Associazione di volontariato Idra

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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

 

totale n. 7 pagine

Firenze, 8.11.2000

 

 

Trasmettiamo alcuni estratti del documento oggetto della conferenza stampa tenuta oggi al Gran Caffè Giubbe Rosse.

Il documento, pervenuto all'Associazione di volontariato Idra, risulta scritto su carta intestata del Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università degli Studi di Bologna.

Per il suo potenziale interesse in relazione ai danni ambientali attestati per effetto della cantierizzazione per la tratta TAV Bologna-Firenze, Idra ne ha già  consegnato copia integrale:

·        all'Osservatorio Ambientale nazionale istituito presso il Ministero dell'Ambiente;

·        all'ARPAT;

·        all'Assessore all'Ambiente della Regione Toscana;

·        al presidente del Comitato Tecnico-Scientifico dell'Osservatorio Ambientale Locale, prof. Giuliano Rodolfi.

 

 

 

Estratti da

 

 

 

Convenzione

 

TPL AV

Dipartimento di Scienze Geologiche - Università di Bologna

 

 

ALTA VELOCITÀ

TRATTO BOLOGNA-FIRENZE

 

Relazione geologica e idrogeologica per la

Istruttoria della Variante del Progetto esecutivo

(tratto Toscano: Mugello-Vaglia-Careggi)

 

Bologna, 30 giugno 1995

 

 

INTRODUZIONE

 

Nell'ultimo anno il Progetto esecutivo sul tracciato in territorio toscano ha subito una radicale modifica nel tratto Mugello-Firenze. (…) Lo spostamento fino a circa 7 km verso W comporta differenze anche significative, non tanto per lo stile tettonico generale dell'area, quanto per il tipo di formazioni attraversate e la lunghezza dei relativi tratti di attraversamento. Le differenze più importanti riguardano:

1)    il mancato attraversamento delle Arenarie di Monte Senario;

2)    l'enorme aumento del tratto perforato entro la Formazione di Monte Morello, una unità prevalentemente calcarea, qui molto fratturata e con prominente sviluppo di carsismo;

1)    il cospicuo sviluppo di faglie e fasce di deformazione anche ad orientamento NNE-SSW, cioè tangenti al tracciato.

Ne consegue che la nostra relazione dell'1.2.1994 (…) va profondamente rivista e integrata per le nuove formazioni presenti e per le differenti strutture attraversate, per la loro diversa reologia e per le radicali differenze che tutti questi aspetti comportano sui problemi idrogeologici.

 

 

PARTE I - GEOLOGIA

 

 

Tettonica

 

Assetto strutturale in pianta

(…)

- faglie di svincolo antiappenniniche (fase IV)

(…) La faglia principale di tale sistema (direzione SSW-NNE, rigetto pluriettometrico) interseca obliquamente la galleria Vaglia a N della località Il Carlone (allegato 2, Km 78.5). La faglia principale di un secondo sistema antiappenninico (direzione WSW-ENE, rigetto pluriettometrico) interseca obliquamente la galleria Vaglia a N della località C. la Quercia (allegato 2, Km 72.1). La faglia principale di un terzo sistema antiappenninico (direzione SSE-NNW, rigetto ettometrico) interseca obliquamente la galleria Vaglia a S del T. Cerretana (allegato 2, Km 74.8).

 

 

Considerazioni strutturali a fini idrogeologici

 

1)    (…) Sono pertanto possibili venute d'acqua concentrate, che è facile siano alimentate dalle falde di subalveo del T. Carza (Km 68 - 68.2) e del T. Terzolle (Km 81.5 - 81.6).

2)    Tra le unità stratigrafiche pre-alluvionali attraversate dalla galleria Vaglia, la F.ne di M. Morello (ScM) è quella potenzialmente più permeabile per fessurazione. E' noto inoltre cje la composizione prevalentemente calcareo-marnosa dell'unità ScM si presta ad uno sviluppo episodico ma consistente dei fenomeni carsici (v. parte idrogeologica). In proposito, la configurazione geometrica e strutturale presentata dall'unità ScM è tale da destare ragionevoli preoccupazioni. (…) Le recenti zone di faglia estensionale, già parzialmente beanti a causa del proprio stile deformativo ed eventualmente ampliate dal carsismo, possono costituire vie preferenzaili sia per l'infiltrazione delle acque meteoriche che per la risalita delle acque sotterranee. Questa situazione porta a prevedere un grave rischio idrogeologico per i tratti di galleria che attraversano le principali faglie estensionali.

