Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 10.11.’08

 

Lettera aperta

 

alla popolazione e agli amministratori pubblici

della Val di Susa

 

 

Cari concittadini e gentili amministratori pubblici della Val di Susa,

 

 

seguiamo con qualche apprensione aggiuntiva, nelle ultime settimane, le vicende legate al Corridoio 5 e al collegamento TAV/TAC Torino-Lione.

Non promette niente di buono, ci sembra, la minaccia da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di imporre anche con l’aiuto della forza pubblica l’esecuzione di un progetto che con ogni evidenza continua a non essere gradito né condiviso da gran parte della popolazione chiamata a sopportarlo. Se non andiamo errati, un’analoga azione condotta tre anni or sono si è rivelata del tutto improduttiva: quel progetto è stato ritirato dagli stessi soggetti che avrebbero voluto imporlo. E comunque ricorrere alla forza per costringere la popolazione a ingoiare un intervento contestato da cittadini e tecnici con fior di argomenti di natura economica, trasportistica, sociale e ambientale non ci sembra una ricetta all’altezza dei tempi.

Perché non dare quindi un contributo anche noi, dalla Toscana ‘colpita e affondata’ dal progetto TAV, affinché si affermi una cultura della saggezza, del rispetto e dell’ascolto?

Dal basso, anzi dal bassissimo, della nostra esperienza drammatica, crediamo che possa essere utile segnalare a tutti voi, comunità e amministratori locali della Val di Susa alle prese con decisioni importanti, le conseguenze che sono derivate in Toscana da una cattiva progettazione, da un’approvazione forzata e superficiale, da una esecuzione spesso incauta e talora arrogante, come gli atti del processo penale in corso presso il Tribunale di Firenze documentano in maniera apparentemente inoppugnabile. Crediamo che il nostro cattivo esempio toscano possa e debba far riflettere affinché non si ripetano gli stessi errori. Non sarà male ricordare che il saccheggio di risorse erariali, naturali, idriche, territoriali e paesaggistiche perpetrato dall’attuazione del progetto TAV è potuto avvenire qui senza il ricorso ai manganelli e in una regione, per giunta, la cui classe dirigente si considera depositaria di una tradizione di avanguardia in fatto di intelligenza politica, democrazia, partecipazione...

Il prof. Giuliano Rodolfi, ordinario di Geomorfologia presso il Dipartimento di Scienza del Suolo e Nutrizione della Pianta  - Università di Firenze, ha sintetizzato in occasione del recente simposio dell’Ordine dei Geologi della Toscana “Stato del territorio e delle risorse naturali in Toscana” (Firenze, 23-24-25 ottobre 2008) la vicenda TAV in Toscana sotto il profilo tecnico-scientifico. Leggere e meditare sui contenuti di questa relazione “TAV in Mugello: cause, cronistoria e conseguenze dei danni alle risorse idriche”, con un occhio alle circostanze che la requisitoria dei PM al processo di Firenze evidenzia, potrà essere forse di aiuto a prevenire scelte altrettanto pericolose nella vostra terra. Ragioni anche di mera opportunità finanziaria, del resto, paiono suggerire in questa fase, come ad Alstom in Argentina, un diverso atteggiamento rispetto al passato, mentre offrono alle autorità pubbliche l’occasione di privilegiare le crescenti esigenze sociali – anche in fatto di trasporti – piuttosto che anacronistiche “politiche di lusso”.

 

 

In allegato:

Prof. Giuliano Rodolfi, Dipartimento di Scienza del Suolo e Nutrizione della Pianta  - Università di Firenze, “TAV in Mugello: cause, cronistoria e conseguenze dei danni alle risorse idriche”, relazione al simposio dell’Ordine dei Geologi della Toscana “Stato del territorio e delle risorse naturali in Toscana” (Firenze, 23-24-25 ottobre 2008) (n. 10 pagine; brani evidenziati da Idra)

 

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