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Costa S. Giorgio, una scatola vuota il ‘regalo di Natale’ (con sorpresa cremagliera)

Parte l’operazione-setaccio: pronta a ricorrere al Difensore civico, in attesa degli atti Idra prepara l’incontro con Alfredo Lowenstein

Giuliano - Herr Schmidt

Giuliano – Herr Schmidt

Classico esempio di scontro fra ragionevolezza e retorica, per una seduta lunga quanto inconcludente, che ha ratificato fino all’ultima virgola decisioni già prese. Questa l’amara conclusione che Idra estrae dal Consiglio comunale pleonastico svoltosi lunedì pomeriggio intorno all’ultimo schiaffo dato alla città, con oltre 6 ore di dibattimento e una sentenza annunciata: la consegna di Costa San Giorgio a scenari impraticabili.

Vana la pregiudiziale di fattibilità idrogeologica del progetto invocata da più di un intervento.

Nessun esame, tanto meno una discussione, delle osservazioni presentate dai cittadini e dalle associazioni, o dei contenuti dell’audizione accordata a Idra. Nessuna verifica della plausibilità delle controdeduzioni presentate dalla Direzione urbanistica.  Delle quali non è stato possibile avere notizia, anche dopo che chi ha presentato osservazioni ne ha fatto formale richiesta. Che senso democratico ha chiedere un parere e poi negare l’esito dell’istruttoria?

Una per una le osservazioni, e relative controdeduzioni, sono state votate dai Consiglieri per la maggior parte con una procedura superficiale e frettolosa, dopo la lettura di un semplice numero di protocollo: a dispetto della mole e della sostanza degli argomenti tecnici prodotti non si è assistito a una lettura del testo, né ne è stata indicata la provenienza (sola eccezione, la proposta pervenuta dalla Proprietà del complesso). Chi ha potuto ‘democraticamente’ seguire dal computer il Consiglio non ha capito assolutamente niente di quello che si decideva e del perché: un’autentica casa di vetro, la Camera locale dei rappresentanti!

Impietosamente respinti, a ranghi uniti e compatti, tutti e 10 i sensatissimi emendamenti alla bozza di convenzione proposti da una minoranza attenta e consapevole, e i suoi 2 ordini del giorno. Qualcuno ha persino accusato la minoranza di aver sostanzialmente provveduto a un sequestro: “E’ tre ore che ci tenete qua!”.

Idra si riserva di passare al setaccio procedimento e contenuti dei provvedimenti approvati dal Consiglio non appena la Giunta consegnerà il materiale richiesto ormai due settimane fa, del quale la città ha ricevuto notizia con un semplice comunicato-pubblicità della Giunta non privo di informazioni clamorosamente inesatte.

Una prima analisi della seduta consiliare restituisce comunque l’immagine di una maggioranza arroccata nell’ultima trincea, assediata da inviti puntuali quanto dettagliati e argomentati alla responsabilità da parte di minoranze pur con sensibilità politiche diverse, sorda all’appello alla concretezza. Una relazione dell’assessore all’Urbanistica, e una levata di scudi a sua protezione ‘a prescindere’, che Idra esaminerà appena disponibile assieme al progetto / non progetto, come contraddittoriamente è stato raccontato all’opinione pubblica il ‘regalo di Natale’ ai piedi di Belvedere. Sono stati appena menzionati – e mai nei contenuti – i tentativi vani e ripetuti della popolazione residente e del mondo della cultura, nazionale e internazionale, di offrire contributi costruttivi e proposte concrete alternative alla monocultura iperturistica de luxe sul ‘Poggio delle Rovinate’. Toni, semmai, generosamente denigratori in aula per “tutti questi intellettuali, grandi professoroni…”, che fanno il paio con le parole altezzose, dure e sprezzanti (altro che ‘riscoperta del valore della gentilezza’!) con cui poco prima della seduta del Consiglio il sindaco Dario Nardella ha voluto rivendicare il diritto a non ascoltare il dissenso e le competenze. Lo dimostra del resto il rifiuto di un qualsivoglia rapporto con la cittadinanza dell’Oltrarno, e con le decine e decine di firmatari dell’appello di questi giorni. “Questi soggetti” è l’appellativo con cui il sindaco definisce sbrigativamente fior di urbanisti, storici dell’arte, geologi, guide turistiche, studiosi di ogni branca disciplinare. Ma abbiamo forse bisogno di un nuovo fortino del pensiero unico?

