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Sblocca Italia-sotto-il-fango? Via la TAV dai territori! Investire sulla tutela!

Dalla Liguria e dal Piemonte ancora un segnale chiaro e tondo di politiche da invertire.

“Crediamo di non essere gli unici ad aver notato come i territori colpiti dall’alluvione, da Genova a Gavi, passando per Arquata, Serravalle, Novi e Pozzolo – scrivono i comitati di cittadini della Liguria e del Piemonte – siano gli stessi territori in cui il Governo, con l’assenso degli amministratori locali, vorrebbe costruire il Terzo Valico”.

E’ l’ennesima controprova dell’assurdità del modello di crescita che ha fatto scempio dell’Italia da decenni. L’ambiente ci sta dicendo ancora una volta in questi giorni che non può sopportare altre aggressioni, osserva Idra. Le mutazioni nel clima esigono dal canto loro una prudenza anche maggiore di quella che avremmo dovuto usare finora. La domanda dunque è: che senso ha spendere denaro pubblico per promuovere con le ‘grandi opere’ dissesto idrogeologico, e tornare a spendere altro denaro pubblico per metterci di volta in volta un cerotto? La cura del territorio deve intervenire alla radice, la manutenzione deve sostituire e bandire la cementificazione!

Matteo Renzi mediti, anche sul caso Firenze. Qui l’Arno è esondato l’ultima volta nel 1966. I torrenti urbani Mugnone e Terzolle sono esondati l’ultima volta nel 1992. Si previene forse la prossima alluvione nella città patrimonio dell’Umanità continuando a cementificare la piana con la nuova pista aeroportuale, e ostruendo per chilometri la falda nel sottosuolo, col doppio tunnel TAV e la stazione ‘subacquea’ Foster?

 



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