Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 28.7.'99

 

Al Presidente della VI Commissione Consiliare

Varis ROSSI

Al Vice Presidente della VI Commissione Consiliare

Mario BAGLINI

Al Segretario della VI Commissione Consiliare

Luis MICHELI CLAVIER

Ai Componenti della VI Commissione Consiliare

Tommaso FRANCI

Massimo MALANIMA

Marisa NICCHI

Iole VANNUCCI

Mariella ZOPPI

Al Dirigente

Nadia PASOTTI

REGIONE TOSCANA

 

 

OGGETTO: Richieste di iniziativa urgente in relazione ai gravi danni all'ambiente del Mugello per effetto della cantierizzazione TAV.

 

A séguito della documentazione prodotta a beneficio di codesta Commissione in data 9.7.'99, 12.7.'99, 16.7.'99 e 26.7.'99 inoltriamo - in occasione dell'odierna audizione presso la Sala Gigli del Consiglio Regionale toscano - le seguenti richieste di iniziativa, di cui chiediamo che la Commissione si faccia urgentemente latrice presso il Consiglio Regionale.

 

In relazione alle circostanze specifiche di disagio ambientale e sociale rilevate dalla nostra delegazione durante il sopralluogo in Mugello e Alto Mugello svolto il 14 luglio '99 chiediamo che la Sesta Commissione Consiliare e il Consiglio Regionale esaminino le istanze qui elencate.

1.

E' necessario che sia assicurata su tutta la rete stradale del Mugello l'osservanza dei limiti di velocità previsti dal codice stradale e dalla segnaletica in loco.

2.

Va radicalmente risolto attraverso opportuni accorgimenti e garanzie di sorveglianza, ai fini della sicurezza di tutti gli utenti della strada e dei cittadini residenti, la questione della pericolosità di alcuni accessi ai cantieri, situati in prossimità di curve o in curva.

3.

Adeguati controlli devono prevenire il fenomeno, frequentemente registrato dai cittadini residenti, del sovraccarico con cui viaggiano i camion di cantiere, incrementando in tal modo il grado di pericolosità delle strade a danno degli utenti, dei residenti e degli stessi conducenti.

4.

Opportuni controlli dovrebbero verificare la regolarità nell'assegnazione degli appalti per il trasporto dello smarino e degli inerti, e per altre funzioni legate alla cantierizzazione, così da fugare i sospetti circa l'esistenza di terzi e quarti appaltanti con condizioni di ingaggio umilianti per i lavoratori.

5.

L'inquinamento acustico permanente prodotto sulle strade e nelle frazioni attraversate nell'arco della giornata deve essere mitigato attraverso misure di protezione della salute della cittadinanza.

6.

La quantità intollerabile di polvere che si deposita sulle finestre delle abitazioni (e che costringe a una vita segregata in casa), e su tutti gli altri oggetti all'aperto (all'ordine del giorno la necessità di sostituire con grande frequenza freni e spazzole dei tergicristalli delle automobili), impone procedure di lavoro ispirate a una delicatezza e a un rispetto che si sono rivelati fin qui assenti dalla scena dei centri abitati nel Mugello e nell'Alto Mugello.

7.

L'autorizzazione alle attività dei cantieri deve essere subordinata al fatto che essi siano muniti di impianti di lavaggio delle ruote dei mezzi in uscita perfettamente funzionanti, e che gli inerti in ingresso e in uscita siano bagnati e coperti.

7.

Il lavaggio delle strade non può continuare ad avvenire ignorando la tutela delle abitazioni che sulle strade si affacciano e che ricevono, quando non la polvere, i getti d'acqua e di fango. Sono necessarie misure di salvaguardia.

8.

L'acqua di lavaggio delle strade deve essere depurata prima di raggiungere i torrenti.

9.

E' indispensabile che sia valutata la compatibilità ambientale, zona per zona, dell'utilizzazione delle acque per le attività di cantiere in relazione alle esigenze di consumo della popolazione, alle esigenze di ricarica delle falde e alla capacità di sopravvivenza biologica di torrenti e fiumi.

10.

Il diritto alla mobilità dei residenti va salvaguardato prima di ogni altra esigenza di cantiere. Non devono più verificarsi casi di isolamento di abitazioni a causa dei limiti di percorribilità delle strade di accesso alle abitazioni stesse. Le abitazioni devono essere servite da una viabilità di livello qualitativo non inferiore a quella della fase antecedente ai cantieri.

11.