 

 

Analisi geologico-strutturale del tracciato

 

 

 

2) Il Macigno del Mugello

 

 

Margine meridionale del bacino del Mugello (dal Km 64.5 al Km 65.3)

(…) la situazione evidenziata fa temere venute d'acqua concentrate nelle frazioni più grossolane delle alluvioni scBM e soprattutto nella parte fratturata dell'unità TMM. Le acque possono trovarsi localmente in pressione per la scarsa permeabilità delle sovrastanti alluvioni aBM.

 

Struttura di Cornetole (dal Km 65.3 al Km 68.2)

 

(…) sono possibili venute d'acqua concentrate, in probabile collegamento con la falda  di subalveo del T. Carza. Le acque possono trovarsi localmente in pressione per la scarsissima permeabilità dell'unità sovrastante Ssi.

 

 

3) La formazione di M. Morello

 

 

Struttura di Vaglia (dal Km 68.2 al Km 72.1)

 

(…) Questi dati suggeriscono l'eventualità di una o più falde artesiane nella parte basale dell'unità ScM.

 

Faglia a N di C. la Quercia (Km 72.1)

 

La stessa zona di taglio potrà in tal caso essere considerata la più importante via di risalita di acque artesiane nell'ambito della struttura di Vaglia.

 

 

Struttura di M. Morello (dal Km 73 al Km 78.5)

 

L'unità ScM della struttura di M. Morello è più fratturata e permeabile nella sua  parte basale che nelle sue parti intermedie; essendo situata in una depressione tettonica, la stessa unità è inoltre confinata alla base e lateralmente dalle più antiche unità SPF e Ssi, molto meno permeabili. Questi dati suggeriscono l'eventualità di una o più falde artesiane nella parte basale dell'unità ScM; in quest'ipotesi le zone di faglia recenti che attraversano ad alto angolo l'unità ScM possono costituire vie preferenziali sia per l'infiltrazione delle acque meteoriche che per la risalita delle acque sotterranee. (…) A W del tracciato AV la struttura di Monte Morello e la struttura di Vaglia si fondono in una sola, grande depressione tettonica: da un punto di vista geometrico, è pertanto probabile che le falde idriche presenti nelle due strutture siano collegate ed interdipendenti.

 

 

 

PARTE II - IDROGEOLOGIA

 

 

A) GENERALITÀ

 

(…) Come conseguenza di tali assetti geometrici e strutturali, assai diversi rispetto all'interpretazione del profilo ISMES, risulta ovvia l'importanza e la necessità di una profonda revisione critica delle informazioni idrogeologiche raccolte a corredo di tale profilo. Purtroppo la preliminarità e parzialità che ha caratterizzato sinora la comunicazione di dati idrogeologici da parte dell'ISMES, in parte comprensibile se si tiene conto che è stata da poco avviata una fase di approfondimento geochimico dell'indagine (com. pers., Torino, 16/5/1995), non consente (né sarebbe facile) di sviluppare organicamente al momento questo importantissimo aspetto geologico di interesse progettuale.

 

 

Classi di permeabilità delle unità idrogeologiche

 

(…) Sempre per quanto riguarda la ScM è importante evidenziare come sia noto che nei vicini Monti della Calvana, costituiti quasi per intero dei litotipi di questa, la circolazione idrica sotterranea avviene sia in corrispondenza di fratture che in un sistema ben sviluppato di condotti carsici, situazione quest'ultima che è ritenuta non aver eguali nelle altre zone di affioramento della medesima formazione. (…) Tuttavia, consideriamo ragionevole supporre che la differenza descritta di sviluppo del carsismo tra i Monti della Calvana e la zona di Monte Morello sia in parte addebitabile anche ai minori studi geomorfologici e idrogeologici di dettaglio eseguiti in quest'ultima zona. Infatti non si può escludere che gli ammassi calcarei di ScM ubicati grosso modo a Est dell'allineamento Tagliaferro-Paterno-Serpiolle (cioè subito a Est del Tracciato), presentino un grado di fratturazione, e forse abbiano subito una specifica evoluzione geomorfologica, tali da favorire sviluppo e conservazione di percorsi carsici sotterranei più in grande di quanto appare superficialmente a prima vista. Gli indizi di carsismo non mancano né in superficie (…), né in profondità (…). A questi indizi di carsismo sono da aggiungere l'abbondanza di pozzi che risultano perforati nella zona a Nord di Firenze (Serpiolle, Cercina, Castiglione) e la portata relativamente elevata di pozzi e sorgenti nell'area del T. Carlone e del T. Carzola anche in periodo estivo.

