Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 18.5.’09

 

TAV a Firenze, non è questione di tracciati: la priorità è il buon governo della spesa pubblica. Idra propone al candidato sindaco Giovanni Galli una inversione a U.

 

Ora è chiaro a tutti: la TAV non ha solo distrutto ambiente e risorse preziose in Mugello, con rilevanti strascichi penali. C’è di più. Secondo Ivan Cicconi, la TAV italiana ha un costo il 500% più elevato che in Francia, Spagna e Giappone. E la Corte dei conti ha bollato la sua architettura contrattuale come una solenne mancanza di rispetto per le future generazioni: “Quel che è più grave - scrive la Corte - queste operazioni pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali”.

La prima cosa da fare a Firenze, dunque, una volta arrestata la macchina devastante del sottoattraversamento (che per buona sorte è ferma al palo dell’Osservatorio ambientale), non è discutere se si debba passare sotto o sopra, a sud o a nord. Il presidente e il vice presidente di Idra, nel corso del lungo colloquio sabato pomeriggio col candidato sindaco Giovanni Galli e i suoi collaboratori Luciano Ghinoi e Massimo Lensi, hanno voluto rimettere la questione del progetto TAV a Firenze sulle sue vere gambe: La questione da risolvere - hanno sottolineato documenti alla mano Girolamo Dell’Olio e Pier Luigi Tossani - è quella del meccanismo finanziario, che non funziona. O forse funziona troppo bene, ma a vantaggio di pochissimi, con grande danno per la collettività. L’affidamento dei lavori in Mugello al cosiddetto general contractor ha permesso di far lievitare tempi e costi dell’opera senza garantire la qualità né del progetto né del prodotto, come è attestato dalla requisitoria dell’Autorità  per la Vigilanza sui Contratti Pubblici. E così, ad esempio, a Scarperia due km di galleria sono stati prima costruiti in cemento non armato, e poi demoliti e rifatti, e si minaccia di inaugurare a dicembre gallerie prive per 60 km di un tunnel parallelo di soccorso, in cui i treni si incroceranno a 300 km/h. Questo – hanno osservato i referenti di Idra - è un atto di inammissibile sudditanza dello Stato a interessi privati, e non fa onore a nessuno degli amministratori pubblici che lo praticano o lo promuovono, a Roma come a Firenze, al governo come in giunta.

Non è ammissibile inoltre, secondo Idra, che un soggetto economico liberato dal vincolo della gestione dell’opera da costruire possa godere del privilegio della direzione dei lavori di cantierizzazione, ed essere con questo esente da tutti quei controlli pubblici che un regolare regime di appalto prevederebbe.

Prima ancora di litigare, dunque, intorno a quale sia il progetto di tracciato preferibile per il potenziamento ferroviario del Nodo di Firenze (un potenziamento che Idra considera urgente e doveroso, e che invece – guarda caso - langue da dieci anni a questa parte, da quando cioè è stato approvato e lasciato a bagno maria il ‘progetto impossibile’ di sottoattraversamento TAV a zig zag e contro-falda), è necessario – hanno detto i rappresentanti di Idra al candidato Giovanni Galli – fissare quelle condizioni di buon governo della spesa pubblica che sono state fin qui così clamorosamente disattese. E dunque urge abbandonare l’architettura contrattuale che ha permesso di dilapidare allegramente gigantesche somme erariali in Mugello – e le nota-spese, come si sa, è tutt’altro che chiusa! - senza arrivare a produrre neppure una linea credibile (come risulta da un parere ufficiale dei Vigili del Fuoco) sul piano della sicurezza.

Una volta fissato questo irrinunciabile paletto occorrerà secondo Idra che la nuova Amministrazione comunale di Firenze bandisca – di concerto con gli altri soggetti pubblici competenti – un regolare concorso di idee e progettualità per una soluzione del nodo ferroviario fiorentino passeggeri e merci che tenga conto del contesto regionale e nazionale. Anche qui, hanno sostenuto Dell’Olio e Tossani, sarà indispensabile invertire il metodo fin qui seguito seguendo tre inderogabili direttrici.

Occorrerà partire da una seria analisi della domanda di trasporto, e da una verifica rigorosa dell’efficacia trasportistica delle ricette proposte, perché la cosiddetta “cura del ferro” non si trasformi in un malanno anche peggiore di quello a cui già siamo abituati: e cioè, altre autostrade per le merci, eurostar obbligatori per i viaggi a media e lunga distanza, nuove sofferenze e disagi per visitatori, lavoratori e studenti pendolari che dall’apertura delle tratte TAV hanno ricavato soltanto un peggioramento dei servizi, da Milano a Napoli passando per il Valdarno, l’Umbria e il Lazio.

In  tempi di vacche magre e di crescente indebitamento a danno delle future generazioni, occorrerà inoltre che sia predeterminato per il Nodo fiorentino un tetto ragionevole di spesa: non ha alcun senso dichiarare, come ancora a febbraio – leggiamo nelle cronache - l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti, che “un miliardo di euro investito sul territorio” dalle Ferrovie per il Nodo di Firenze è ”manna dal cielo”. Al contrario, concorrere a una distribuzione ineguale delle risorse in un’Italia ferita dalla crisi economica e dal terzo debito pubblico del pianeta suonerebbe come una scelta offensiva del buon senso e del buon governo della cosa pubblica.

Infine, terzo prerequisito di metodo che Idra ha descritto come condizione fondamentale di quel confronto sano, trasparente e democratico che è stato fin qui negato a Firenze, un percorso di partecipazione al progetto da parte delle tante competenze tecniche e culturali che il territorio è in grado di procurare, degli ordini professionali, delle istituzioni interessate (dall’Autorità di bacino dell’Arno alle autorità sanitarie). Al colloquio col candidato sindaco ha partecipato anche la prof.ssa Teresa Crespellani, docente di Ingegneria Geotecnica Sismica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze. Non è potuto intervenire invece, per impegni precedentemente assunti, l’ing. Ivan Cicconi, esperto in economia e contratti nel settore degli appalti. Ma la delegazione di Idra ha comunque offerto al candidato sindaco ogni possibile collaborazione che in futuro possa rendersi utile o necessaria sul piano tecnico, ambientale e sociale.

 

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