Idra chiede che la Regione intervenga per eliminare ogni disparità di trattamento fra i cittadini delle diverse aree geografiche nei criteri di indennizzo per l'esproprio delle unità immobiliari ad uso abitativo da demolire, e i per danni derivanti alle unità immobiliari ad uso abitativo dalla vicinanza ai cantieri o alle strade di cantiere. A tutte le procedure di indennizzo (anche quelle riguardanti beni non ad uso abitativo) deve essere garantita piena trasparenza e uniformità di criteri. Non si comprende il motivo per cui sono state elaborate e approvate per la città di Firenze delle precise "Linee guida" (per quanto discutibili nei contenuti), mentre le popolazioni del Mugello e di Sesto Fiorentino appaiono privi di garanzie in tal senso. La Regione dovrà dunque esigere l'applicazione - anche retroattiva, nel caso del Mugello e di Sesto Fiorentino - di norme comuni di salvaguardia del diritto dei cittadini al risarcimento di ogni tipologia di danno, temporaneo o permanente, subito per effetto della cantierizzazione TAV.

12.

Idra chiede che la Regione istituisca - almeno a partire da adesso, non essendo stato realizzato prima dell'inizio dei lavori - un servizio di monitoraggio della salute delle fasce di popolazione esposte all'inquinamento fisico, chimico e psichico derivante dalle attività di cantierizzazione, e dei lavoratori impegnati in esse, affinché siano documentabili gli effetti sul breve, medio e lungo periodo, e siano quanto meno risarcibili i danni provocati da esposizioni prolungate a fattori patogeni. La Regione potrà utilmente avvalersi delle disponibilità già offerte in tal senso dall'Università di Firenze (prof. Massimo Gulisano, ordinario presso il Dipartimento di Anatomia umana e Istologia del Policlinico di Careggi) ai Sindaci dei Comuni di Firenze (Mario Primicerio) e di Sesto Fiorentino (Andrea Barducci) nell'ottobre del '98 (disponibilità peraltro a oggi totalmente snobbate).

13.

Devono essere rivisti, corretti e modificati progetti e opere che abbiano dimostrato la propria inadeguatezza funzionale e/o incompatibilità ambientale (vedi il caso del pesante disboscamento della valle del Rio Cucco, e della inutile e cementificazione del torrente).

14.

Va verificata la capacità di intervento dell'Azienda Sanitaria in relazione alla tutela del diritto alla sicurezza dei lavoratori, preso atto della profonda insoddisfazione che a questo riguardo i lavoratori stessi hanno manifestato nel corso delle recenti vertenze.

15.

E' opportuno istituire uno sportello di tutela del diritto di cittadinanza dei lavoratori dei cantieri, preso atto del difficile inserimento sociale imposto loro dalle pesanti condizioni di lavoro, dall'isolamento fisico e dalle non sempre favorevoli dinamiche relazionali e sociali. A questo sportello, a garanzia della sua funzionalità, devono poter accedere tutte le componenti del volontariato espresse dalla società civile.

 

In relazione alle circostanze più generali di emergenza idrogeologica nel Mugello e nell'Alto Mugello per effetto della cantierizzazione TAV, l'associazione di volontariato Idra - preso atto del ritardo con cui la Sesta Commissione ha ritenuto di svolgere in questa fase un proprio sopralluogo (con la conseguenza che il Consiglio Regionale toscano non potrà assumere iniziative prima del prossimo settembre, e dunque all'indomani di una stagione prevedibilmente assai critica per le popolazioni e l'ambiente interessati), e della parzialità del sopralluogo stesso - esprime le valutazioni che seguono. e indirizza alla Sesta Commissione del Consiglio Regionale le seguenti richieste di ordine generale.

La situazione che si è venuta a creare in Mugello e nell'Alto Mugello a seguito della cantierizzazione per l'Alta Velocità ferroviaria e per la Variante di Valico può essere sinteticamente descritta come una sorta di occupazione coloniale del territorio, indifferente alle sue esigenze, persino a quelle codificate dalla stessa normativa regionale in sede europea. Questa "colonizzazione infrastrutturale" del Mugello e dell'Alto Mugello si nutre della violazione quotidiana di alcuni elementari diritti di cittadinanza: dal diritto all'informazione al diritto alla salute al diritto al risarcimento dei danni subiti al diritto alla sicurezza sul luogo di lavoro.