 

 

Sondaggi

 

Innanzitutto è importante rilevare che praticamente in tutti i sondaggi eseguiti (alcune decine) è stata individuata presenza di acque sotterranee, sai all'interno dei litotipi delle unità formazionali più permeabili (ScM, alluvioni, SPF, …), che di quelle ritenute poco permeabili. Anzi in alcune di queste ultime (TMM, Ssi, …) le prove Lugeon hanno localmente documentato una permeabilità assai maggiore di quanto previsto (sovente in buon accordo con le considerazioni di tipo strutturale esposte nella Parte I).

(…) Altro dato idrogeologico importante relativo ai sondaggi che hanno attraversato ScM sono le abbondanti perdite di circolazione segnalate anche a notevoli profondità. In attesa anche in questo caso di informazioni più dettagliate di tipo piezometrico, vi è comunque da considerare che tale fenomenologia viene a costituire un ulteriore indizio a favore dell'esistenza di percorsi carsici più sviluppati e diffusi di quanto sinora supposto in bibliografia. In alcuni casi la presenza di fratture riempite di argille limose (C14, E66, …) testimonierebbe per una relativa antichità di questo carsismo, proprio come per quello dei Monti della Calvana.

 

 

Sorgenti e pozzi

 

In allegato alla Ridr 12/94 sono riportate schede relative a n. 74 sorgenti e n. 145 pozzi censiti lungo la fascia del tracciato AV.

Purtroppo tali schede in maggioranza non riportano valori dei parametri idrogeologici, e soprattutto per quanto riguarda i pochi valori di portata si ha l'impressione che si tratti più di stime che di misure. Assolutamente non si forniscono indicazioni sulle caratteristiche fisico-chimiche delle acque.

 

 

Tratto finale galleria Firenzuola

 

Km 49 - Km 56 circa (FMA, TMG)

 

Considerando che l'assetto strutturale al limite N del B.Mugello (strati verticalizzati, faglie estensionali, …) favorisce la ricarica idrica del sottosuolo, sarebbe opportuno eseguire un bilancio idrogeologico dei numerosi piccoli rii che solcano l'area, allo scopo di valutare attendibilmente il volume delle acque circolanti in profondità (certamente maggiore di quanto risulta dal censimento).

 

Km 56 circa - Km 59 circa (BcM, …)

 

Non è stata fornita una valutazione di portata per i molti pozzi ubicati alla base della fascia collinare modellata nei litotipi grossolani. Anche in questo caso le condizioni strutturali portano a ipotizzare una circolazione idrica sotterranea maggiore di quanto suggerito dal censimento.

 

 

Galleria Vaglia

 

Tratto Est del T. Carza (Km. 64.7 - Km 66.7)

 

Sono stati censiti solamente n. 4 pozzi, e nessuna sorgente. (…) è prevedibile in questa area la presenza di una circolazione idrica subsuperficiale e sotterranea ben più sviluppata.

Alcuni manufatti di captazione idrica non censiti sono presenti all'altezza del Km 65.25 circa, in prossimità di strati raddrizzati e/o rovesciati.

 

 

Rilievi calcareo-marnosi in sinistra dell'alta Valle del T. Carzola (tra il Km. 73,5 circa e il Km 77,5 circa)

 

(…) Il numero di sorgenti censite risulta certamente scarso rispetto alla realtà (la zona è poco abitata), e in particolare non riesce a giustificare la discreta portata di magra del T. Carzola.

E' particolarmente importante in ogni caso che vengano individuate e caratterizzate le sorgenti del T. Carzola.

 

 

Versante calcareo-marnosi tra Ceppeto e Radio Cora (circa tra Km 77.5 e Km 79.5)

 

Sono assolutamente insufficienti le informazioni relative sia alle poche sorgenti censite (soprattutto per quelle di maggior importanza: p.e. S72), sia agli altrettanto pochi pozzi censiti (tra questi ultimi si esprimono riserve sull'ubicazione del P118).