Una cosa è chiara: al governo di questa città piace vantare un profilo autoritario e decisionista. Il modello di evoluzione della Firenze patrimonio dell’Umanità è quello indicato dalla struttura prevista in Costa San Giorgio, apprendiamo, che “andrà a qualificare il complesso ricettivo della nostra città” (sono ancora parole del sindaco), aggiungendosi anche in area Unesco alla generale trasformazione del tessuto urbano in rendita alberghiera. Pazienza se la popolazione dovrà continuare a migrare in periferia o anche più lontano: si creeranno infatti, promette Nardella, “ben 1000 posti di lavoro, 500 per tutta l’attività edilizia e altri 500 per la gestione di questa struttura”. Che importa se la fragile collina di Belvedere perderà ogni suo incanto e, possibilmente, anche tutti i residenti? Una prospettiva dissennata, come quella di bucare due volte per chilometri e chilometri la città per far risparmiare qualche minuto ai treni TAV da Roma a Milano, e far perdere molto più tempo e fatica a chi arriva e parte da Firenze: si aspetta Santa Maria Novella e trova invece una stazione Foster scomoda e decentrata, se mai si farà. Stendiamo poi un pietoso velo sull’immaginario disneyano che partorisce ruote panoramiche a ridosso della Fortezza medicea di San Giovanni…

Il ‘regalo di Natale’ urbanistico alla città è però, osserva Idra, una scatola vuota. E farà bene l’investitore argentino proprietario del complesso, con cui l’Associazione ha in programma un appuntamento a gennaio, a considerare con ogni opportuna attenzione le possibili conseguenze dell’avventurismo amministrativo dispiegatosi lunedì in Consiglio. In particolare, sarà necessario considerare il peso e il significato delle parole con cui la maggioranza ha semplicemente rinviato al futuro prossimo la soluzione di nodi altrimenti insolubili: dall’accessibilità della futura numerosa clientela e servizi al resort, alla fattibilità di scavi in un tessuto geologicamente fragile e idrologicamente strategico per l’area verde di Boboli. Lo ha giustamente ribadito ancora una volta il Direttore responsabile del Giardino e degli Uffizi, che a febbraio spedì a Palazzo Vecchio e al Soprintendente un eloquente monito preventivo dopo che Idra gli aveva segnalato l’avvenuto mancato coinvolgimento delle Gallerie in tutta la fase di costruzione della Variante urbanistica.

Invano la questione era stata sottoposta in audizione (minuto 9:11; ed è rimasta agli atti) all’attenzione di una Commissione Urbanistica non esattamente empatica lo scorso 1 dicembre dalle delegazione di Idra: “In materia urbanistica, una classe dirigente che va avanti ottusamente senza tener conto delle criticità oggettive dei luoghi e dei contesti, e delle proposte costruttive della collettività, per di più in un sito vincolato e delicato come la collina di Belvedere, non fa nemmeno, come può sembrare, un favore all’operatore privato. Determina invece una situazione spigolosa che si presterà, d’ora in avanti, a continui ulteriori contenziosi, sia col Ministero dei Beni culturali sia con la società civile e le associazioni, che non smetteranno certo di tallonare le fasi successive di scelte ritenute sciagurate. E saranno ovviamente chiamati a risponderne anche coloro che avranno avallato politiche così miopi pur in presenza di documenti e argomenti come quelli prodotti da un anno e mezzo a questa parte da Idra e dai consulenti scientifici che l’hanno supportata, e che oggi aggiungono ingredienti propositivi non facilmente eludibili”.

Infine, non conferiscono certo credibilità a questa giunta le parole dell’assessore nel presentare il progetto / non progetto: “Viene meno la parte relativa alla cremagliera”. Peccato che in una delle carte del PUC arrivate avventurosamente nelle mani di Idra risulti invece proprio una cremagliera, che da un bastione di Forte Belvedere approvvigiona il resort di merci e ne ritira i rifiuti: uno spettacolo! Lo hanno meritoriamente denunciato alcuni consiglieri lunedì nella Sala dei Dugento. Anche in questo caso, inascoltati!



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