La Regione Toscana mostra di percepire la gravità dell'offesa ambientale e sociale, in alcuni casi irreversibile, in atto in un'area di così alto pregio storico e naturalistico, con un ritardo preoccupante. L'Ente Regione è infatti per definizione il più alto garante della pari dignità di tutte le sue componenti territoriali e sociali. La cronaca descrive viceversa condizioni di evidente disparità nel trattamento dei singoli, delle comunità e degli habitat ecologici fra aree diverse della Regione Toscana. La pesante subalternità del Mugello e dell'Alto Mugello a interessi esplicitamente estranei è clamorosamente testimoniata dalla rassegnazione con cui - attraverso numerose dichiarazioni pubbliche - i sindaci dei Comuni attraversati dall'Alta Velocità hanno dato atto della propria impotenza politica e amministrativa, e dunque della sovranità limitata che certe porzioni del tessuto sociale regionale sono costrette a dover esercitare.

L'evidenza di profonde carenze nella capacità di governo della Regione Toscana nel corso delle ultime legislature si ricava anche da documenti espressi dalla Giunta Regionale. Documenti che sono il frutto di ricerche affidate con denaro pubblico regionale ma i cui risultati sono stati in certe circostanze ignorati.

E' il caso - emblematico - del corridoio infrastrutturale Firenze-Bologna.

"In tale corridoio sono state progettate due infrastrutture parallele (...).

Gli effetti sul trasporto delle due infrastrutture non sono stati valutati contestualmente, né è stata fatta una analisi sul ruolo da assegnare nell'immediato futuro alle tre principali modalità di trasporto: strada, ferrovia e cabotaggio marittimo. Quest'ultimo è stato costantemente neglettato nelle discussioni sui due progetti, dimostrando la mancanza di una visione d'insieme del sistema di trasporto.

Non c'è stata valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte. La VIA non ha riguardato gli effetti combinati dei due progetti ed è stata usata in ciascuno di essi per minimizzare gli effetti potenzialmente più negativi per l'ambiente.

La necessità di queste infrastrutture non è mai stata messa in discussione. Man mano che cresceva l'assicurazione che sarebbero state adottate (pur separatamente) misure per ridurre l'impatto ambientale, l'attenzione si è spostata sui benefici economici ed occupazionali delle due infrastrutture e sullo sviluppo della capacità di trasporto regionale.

Valutazioni, negoziati, mediazioni (sia formali che informali) e accordi sui due progetti hanno avuto luogo in sedi, tempi e modi diversi, con procedure separate e con variabili livelli di intensità. (...)".

Lo si legge a pag. 119 e a pag. 120 dello studio promosso dalla Giunta Regionale Toscana, Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali, intitolato "Ambiente & Trasporto - Verso una riconciliazione sostenibile", per i tipi delle Edizioni Regione Toscana, Gennaio 1997.

Lo studio è stato realizzato dall'Associazione Professionale Studio Ricerche Sociali (SRS), a seguito dell'incarico affidato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 332 del 17.10.1994, nell'ambito della ricerca The incorporation of the Environmental Dimension into Freight Transport Policies. A Comparison of six countries and the EU (1994-1996), Programma Research and technolgical development in the field of the Environment 1991-1994, Commissione Europea DG XII.

Il corridoio Bologna-Firenze (valico autostradale e alta velocità ferroviaria) viene esaminato analizzato, nell'ambito di un capitolo intitolato "Le dinamiche emerse in alcuni progetti infrastrutturali", insieme ad altri esempi europei: il ponte Oresund in Danimarca, il corridoio Utrecht - Amsterdam (ferrovia, autostrada, navigazione interna) nei Paesi Bassi, l'autostrada Freiburg-Kirchzarten in Germania, i nuovi assi di transito alpino (Gottardo e Loetschberg) in Svizzera.

Ecco le dinamiche che accomunano tutti questi casi, secondo lo studio pubblicato dalla Giunta Regionale Toscana:

Abbiamo inoltrato formalmente al presidente della Giunta Regionale Vannino Chiti, il 15 settembre del '97, la seguente richiesta: "Come intende la Giunta che Ella presiede giustificare di fronte all'opinione pubblica e al contribuente l'utilizzazione di denaro pubblico per uno studio i cui risultati non appaiono essere stati messi a frutto nelle scelte di politica dei trasporti?" A oggi il presidente Vannino Chiti non ha fornito alcuna risposta.

Idra chiede dunque che la Regione Toscana riacquisti il proprio ruolo e la propria credibilità istituzionale, così pesantemente mortificati nel corso degli ultimi anni dalla ferita fisica e procedurale prodotta della doppia cantierizzazione della TAV e della Variante di valico nel Mugello e nell'Alto Mugello.

