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Idra a Villa Pamphili? Proposta irrituale a Conte: tenuta fuori dagli Stati generali niente meno che la società civile!

Auguste Couder, Versailles, 5 maggio 1789, apertura degli Stati Generali (da Wikipedia)

Auguste Couder, Versailles, 5 maggio 1789, apertura degli Stati Generali (da Wikipedia)

Chissà, se dopo il ravvedimento nei confronti di Comuni, Regioni e Province, il primo ministro Conte terrà conto delle osservazioni pervenute ieri da Firenze da un’espressione della cittadinanza attiva impegnata sul territorio. “Coinvolgere nell’interlocuzione soltanto i sindacati e le associazioni di categoria – scrive Idra a Conte - appare una scelta limitante, non coerente con le finalità dell’iniziativa. I cosiddetti “corpi intermedi”, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, portatori di interessi collettivi profondamente sintonizzati con le tematiche territoriali, potrebbero fornire anch’essi ‘menti brillanti’, spunti utili di riflessione e concrete proposte operative su temi da tempo sostanziali, affrontare i quali risulta ormai non più rinviabile: il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile, l’informazione ambientale, la qualità delle infrastrutture, la condivisione delle scelte”. Eppure, si osserva, “svariate tipologie di formule organizzative avrebbero potuto in realtà assicurare al percorso degli Stati Generali la ricchezza di stimoli che le esperienze indicate sono in grado di offrire.

Ma non è questa la sola apparente lacuna che l’associazione fiorentina rileva. All’appello sembra mancare – fra gli invitati agli Stati generali - anche l’universo dell’istruzione, della formazione e della ricerca! “Eppure da tempo la stessa Unione Europea – scrivono quelli di Idra – evidenzia l’importanza della c.d. educazione all’imprenditorialità, intesa come capacità di agire cogliendo opportunità e idee, e di trasformarle in valori economici, culturali e sociali, in un rapporto di stimolo positivo reciproco fra scuola, lavoro e territorio”.

Una disattenzione istituzionale che preoccupa, nella misura in cui sembra confermare un obsolescente approccio alla complessità che la lezione della pandemia Covid19, di quell’approccio figlia, dovrebbe rapidamente archiviare. Svariate tipologie di formule organizzative avrebbero potuto in realtà assicurare al percorso degli Stati Generali la ricchezza di stimoli che le esperienze indicate sono in grado di offrire”.

Ma se pure è mancata un’interlocuzione del Governo coi territori che permettesse a queste esigenze di emergere, Idra non rinuncia tuttavia ad adottare un atteggiamento collaborativo, e suggerisce dunque a Conte un ampliamento della platea dei soggetti invitati a intervenire agli Stati Generali, che comprenda rappresentanze dei settori ad oggi non coinvolti. In ogni caso, offre la propria disponibilità: Ci candidiamo a fornire un nostro contributo al confronto in programma nei prossimi giorni, disponendo di un pacchetto di proposte organico e originale, di cui non vediamo traccia nel prevalente dibattito politico rappresentato sui media, né nelle anticipazioni del Governo. Ci rendiamo quindi disponibili a presentare a Villa Pamphili un nostro documento propositivo frutto delle attività ultraventennali che la scrivente Associazione ha svolto nei campi dell’educazione ambientale, dell’informazione indipendente, della progettazione sostenibile, della difesa e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, della tutela della legalità”.

Arriverà un riscontro da Palazzo Chigi?

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