Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

indirizzo postale:  Via Giano della Bella, 7  -  50124 FIRENZE;  e-mail  idrafir@tin.it

Tel. e fax  055.233.76.65;  Tel.  055.48.03.22;  Tel. e fax  055.41.04.24

web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html;  www.idra.dadacasa.supereva.it

sede:  Via Vittorio Emanuele II, 135  -  50134 FIRENZE

 

 

Firenze, 14.11.’05

 

 

Gent.mo dott. Gianfranco Fini

Presidente Alleanza Nazionale

Gent.mo dott. Donato La Morte

Coordinatore nazionale segreteria politica

Via della Scrofa, 39

00186  Roma

                                  

Gent.mo dott. Piero Fassino

Segretario Democratici di Sinistra

Gent.mo dott. Massimo D’Alema

Presidente Democratici di Sinistra

Via Palermo, 12

00184 Roma

           

Gent.mo dott. Francesco Rutelli

Presidente Democrazia e  Libertà La Margherita

Gent.mo dott. Dario Franceschini

Coordinatore Democrazia e Libertà La Margherita

Via del Tritone, 102

00187 Roma

                                                                                  

Gent.mo  dott. Alfonso Pecoraro Scanio

Presidente Federazione dei Verdi

Via A. Salandra, 6

00187 Roma

 

Gent.mo dott. Silvio Berlusconi

Presidente Forza Italia

Gent.mo dott. Sandro Bondi

Coordinatore Nazionale Forza Italia

Via del Plebiscito, 102

00186 Roma

 

Gent.mo dott. Umberto Bossi

Segretario Federale Lega Nord

Gent.mo dott. Angelo Alessandri

Presidente Lega Nord

Via Vignati Cesare, 18

20161 Milano

 

Gent.mo dott. Fausto Bertinotti

Segretario Partito della Rifondazione Comunista

Viale del Policlinico, 131

00161 Roma

 

Gent.mo dott. Daniele Capezzone

Segretario Partito Radicale

Gent.mo dott. Luca Coscioni

Presidente Partito Radicale

Via di Torre Argentina, 76

00186 Roma

 

Gent.mo dott. Enrico Boselli

Presidente Socialisti Democratici Italiani

P.zza di S. Lorenzo in Lucina, 26

00186 Roma

 

Gent.mo dott. Lorenzo Cesa

Segretario Unione  Democratici Cristiani di Centro

Gent.mo dott. Rocco Buttiglione

Presidente Unione Democratici Cristiani di Centro

Via dei Due Macelli, 66

00187 Roma

 

 

 

OGGETTO: Gravi danni ambientali causati dalla cantierizzazione TAV fra Firenze e Bologna: richiesta di intervento urgente.

 

 

 

Gentili Segretari e Presidenti delle forze politiche parlamentari nazionali,

 

 

ormai da anni il Mugello sta subendo le conseguenze devastanti derivate dai  lavori per la costruzione delle gallerie per la linea ad Alta Velocità ferroviaria. I forti drenaggi alle risorse idriche, causati dai tunnel che attraversano a nord di Firenze Monte Morello e l’Appennino del Mugello tra Firenze e Bologna, un territorio tra l’altro sismico, hanno causato la scomparsa di decine di sorgenti, pozzi di superficie e corsi d’acqua anche importanti, alcuni dei quali si trovano all’interno di Siti di Importanza Comunitaria. Questo impoverimento delle nostre risorse idriche ha causato notevoli inconvenienti alle popolazioni e alle attività economiche (agricole e zootecniche) che ad esse attingevano, e che si sono trovate a veder mancare improvvisamente un bene che fino ad allora in queste zone non era mai venuto meno. Si tratta di un impatto ambientale difficilmente recuperabile, come risulta anche da tutti i report e da tutti gli approfondimenti scientifici prodotti dall’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (A.R.P.A.T.).

Ci rivolgiamo a Voi non per difendere egoistici interessi locali o per fare allarmismo, ma solo per salvaguardare un luogo, il Mugello, che conserva patrimoni storici e culturali notevoli, essendo terra di badie e monasteri, che ha dato i natali ad artisti come Giotto e Beato Angelico, ed è stata luogo prediletto dalla famiglia dei Medici, che vi hanno edificato ville e residenze di campagna.

Adesso – dopo la TAV - un’ulteriore minaccia al nostro territorio arriva dalla costruzione del raddoppio dell’Autostrada A1 (Variante di Valico e Terza corsia): i lavori per le gallerie di questa nuova infrastruttura autostradale, iniziati non da molto, rischiano di intercettare altre falde acquifere nell’Appennino.

 

Tutti questi fatti dimostrano, come è evidente anche da numerosi documenti (per esempio quelli prodotti dall’Osservatorio Ambientale nazionale istituito presso il Ministero dell’Ambiente),  che vi siano state importanti sottovalutazioni degli impatti ambientali sul nostro territorio a livello progettuale: perciò in questi anni abbiamo richiesto insistentemente quanto vanamente di riaprire la conferenza dei servizi del 1995, con cui è stata approvata questa cantierizzazione rivelatasi fallimentare.