 

 

 

C) SINTESI DELLE PRINCIPALI INTERFERENZE IDROGEOLOGICHE LUNGO IL TRACCIATO

 

 

Margine settentrionale del bacino del Mugello (dal K. 49 al Km 57)

 

Si confermano sostanzialmente le previsioni idrogeologiche esposte nella nostra precedente Relazione dell'1/2/94, cioè di stillicidi diffusi e localmente intensi per l'intero tratto, ma anche la possibilità di intercettamento di venute d'acqua veramente importanti (con possibilità di alimentare acquedotti locali) preferibilmente nelle zone di intersezione tra le strutture tettoniche compressive ed estensionali (p.e. intorno al Km 54.7). Quindi si ritiene che le interferenze idrogeologiche in questo tratto risulteranno certamente maggiori di quanto ipotizzabile solamente sulla base della scarsa portata delle sorgenti e pozzi censiti.

 

 

Margine meridionale del bacino del Mugello (dal Km 64.7 al Km 65.3)

 

A motivo della diffusa e localmente intensa fratturazione dei litotipi di TMM, sono facilmente prevedibili nel loro attraversamento venute d'acqua anche notevoli, localmente in pressione (v. C6 bis). Si ritiene quindi reale il rischio di interferenza sulla portata dei numerosi pozzi esistenti in zona, e in maniera minore sulla "tenuta" del laghetto prossimo alla verticale del tracciato al Km 65 circa.

 

 

Struttura di Cornetole (dal Km 65.3 al Km 68.2)

 

Il generale l'attraversamento dei litotipi di TMM avverrà in questo tratto entro fasce di fratturazione assai più sviluppate che in altre zone adiacenti, e quindi sono prevedibili in generale stillicidi assai più diffusi e intensi. Le maggiori venute d'acqua sono attese ovviamente nel tratto corrispondente all'attraversamento del T. Carza (intorno al Km 66.7) e nella successiva zona tettonizzata al contatto con i terreni alloctoni (intorno al Km 68.2).

 

 

Struttura di Vaglia (dal Km 68.2 al Km 72.1)

 

(…) varie sorgenti, le quali quindi potranno subire interferenze.

(…) non è da escludere l'intercettamento di acquiferi alimentati da circolazione profonda e localmente in pressione (p. e. in corrispondenza delle importanti faglie intorno al Km 70 e al Km 72).

Le più importanti interferenze negative con corpi idrici ipogei e captazioni idriche esistenti sono certamente attese in corrispondenza del F. del Carlone, nel cui alveo sono attivi come noto alcuni importanti pozzi.

 

 

Faglie di C. la Quercia (dal Km 72.1 al Km 73)

 

Se venissero confermati gli elevati valori di rigetto ipotizzati per le due faglie presenti subito a N e a S di Ca' La Quercia è ovvio che in tale zona sarebbe da attendersi una estesa zona di taglio all'altezza del cavo, e quindi si intercetterebbero ai lati della struttura tettonica positiva importanti percorsi di risalita di acque artesiane accumulate alla base delle due depressioni tettoniche adiacenti.

 

 

Struttura di M. Morello (dal Km 73 al Km 78.5)

 

Trattandosi di una depressione tettonica sostanzialmente analoga alla struttura di Vaglia, anch'essa con esteso confinamento dei litotipi di permeabili di ScM da parte di terreni meno permeabili (Ssi, SPF, SaF), si prevede ragionevolmente l'intercettamento in più siti di acquiferi profondi e in pressione, in corrispondenza delle faglie più importanti (Km 74,8, …).

 

 

Faglie de Il Carlone (Km 78.5, Km 78.6)

 

(..) previsione in questo tratto di un'importante via idrica di risalita di acque artesiane profonde entro la struttura di M. Morello.

Non si esclude assolutamente che il drenaggio operato dallo scavo della galleria in questo tratto, che potremmo definire "cruciale" dal punto di vista strutturale e idrogeologico, possa interferire con captazioni e sorgenti situate anche a distanze notevoli (zona di Castiglione, Cercina, …).

 

 

 

 

 

Legenda delle sigle

(ricavata dal testo della Relazione)

 

 

TMM  Macigno del Mugello

TmSP   Marne di S. Polo

TM   Macigno del Chianti

SaP   Argilliti di Pescina

ScM   Formazione di Monte Morello

SSi  F.ne di Sillano ed Argille Scagliose indifferenziate

SPF   Pietraforte

LC    Argille scagliose caotiche

LCo   Argille Scagliose con inclusi ofiolitici

 

 

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