Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

indirizzo postale:  Via Giano della Bella, 7  -  50124 FIRENZE

Tel. e fax  055.233.76.65

e-mail  idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

sede:  Via Vittorio Emanuele II, 135  -  50134 FIRENZE

 

n. 2 pagine (inclusa la presente) + n. 4 allegati e-mail

 

Firenze, 5.3.'08

 

 

Presidente della Giunta Regionale della Toscana

Claudio MARTINI

fax 055.21.28.20; claudiomartini@regione.toscana.it

antonio.cirri@regione.toscana.it (capo di Gabinetto)

edo.bernini@regione.toscana.it (responsabile della segreteria)

 

Assessore alla Tutela ambientale e all’Energia della Regione Toscana

Annarita BRAMERINI

fax 055.438.55.30; annarita.bramerini@regione.toscana.it

 

Al Presidente della Comunità Montana del Mugello

Stefano TAGLIAFERRI

fax 055.84.56.288; info@cm-mugello.fi.it, s.tagliaferri@cm-mugello.fi.it

 

Direttore generale APAT

Maria BELVISI

fax 06.50.07.29.16; maria.belvisi@apat.it

 

Direttore generale ARPAT

Sonia CANTONI

fax 055.32.06.329; dirgen@arpat.toscana.it

 

Presidente del Comitato tecnico-scientifico

OAL (Osservatorio Ambientale Locale sulla tratta AV Bologna-Firenze)

Giuliano RODOLFI

fax 055.84.56.782; oal_mugello@yahoo.it, giuliano.rodolfi@unifi.it

 

 

                                                                                                                                              

OGGETTO:  Sciame sismico in Mugello e gallerie TAV: richiesta di monitoraggio degli eventuali impatti.

 

 

Dopo il recente sciame sismico in Mugello e Alto Mugello verificatosi nell’area attraversata dalla cantierizzazione sotterranea dell’Alta Velocità ferroviaria, con eventi che hanno superato magnitudo 4 e una profondità ipocentrale che è stata calcolata come verosimilmente compresa fra i 3 e gli 8 km, suggeriamo che si provveda a un monitoraggio scrupoloso dei tunnel TAV e delle infrastrutture di superficie (fra queste, il ponte sulla Sieve).

 

E’ appena il caso di richiamare le preoccupazioni che, in un contesto simile, destano retrospettivamente le note vicende delle tre gallerie TAV “ammalorate” fra Scarperia e Borgo San Lorenzo, demolite e ricostruite in Mugello negli ultimi anni prima ancora della posa dei binari (in terreni difficili e instabili come i sedimenti dell’antico bacino lacustre del Mugello, era stato adoperato cemento non armato).

Non tranquillizzano del resto le notizie che giungono da altre parti d’Italia, che con le cantierizzzioni TAV sembrano avere comunque una relazione. E’ di queste settimane l’arresto dell’amministratore delegato della “Calcestruzzi SpA”. Un ordine di custodia cautelare firmato – leggiamo nelle cronache -  dal gip di Caltanissetta su richiesta del procuratore aggiunto di Caltanissetta, Renato Di Natale, e dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Nicolò Marino, che ha coordinato l’inchiesta sull’azienda bergamasca. La “Calcestruzzi SpA”, che fa parte del gruppo Italcementi, avrebbe prodotto calcestruzzo di scarsa qualità che, venduto per buono, consentiva di creare fondi neri per finanziare Cosa nostra. Monica Ceravolo osserva su La Stampa del 31 gennaio scorso che “la scoperta del cemento depotenziato ha fatto aprire un altro, allarmante capitolo: quello delle opere a rischio. Sarà infatti necessario controllare la staticità delle opere realizzate con quel materiale (...) I consulenti dei pm esamineranno alcuni tratti della Tav”.

Un motivo in più, secondo la nostra Associazione, per chiedere che venga svolta almeno adesso una verifica tecnica approfondita.

Sull’argomento della qualità costruttiva delle gallerie TAV, Idra aveva chiesto già tre anni fa alla Regione Toscana e all’OAN (in data 21.3.’05: allegato 1 e-mail) di farsi parti attive affinché l’ARPAT, l’ASL, l’Osservatorio Ambientale Locale, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze e la Direzione Difesa del Suolo della Provincia di Firenze ispezionassero il versante toscano della tratta AV Bologna-Firenze, allo scopo di verificare le condizioni dei tunnel, la rispondenza delle opere realizzate ai requisiti progettuali approvati, il rispetto delle normative in termini di affidabilità, stabilità e sicurezza, l’entità economica degli interventi aggiuntivi e gli eventuali oneri aggiuntivi a carico di TAV SpA o di altra Società a capitale pubblico derivanti dagli interventi di adeguamento resisi necessari.

In data 13.3.’06, l’Associazione fiorentina aveva poi indirizzato - inascoltata - un esposto alla Regione Toscana e ai ministri del governo Berlusconi (allegato 2 e-mail), integrato in data 24.4.’06 (allegato 3 e-mail), reiterato in data 22.2.’06 ai ministri del governo Prodi (allegato 4 e-mail). Idra aveva infatti scoperto – attraverso una nota dell’Osservatorio Ambientale Nazionale sulla tratta TAV Bologna-Firenze - che sette membri della Commissione di Collaudo in corso d’opera si erano dimessi dalla propria carica in data imprecisata, e che RFI aveva provveduto a sciogliere la Commissione stessa per poi nominarne una nuova il successivo. “Le conseguenze che possono derivare da una progettazione come quella che ha ispirato la costruzione di 60 km di tunnel monotubo senza la galleria parallela di soccorso – aveva scritto Idra - o dall’utilizzo di tecnologie  inadeguate (come quelle che potrebbero essere all’origine dell’ammaloramento della galleria Firenzuola già costruita), o di materiali eventualmente scadenti, sono suscettibili (...) di produrre, sia nell’immediato sia in futuro, evidenti effetti ambientali”.

Nessun riscontro a quell’esposto. Nessuna risposta alla richiesta di informazione circa “i risultati delle attività di monitoraggio, controllo e collaudo poste sin qui in essere dalle due Commissioni di Collaudo in corso d’opera”.

 

Particolarmente indecente suona nelle attuali circostanze, occorre infine tornare a rilevare, la perdurante assenza dalla scena dell’Osservatorio Ambientale Nazionale, mai rinnovato da oltre un anno, proprio mentre le imprese costruttrici dismettono cantieri e postazioni lasciando il Mugello alle prese con le sue ferite ambientali senza le (pur limitate) tutele derivanti dal funzionamento di un organo di controllo la cui istituzione è stata vantata il 24 gennaio scorso come “strumento di monitoraggio continuo dell'opera” dal ministro Vannino Chiti, nel corso dell’udienza in cui l’ex presidente della Giunta regionale della Toscana è stato ascoltato come teste al processo che si celebra a Firenze a carico di imprese subappaltatrici e dirigenti del consorzio CAVET realizzatore dell’opera in Toscana.

 

 

Restiamo in attesa di un Vostro gradito riscontro.

 

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

 

 

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