Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 28.8.’04

 

ABBATTIMENTO DEGLI ALBERI IN VIA VASCO DE GAMA: PERCHÉ METTERE IL CARRO DEL “CORRIDOIO ATTREZZATO” DAVANTI AI BUOI DEL “PROGETTO ALTA VELOCITÀ”, CHE È ANCORA IN ALTO MARE?

 

IN UNA LETTERA AL SINDACO DI FIRENZE IDRA CHIEDE UNA VERIFICA URGENTE DI CONGRUITÀ PRIMA CHE L’INTERO FILARE SIA DISTRUTTO.

 

Una richiesta urgente al sindaco di Firenze: riconsiderare l’opportunità di abbattere il lungo filare di lecci in Via Vasco de Gama. L’eliminazione delle piante nel pieno delle ferie agostane permette sì la costruzione di un “corridoio attrezzato” a servizio dell’Alta Velocità.... ma il provvedimento rischia di risultare largamente prematuro, o del tutto inutile. Per tre motivi.

·         Il primo progetto di recupero ambientale della miniera di Santa Barbara (che include il trasferimento delle terre di scavo della stazione AV lungo questo “corridoio attrezzato” fino alla stazione di Rifredi e poi, da lì, alla sua destinazione finale in Valdarno) è stato respinto. Del secondo è ancora in fase istruttoria il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Di più. I sindaci dei Comuni chiamati a ospitare senza consultazione i milioni di metri cubi di smarino da estrarre dal sottosuolo di Firenze (S. Giovanni Valdarno, Figline Valdarno, Cavriglia) si dichiarano nettamente contrari.

·         Non è ancora concluso neppure il procedimento di VIA che solo può dare l’avvio alla conferenza di servizi legittimata ad autorizzare la cantierizzazione per il nodo ferroviario fiorentino dell’Alta Velocità. Persino la Regione Toscana non ha espresso un parere sull’opera di scavalco ferroviario fra Rifredi e Castello, parte integrante del progetto. Del resto, le procedure di affidamento dei lavori potranno avvenire soltanto quando saranno ottenuti tutti i via libera, e le opere saranno oggetto di un unico appalto. Siamo dunque ancora nella preistoria dell’intervento AV vero e proprio: “i cittadini non comprendono – scrive Idra al sindaco - come si possa attuare con la fretta e la tempistica adottate un intervento propedeutico a qualcosa che deve essere ancora definito, approvato, consolidato”.

·         Infine, non risultano chiare neppure le caratteristiche del “corridoio attrezzato” in corso di costruzione. Per quanto è dato sapere, anzi, esse appaiono contraddire il contenuto degli accordi siglati il 3 marzo ’99 nella conferenza di servizi per il Nodo di Firenze. All’articolo 7 dell’Accordo procedimentale approvato in quella conferenza, infatti, leggiamo: “La movimentazione dei materiali da e per il cantiere della stazione AV avverrà tramite l’uso di corridoio attrezzato con binario ferroviario, da realizzare in affiancamento a quelli oggi esistenti, che collegherà i cantieri della stazione AV in zona ex Macelli e pozzo Corsica con la stazione di Rifredi, come richiesto dal Comune di Firenze (...) Il tracciato di tale binario è composto di tre parti (...)”. In nessun punto dell’Accordo del ’99 si legge che questo binario debba essere affiancato da una “pista” di raccordo fra il cantiere di Rifredi e quello della nuova stazione ai Macelli, come quella annunciata dall’Amministrazione il 20 dicembre 2003. “Può dirsi conforme, un corridoio attrezzato così concepito, con i contenuti dell’Accordo procedimentale del ’99, e con la pubblicità che ne venne data dall’Amministrazione comunale come di un elemento di garanzia almeno sul piano della movimentazione della terra scavata, che tanti danni ha provocato sulle strade del Mugello dopo l’impegno formale – mai onorato – dell’utilizzazione della linea ferroviaria Faentina?”.

Sulla scorta di questi dati il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio chiede al sindaco di verificare con urgenza la praticabilità di una sospensione dei lavori di costruzione del corridoio attrezzato.

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