In particolare Idra sottopone alla Sesta Commissione Consiliare e al Consiglio Regionale le richieste che seguono.

 

16.

La frequenza, l'entità e la distribuzione territoriale degli eventi maggiori di intercettazione delle falde acquifere (Castelvecchio, San Giorgio, Rovigo, Osteto) in territori parte dei quali è classificata come Siti di Importanza Comunitaria nell'ambito degli habitat proposti dalla Regione Toscana all'Unione Europea in base alla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat", da un lato comprovano la inaffidabilità degli studi geologici preliminari e dei progetti approvati in Conferenza di Servizi il 28 luglio '95, dall'altro annunciano il rischio che l'intera stabilità idrogeologica di un'area vasta sia stata messa a repentaglio dalla cantierizzazione TAV in modo potenzialmente irreversibile. Chiediamo quindi che la Regione Toscana assuma una iniziativa urgente per la sospensione cautelativa dell'intera cantierizzazione TAV sul territorio toscano, e - di concerto con la Regione Emilia Romagna - sull'intera tratta Bologna-Firenze, così che:

  1. possa essere verificata, attraverso una capillare azione di monitoraggio, l'entità e l'ampiezza dei danni già causati dallo scavo delle gallerie;
  2. possa esserne valutata la portata economica e il significato ecologico;
  3. possano essere individuate le strategie atte a rimarginare - ove possibile - le ferite ambientali inferte al territorio, e i soggetti deputati al ripristino degli equilibri perturbati;
  4. siano sottoposte a vaglio critico le procedure di approvazione dei progetti licenziati nel luglio del '95, allo scopo di precisare i contorni delle responsabilità tecniche, amministrative, politiche ed eventualmente penali che hanno permesso l'approvazione frettolosa di progetti scarsamente affidabili.

17.

Idra chiede che prima della ripresa della cantierizzazione siano percorse tutte le necessarie tappe procedurali atte a garantire che i gravi danni ambientali già prodotti sul territorio non abbiano più a ripetersi.

Pertanto Idra chiede che la Regione Toscana si attivi perché venga prodotto dagli esecutori dell'opera un nuovo Studio di Impatto Ambientale che tenga conto e proponga soluzioni a tutti i fattori critici fin qui registrati sulla base del vecchio Studio di Impatto Ambientale. Idra chiede che le popolazioni interessate abbiano facoltà di esprimere le proprie osservazioni, e che lo SIA venga sottoposto al vaglio di tutte le istituzioni competenti, ivi comprese quelle il cui parere è stato bypassato nel corso della Conferenza di Servizi chiusasi nel luglio del '95 (fra queste, l'Autorità di Bacino del fiume Arno, i Comandi Provinciali di Firenze e di Bologna dei Vigili del Fuoco, il Servizio Geologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Idra chiede anche che il nuovo Studio di Impatto Ambientale sia corredato di un progetto antisismico da parte della Regione Toscana.

18.

Idra chiede inoltre che la Regione Toscana si attivi per l'istituzione - all'interno della Conferenza di servizi - di un tavolo istituzionale di valutazione congiunta delle due progettazioni inserite nel corridoio infrastrutturale Bologna- Firenze, Variante di valico e Alta Velocità ferroviaria, così che la Valutazione di Impatto Ambientale tenga conto - come è la Regione Toscana stessa nei suoi documenti ad auspicare - degli "effetti combinati dei due progetti", nell'ambito di una "valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte".

L'approvazione del nuovo Studio di Impatto Ambientale da parte della Conferenza di Servizi dovrà secondo Idra discendere non soltanto da questo complesso ordine di valutazioni, ma anche dalle ri-verifica puntuale della compatibilità economica dell'opera (tenuto conto del fatto che, dopo il luglio del '95, la società TAV SpA è stata trasformata in società a capitale totalmente pubblico) e della sua opportunità trasportistica.

19.

Idra chiede che siano verificati dal Consiglio Regionale toscano l'efficacia dell'operato dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), e il pieno adempimento dei suoi ruoli istituzionali, in relazione alle emergenze ambientali verificatesi nel Mugello e nell'Alto Mugello, e a quelle tuttora in corso. I riscontri a disposizione di questa Associazione indicano infatti un grave sottodimensionamento dell'impegno nelle attività di vigilanza e di controllo da parte dell'ARPAT. Riteniamo che la Regione Toscana abbia il compito di collaborare nell'individuazione delle eventuali omissioni, delle carenze strutturali o di altro tipo a carico dell'Agenzia, delle eventuali responsabilità.

