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TAV a Firenze: buone notizie per la città. Infrarail promette un netto cambio di passo.

Una pagina nuova nella progettazione e nella comunicazione: Idra incontra l’amministratore delegato di Infrarail Firenze ing. Raffaele Zurlo.

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“Questa nuova realtà, Infrarail, che le Ferrovie dello Stato hanno voluto creare per affrontare e risolvere il problema-Firenze, ha implementato proprio un vostro desiderio: e cioè quello che RFI assuma in proprio la responsabilità dell’infrastruttura ferroviaria sgombrando il campo dalla madre di tutti i problemi, l’architettura contrattuale che concede al privato ‘general contractor’ l’intera opera, chiavi in mano, dalla progettazione alla realizzazione”.

Così ha esordito, rivolgendosi al presidente di Idra Girolamo Dell’Olio, l’amministratore delegato di IFR ing. Raffaele Zurlo in occasione del lungo colloquio accordato ieri mattina alla storica associazione fiorentina, nella sede RFI di via Circondaria.  E ha aggiunto: “Il problema che abbiamo oggi nella realizzazione delle opere pubbliche sta anche nella qualità della risposta delle istituzioni. Noi abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione che sia operativa, presente, efficiente ed equa nelle scelte. La finalità di questo approccio è che si realizzino le opere pubbliche correttamente, rispettando le previsioni di costi e tempi”.

Una rivoluzione, dunque, sulla scena di Firenze! Un nuovo stile, un deciso cambio di passo, che è possibile riconoscere anche nelle scelte che Infrarail promette sul piano della comunicazione e del rapporto con la cittadinanza. Zurlo e il suo team, che provengono da esperienze di altri cantieri di opere pubbliche di particolare difficoltà, hanno voluto illustrare a Idra alcune buone pratiche, sottolineando l’importanza dell’ascolto e dell’interlocuzione. “Noi siamo apertissimi. Ascoltiamo tutti: per noi è un dogma che a chi chiede si debba rispondere. Certo, in un contesto di rispetto, comprensione e capacità di confronto”. L’ing. Zurlo e la sua squadra non nascondono di avere ovviamente una conoscenza ancora incompleta del progetto del passante sotterraneo approvato nel 1999, della stazione Foster approvata nel 2003 (mai sottoposta a una Valutazione di Impatto Ambientale) e di tutte le varianti, grandi e piccole, affastellatesi nel frattempo. Perciò considerano gradito, utile e prezioso il contributo di quesiti, segnalazioni e informazioni che Idra e la cittadinanza tutta potranno apportare al lavoro di rivisitazione integrale e in profondità affidato ad Infrarail, nell’ambito del perimetro di intervento che è stato loro assegnato, che non contempla, è stato chiarito, di metter mano a variazioni di tracciato. Un compito in ogni caso, sembra di poter intuire, da far tremare le vene e i polsi, se è vero che si tratta di adeguare una progettazione più che vetusta alle trasformazioni avvenute in quattro lustri e alla mole di nuove regole di ogni genere accumulatesi nel frattempo: dalle norme antisismiche a quelle antincendio, dalla riformulazione dei testimoniali di stato delle centinaia di unità abitative sotto-attraversate dai due tunnel alla verifica degli impatti attesi in superficie, fino al ricalcolo dei costi programmati e di quelli aggiuntivi che certamente deriveranno dalla rivisitazione del progetto: “Dalla conoscenza approfondita che abbiamo il dovere istituzionale di acquisire deriveranno le decisioni finali di come realizzare l’opera. Anche modificando alcune impostazioni attuali”, ha dichiarato Zurlo.

Opportunamente, l’ad di Infrarail raccomanda a Idra, e in generale alla cittadinanza, di trasmettere in forma scritta i rilievi, i quesiti, le perplessità, le critiche che si intenda porre all’attenzione del suo team, corredate di ogni possibile adeguata documentazione. Una prassi che Idra ha seguito vanamente dal 1994 ad oggi, raccogliendo indifferenza e ostilità. Dell’Olio ha precisato a riguardo: “Il sito web dell’associazione è di per sé una miniera di dati informativi corretti e verificati, e testimonia quanto siano state fin qui sordi alle sollecitazioni della cittadinanza gli Enti locali, vere e proprie fucine di ‘notizie’ spesso avventurose, avventate o contraddittorie”.

Ecco perché Idra si prepara a inviare a Infrarail contributi e proposte, a partire dalle osservazioni depositate nel lontano 1998 sullo Studio di Impatto Ambientale. Ma già ieri ha voluto anticipare la richiesta di documentazione su un tema che sta particolarmente a cuore all’associazione, memore della lesione dei diritti fondamentali dei lavoratori importati dai tanti Sud d’Italia in Mugello per la costruzione della tratta appenninica, fra il 1996 e il 2009, sottoposti a condizioni di impiego che furono definite schiavili: contratto, orari e turni previsti per le maestranze da impegnare nella realizzazione dei tunnel a Firenze.

Naturalmente, nell’apprezzare il deciso cambio di rotta, nel merito e nel metodo, annunciato da Infrarail, Idra ha voluto in ogni caso educatamente puntualizzare: “Noi contribuiamo volentieri a questo vostro percorso. Voi ci permetterete però di coltivare il nostro sogno che un qualcosa di molto meno costoso, molto più partecipato e molto più efficace si possa forse provare a fare, con sei mesi di confronto e di dibattito dopo venti anni di inconcludente e costosissima stagnazione, a partire dal confronto pubblico fra soluzioni infrastrutturali diverse per il bene di questa città, della Regione e dell’Italia. Un confronto che non è mai stato neppure avviato. Noi non sposiamo alcun progetto: noi sposiamo una metodologia. Quella della piena democrazia.



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