Novembre 1994

 

AI SINDACI DEI COMUNI DI FIRENZE, SESTO FIORENTINO E VAGLIA

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

AI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO E DELLA GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA

AI MINISTRI DELL'AMBIENTE E DEI TRASPORTI

 

I progetti di penetrazione urbana della città di Firenze e di tratta Firenze-Bologna lungo la direttrice del Terzolle per il programma alta velocità sottoposti dalle Ferrovie dello Stato S.p.A. a codeste Amministrazioni rappresentano per tutti noi una gravissima minaccia alla qualità della vita e dell'ambiente nella città di Firenze, nella sua area metropolitana e nel Parco Territoriale di Monte Morello.

Si tratta di progetti costosi e devastanti, che prevedono una lunghissima progressiva cantierizzazione di gran parte della città e della pregiata vallata a nord-ovest, e conseguenze inaccettabili sul piano della mobilità su gomma (interruzioni e modifiche alla viabilità ordinaria, trasporto intensivo su camion di terra estratta e materiali da costruzione) e su rotaia, degli equilibri idrogeologici, dell'inquinamento acustico, fisico e chimico (rumori, polveri), della fruibilità del verde, della tutela del paesaggio, della flora e della fauna selvatica.

Non vi saranno solo limitate demolizioni. Centri nevralgici della città, come gli ospedali Meyer e di Careggi, saranno messi in ginocchio dalle ripercussioni che i cantieri e il loro indotto avranno sul traffico urbano. Saranno attraversati quotidianamente da camion in direzione delle discariche prescelte (Ponte all'Indiano, Osmannoro, Campi, Sesto F.no., Calenzano, Vaglia) anche quartieri e aree lontani dal teatro delle operazioni di scavo. Di fronte a un tale scenario, non c'è scambio che tenga, non c'è contropartita che valga la pena chiedere o accettare.

Non vogliamo che i nostri bambini soffrano più ancora di quanto già succede nelle nostre città violente e violentate. Non vogliamo che tutta una generazione cresca all'ombra dei camion e delle betoniere.

I progetti presentati non soddisfano peraltro l'esigenza di velocizzazione, efficienza e puntualità del servizio di trasporto pubblico su rotaia. Il modello proposto privilegia un ramo, staccato dalle reti nazionale, regionale e locale. Non si creano le condizioni che permettono di spostare una quota consistente di passeggeri e merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia. E in ogni caso quello proposto dalle Ferrovie è solo uno dei tanti diversi scenari possibili.

PERCIÒ CHIEDIAMO CHE:

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