20.

Idra chiede che la Commissione e il Consiglio valutino l'opportunità che un dirigente della Regione, responsabile dell'Area Infrastrutture e firmatario in quella veste della deliberazione di approvazione del progetto esecutivo di Alta Velocità Bologna-Firenze (Deliberazione N. 03884 del 24.7.'95), rivesta anche il ruolo di rappresentante della Regione stessa nell'Osservatorio Ambientale nazionale, cui è demandato il compito di vigilare sulle condizioni di realizzazione del progetto stesso. Idra chiede come possa senza imbarazzo valutare e intervenire sugli aspetti di improvvisazione progettuale e di inaffidabilità tecnica del progetto testimoniati dalle recenti emergenze idrogeologiche chi ha svolto un ruolo di valutazione e di approvazione di quel progetto. Idra chiede inoltre come possa plausibilmente una stessa persona operare in modo efficace avendo aggiunto alle competenze descritte - per quanto risulta a Idra - anche quella, recente, di assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze.

21.

Idra chiede che la Commissione intervenga affinché sia possibile divulgare il testo della convenzione con cui è stato affidato all’Associazione ambientalista Amici della Terra da parte della Regione Toscana l'incarico di studio per la "promozione del riuso produttivo dei materiali inerti estratti dagli scavi" nella tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze e nel nodo di Firenze. Il Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali della Regione Toscana ha formulato una "Proposta di attività di supporto al comitato di garanzia di cui all'art.10 dell'accordo quadro del 27.07.95" sull’Alta Velocità avente per oggetto "la promozione del riuso produttivo dei materiali inerti estratti dagli scavi in progetto nella tratta ferroviaria ad alta velocità Bologna-Firenze e del nodo di Firenze" e "un piano di comunicazione e indicazioni per un corretto rapporto con le popolazioni interessate". Il responsabile dell’Area Infrastrutture della Regione Toscana, arch. Gianni Biagi, non ha inteso infatti trasmettere a questa Associazione - che lo richiedeva - il testo della convenzione, bensì il solo "Annesso tecnico" alla lettera di incarico all’Associazione Amici della Terra. Idra considera assai inopportuno che sia negata la massima possibile trasparenza sul tema delle iniziative istituzionali aventi per oggetto il trasporto e la commercializzazione degli inerti, settori nel quale proliferano su altre tratte della TAV interessi malavitosi consistenti, abbondantemente documentati dalle relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia.

22.

Idra chiede di poter stabilire con la Sesta Commissione del Consiglio Regionale un rapporto organico e permanente di informazione e consultazione lungo le diverse fasi dei procedimenti che interessano la realizzazione di infrastrutture pesanti (Alta Velocità, Variante di valico, terza corsia) nell'ambito della provincia di Firenze, e mette a questo scopo a disposizione il proprio bagaglio di informazione e di documentazione.

La L.R. 5/95, che riforma i principi e le modalità per il governo del territorio allo scopo di orientare l'azione dei pubblici poteri e di indirizzare le attività pubbliche e private a favore dello sviluppo sostenibile della Toscana, garantisce infatti la trasparenza dei processi decisionali, la partecipazione dei cittadini alle scelte di governo del territorio e assicura il collegamento e la coerenza tra le politiche territoriali di Regione e Enti Locali.

La L.R. 68/95, dal canto suo, rivolge grande attenzione al principio della consultazione pubblica e dell'informazione, sia dei diversi livelli istituzionali territorialmente interessati, di cui è assicurato il coordinamento, che dei cittadini e delle rappresentanze sociali.

23.

Essendo iniziati i lavori di cantierizzazione TAV di Sesto Fiorentino con disagi rilevanti e inattesi per la popolazione, ed essendo imminenti le cantierizzazioni nella città di Firenze, Idra - preoccupata per i precedenti idrogeologici nel Mugello, per le conseguenze che le città di Sesto Fiorentino e di Firenze potranno subire per effetto dello scavo del triplo tunnel sotto Monte Morello e del taglio ortogonale della falda sotto il capoluogo, chiede un'audizione specifica urgente a codesta Commissione sui progetti di "Variante di Firenze Castello" e "attraversamento del nodo fiorentino", nella corso della quale presentare e discutere la documentazione fin qui acquisita.

 

 

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

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