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Gualchiere di Remole, Italia Nostra e Idra in Soprintendenza

Urge chiarezza e trasparenza da Palazzo Vecchio

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L’arch. Michele Cornieti, funzionario competente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le attività di tutela monumentale e paesaggistica per il territorio di Bagno a Ripoli, ha ricevuto stamani Leonardo Rombai e Girolamo Dell’Olio, in rappresentanza rispettivamente di Italia Nostra e Idra. Le due associazioni hanno chiesto infatti un incontro alla Soprintendenza sul tema delle trecentesche Gualchiere di Remole, allo scopo di verificare le intenzioni del Ministero chiamato dall’art. 9 della Costituzione a tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Le Gualchiere di Remole rappresentano un unicum – di rango non soltanto regionale, ma nazionale ed europeo - nel panorama delle testimonianze architettoniche che il passato consegna alla nostra e alle future generazioni. Abbondano a Firenze palazzi, chiese, ville e giardini di epoca medievale. Ma sulle sponde dell’Arno, proprietà del Comune di Firenze nel territorio di Bagno a Ripoli, l’opificio già appartenuto alla famiglia Albizi e all’Arte della Lana è – col suo austero aspetto di castellare guarnito del villaggio per le maestranze – il solo ed ultimo manufatto che riporta visivamente alla memoria quella fase della manifattura tessile che ha fatto per secoli la fortuna di Firenze, la follatura dei pregiati panni di lana.

Definite dallo storico Fernand Braudel il maggiore impianto industriale dell’Europa pre-industriale, le Gualchiere di Remole sono state considerate per anni un peso di cui disfarsi da parte del Comune di Firenze, che le ha consegnate a giugno 2017 – assieme alle sue pertinenze – a un’asta andata deserta al prezzo irrisorio di 2,2 milioni di euro. Eppure, se è degno di fede quanto si è letto in uno scatto pubblicato in rete alcuni giorni prima che avesse luogo la gara, lo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella così scriveva, in inglese, al principe Carlo d’Inghilterra: “Sono estremamente grato a lei per la splendida opportunità che lei sta offrendo a me come sindaco di Firenze mettendo in evidenza l’importanza del prestigioso mulino delle Gualchiere di Remole”. E proponeva: “Io suggerirei di procedere a creare un comitato, una specie di “task force”, per iniziare a lavorare insieme e trovare soluzioni fattibili per i Mulini delle Gualchiere di Remole. La informo che vorrei personalmente far parte del comitato e che il capo del mio staff è coinvolto”.

Oggi Palazzo Vecchio dichiara pubblicamente la scelta di recuperarne l’uso e la fruibilità, ma in palese assenza di pubblicità agli atti e ai provvedimenti che darebbero corpo a questa apparente volontà.

A Italia Nostra e a Idra l’arch. Cornieti, da parte sua, ha assicurato: “La Soprintendenza, nell’ambito delle proprie attività istituzionali, si occuperà in maniera concreta della questione verificando lo stato di conservazione del bene, di dichiarato interesse culturale”.

Le associazioni, da parte loro, hanno manifestato l’auspicio che il piano di recupero e utilizzazione del complesso tenga conto dell’esigenza di mantenere funzioni compatibili con la qualità del manufatto e del villaggio che intorno ad esso si sviluppa, a partire da quelle culturali, sociali e produttive che la preziosa presenza dell’atelier dell’artista Piero Gensini ha permesso di continuare a difendere e promuovere negli ultimi decenni.

Si attende che siano resi noti da parte dei due Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli i contenuti e le reali caratteristiche del processo partecipativo ipotizzato, tenuto conto della molteplicità di soggetti di cittadinanza attiva protagonisti accanto allo scultore Piero Gensini, delle attività di presidio e salvaguardia di questa importante e insostituibile memoria storica.



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