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Radio24 e TAV: rischio fake news?

L’associazione ecologista fiorentina Idra chiede spiegazioni all’emittente della Confindustria dopo l’intervista a Matteo Salvini, venerdì scorso, a “24mattino”: come mai notiziari e approfondimenti successivi hanno trasformato frasi responsabilmente interrogative in dichiarazioni pesantemente affermative, e un parere formulato come personale in un giudizio ostentatamente politico?

Da due giorni la maggior parte dei media nazionali e locali rilanciano, senza alcun apparente controllo sulla fonte, notizie ripetutamente diffuse da Radio24, a proposito di TAV, dopo l’intervista su quella stessa emittente a Matteo Salvini venerdì scorso: “il ministro Salvini mette bene in chiaro quella che dovrebbe essere la linea: andare avanti e non tornare indietro”, “pressing di Salvini perché il progetto vada avanti”, “scontro Salvini-5 stelle”.

Ci si domanda: sono forse, queste, sintesi appropriate e plausibili di quanto ascoltato dalla viva voce del ministro?

In realtà, interrogato sul tema del contestatissimo progetto di tunnel TAV Torino-Lione, con grande garbo istituzionale Matteo Salvini ha esordito chiarendo i limiti delle proprie competenze di governo: “Io da ministro dell’Interno mi occupo della tutela della sicurezza dei lavoratori e delle forze dell’ordine”. Ha quindi sottolineato il valore della metodologia con cui l’esecutivo ha deciso di affrontare i nodi delle ‘grandi opere’: si tratta di attuare una “analisi costi-benefici”, ha detto, così come il competente ministro delle Infrastrutture aveva del resto ripetutamente chiarito in queste settimane in ossequio al contratto di governo. Infine, il ministro Salvini si è posto due domande: “L’opera serve? E se per caso da un’analisi attualizzata al 2018 l’opera non serve, costa di più bloccarla che non proseguirla? Questo è il ragionamento che varrà su tutto, la TAV, la TAP, Pedemontana, Terzo valico. Questo c’è scritto e questo faremo. A proposito dei dossier sul tavolo del ministro competente a decidere sulla materia delle Infrastrutture, Salvini ha aggiunto: “Sono migliaia di pagine, non è la mia competenza, non lo sto facendo io: però c’è l’analisi costi-benefici su opere che in alcuni casi risalgono a una progettazione di 10, 20, 30 anni fa…”.

Attiene invece evidentemente alla sfera strettamente personale la risposta circa il suo parere al riguardo: “Le posso dire che dal punto di vista personale secondo me occorre andare avanti e non tornare indietro”. Dunque, il ministro dell’Interno appare essere ben consapevole della complessità del lavoro di verifica da svolgere, così come del fatto che a doversene occupare sono necessariamente il collega competente Danilo Toninelli e la sua direzione tecnica.

Perché allora, nei programmi e nei notiziari successivi, venerdì e sabato, Radio 24 ha raccontato quell’intervista con titoli che paiono non rifletterne adeguatamente i contenuti? Titoli che, allineati e coperti, la maggior parte dei media si sono peraltro affrettati a riproporre…

L’associazione fiorentina Idra ha chiesto ieri mattina spiegazioni al riguardo con una mail al vicedirettore di Radio24 Sebastiano Barisoni, trasmessa anche ad altri indirizzi della testata. La domanda non retorica che il ministro Salvini ha inteso formulare (“l’opera serve?”) si è trasformata nei successivi resoconti della stessa emittente, osserva Idra, da frase interrogativa in solenne dichiarazione affermativa, e il parere personale è diventato un giudizio ostentatamente politico. L’associazione sottolinea invece “le cautele che il ministro ha mostrato di nutrire in relazione ai limiti del ruolo da lui coperto nel governo, nel rispetto delle prerogative in materia TAV istituzionalmente in capo al suo collega alle Infrastrutture”.

Commentando la vicenda sotto il profilo della qualità giornalistica, l’associazione sostiene di temere che “ancora una volta si manifesti, come in tante altre occasioni su questo tema nella stragrande maggioranza dei media, un incomprensibile “pregiudizio positivo” nei confronti della nostra TAV, che tante gravissime falle ha invece evidenziato in Italia sotto tutti i profili: contrattuale, economico ed erariale, ambientale, trasportistico, civile e sociale”. E certo non ne manca ai cittadini toscani esperienza diretta: Idra è stata parte civile nei procedimenti penali, e parte ad adiuvandum nel procedimento per danno erariale, accesi negli ultimi anni per i gravi irreversibili danni provocati sull’appennino fra Bologna e Firenze e nelle casse dello Stato.

La nota di Idra si conclude con un auspicio: “Ci auguriamo che vogliate provvedere a correggere, quanto meno nei prossimi appuntamenti informativi, le inesattezze che abbiamo avvertito il dovere di segnalarvi. E che questo possa indurre magari il resto dell’informazione nazionale a fare altrettanto…”.

Nota positiva, tuttavia, e meritevole di gratitudine, la voce di saggezza che è stato possibile ascoltare, venerdì, sulle stesse frequenze di Radio 24: la breve ma incisiva intervista sulla Torino-Lione a Marco Ponti, professore di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano.



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