze, l’inserimento e l’esercizio dell’opera sono previsti in un contesto urbano, fortemente antropizzato, e la vulnerabilità idrogeologica della città è storicamente attestata e drammaticamente confermata dall’alluvione nel 1966 dell’Arno e da quella nel 1992 dei torrenti Mugnone e Terzolle (nella loro area di esondazione sono ubicati proprio la stazione sotterranea AV e parte dei tunnel). Appaiono connotarsi come particolarmente cogenti la necessità, l’urgenza e la improcrastinabilità di uno strumento di prevenzione come il piano di emergenza che per i due tunnel di 6.444 metri consideri anche il rischio esondazione. Non è solo una questione di dotazioni. Una struttura analoga, la stazione AV di Bologna, è stata completamente allagata a giugno di nove anni fa. Non solo. Le lacune nella progettazione non avrebbero permesso inoltre di trasferire dal piano stradale a quello del ferro, a opera finita, i mezzi dei vigili del fuoco perché, risulta, gli ascensori sarebbero stati progettati e realizzati senza tener conto delle loro dimensioni! In proposito, chiede Idra, i vigili del Fuoco di Firenze sono stati consultati? Come si sono espressi?

 

Il verbale di accertamento redatto dalla commissione di collaudo tecnico-amministrativo dello ‘Scavalco’ TAV di Castello

 Dalla commissione quell’opera – definita sui giornali ‘colabrodo’ – è stata dichiarata non collaudabile. Rfi ha parlato di errori nell’esecuzione dell’opera che avrebbero dato origine alle infiltrazioni della falda, le ‘non conformità’ registrate. Ma la commissione di collaudo parla invece di lacune nella progettazione esecutiva: l’effetto colabrodo era dunque prevedibile?

E ancora: se è vero che il collaudo tecnico amministrativo dell’intera opera – come ci è stato spiegato da Rfi – potrà essere fatto una volta che la stessa sarà completata e una volta che saranno risolte anche le non conformità rilevate, come mai quella commissione non è stata confermata? Il suo presidente dichiara infatti di essere stato dismesso. E’ stata nominata una nuova commissione? Su questi punti si dà atto a RFI di essersi impegnata a riscontrare ad Idra le tematiche esposte in tempi brevi.

 

Il nuovo ‘Comitato di garanzia’

 Questo strumento, insediato nel 2012, ebbe a estinguersi poco più tardi, dopo che i sequestri giudiziari legati all’inchiesta della magistratura avevano bloccato a gennaio 2013 l’operatività dei cantieri. Oggi è ancora un illustre sconosciuto: Idra ha appreso soltanto in via informale da Rfi che è stato ricostituito, e che è composto da soggetti indicati dalla Regione Toscana, dalla Citta Metropolitana e dal Comune di Firenze. Ma – a dispetto del nome – non si sa chi siano e come funzionerà.


La distinta analitica delle voci dell’investimento di 2735 milioni

(il nuovo costo aggiornato del Passante AV, con annessi e connessi)

 

Il Protocollo attuativo per la comunicazione

 

Il Tavolo tecnico con Regione Toscana e Comune di Firenze

per le sistemazioni esterne alla Stazione

 

Gli accordi stipulati per il trasporto delle terre di scavo in Valdarno



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