 

A compensazione dei danni subiti, il Mugello si è visto concedere uno stanziamento di 53 milioni di euro per effettuare opere che mitighino gli effetti disastrosi sul territorio. Ma essi non serviranno, temiamo, a garantire la soluzione dei problemi. Sono stati ipotizzati svariati progetti di intervento, come quello di tentare di sigillare le fratture rocciose nell’alveo dei torrenti impattati, o di effettuare rilanci di acqua, con pompe dalle gallerie, in alcuni torrenti essiccati. Ci domandiamo quanto essi siano effettivamente realizzabili. I nostri torrenti infatti, inseriti nel delicato ecosistema dell’Appennino, oltre a trovarsi anche a notevole distanza dalle gallerie responsabili di questi intercettamenti, rischierebbero di subire ulteriori danni dall’attuazione di provvedimenti di impermeabilizzazione del loro alveo.

Pensiamo inoltre all’enorme costo energetico che comporterebbe l’attuazione di questi ipotetici rilanci di acqua intercettata dalle gallerie.

Adottata a  parziale  mitigazione degli effetti di questi enormi drenaggi delle falde dell’Appennino  è stata  la tecnica del “drenaggio controllato” che ha lo scopo di impedire la fuoriuscita di acqua dalle pareti delle gallerie quando non si superino i 5 bar di pressione. Ciò nonostante continua a verificarsi l’inaridimento del suolo in superficie e la conseguente essiccazione, nei periodi di magra, di sorgenti e torrenti nelle zone interessate dagli impatti: non è stato registrato alcun miglioramento, anche nell’estate appena trascorsa.

Oltretutto ci risulta che queste gallerie – per la lunghezza di ben 60 km - non sarebbero conformi ai moderni livelli di sicurezza, essendo prive del tunnel  parallelo di soccorso.

Una delle gallerie realizzate è addirittura in corso di demolizione e rifacimento, ancor prima della posa dei binari!

 

E’ stato possibile imporre al Mugello questa opera faraonica (i cui costi stanno ricadendo interamente sul pubblico erario, e che a noi abitanti di questo territorio non servirà) probabilmente solo perché si trova in mezzo a due aree forti come Firenze e Bologna.

 

Ma se è vero che le gallerie della TAV fra Firenze e Bologna, così come sono state realizzate, si dimostrano inadeguate sia per gli standard di sicurezza, sia a livello di garanzie ambientali, allora ci pare opportuno e doveroso rivolgerci a Voi per chiederVi di intervenire direttamente, e con ogni possibile sollecitudine, affinché venga avviata in modo efficace e responsabile una verifica seria e approfondita della cantierizzazione TAV fra Bologna e Firenze, che permetta di stabilire quali sono le condizioni economiche e progettuali in grado di assicurare un più efficace risanamento idrogeologico al nostro territorio così gravemente colpito, e di ridurre al minimo, per il presente e per il futuro, i drammatici drenaggi delle risorse acquifere delle nostre montagne.

Ricordiamo che le misurazioni ARPAT danno (ancora oggi, a cantierizzazione pressoché conclusa della galleria di transito dei treni!) un emungimento che si aggira intorno ai 570 litri al secondo, e che la stessa ARPAT – in assenza di corrispondenti effetti in superficie di tali emungimenti - ha avviato studi geochimici ed isotopici sulla natura e la provenienza della riserva idrica che viene in questo modo intaccata. I primi risultati di tali studi sono già disponibili: è stata individuata un’area con una preoccupante presenza di una componente di acque a lunga circolazione. Come già detto, tutto ciò viene verificato nell’ambito di un territorio che presenta indici elevati di rischio sismico e idrogeologico!

Perché non studiare dunque come sigillare nei tunnel le falde intercettate e come ridurre la permeabilità delle gallerie, e di conseguenza i grandi quantitativi di acqua drenata alle nostre montagne, anziché intervenire sull’alveo dei torrenti? Perché non verificare la fattibilità, progettuale ed economica, di interventi che permettano di ripristinare i livelli della falda acquifera intercettata, recuperando in superficie sorgenti, pozzi e corsi d’acqua persi a causa dei drenaggi.

Ci sembrerebbe opportuno e urgente – al riguardo - un consulto internazionale di esperti galleristi. Da parte nostra abbiamo svolto alcune ricerche interpellando aziende norvegesi leader in questo tipo di costruzioni.

 

Siamo consapevoli del fatto che questo passaggio comporterà dei costi aggiuntivi al budget – già onerosissimo per l’erario – che la lievitazione della spesa per la tratta AV ha comportato (da 2.100 mld di vecchie lire, nominalmente pubbliche solo al 40%, agli attuali oltre 10.000 mld, integralmente pubblici), che andranno attentamente determinati e valutati. Riteniamo infatti che il nostro prezioso ambiente appenninico, una risorsa ecologica e storica unica al mondo, debba essere considerato dalle Pubbliche Amministrazioni un bene da tutelare, valorizzare e preservare affinché anche le generazioni future possano pienamente goderne.

 

Confidando in un accoglimento delle nostre richieste e in attesa di un Vostro gradito riscontro, porgiamo cordiali saluti.

 

 

Per l’associazione

Andrea ROMAGNOLI

 

 

Allegato 1: e-mail di risposta ricevuta dall’impresa norvegese Dr. ing.O T Blindheim;

Allegato 2: e-mail di risposta ricevuta dall’impresa norvegese Knudsmoen Morten;

Allegato 3: n. 6 fotografie scattate nell’estate del 2005: alcuni dei nostri corsi d’acqua essiccati in conseguenza degli intercettamenti della falda acquifera da parte delle gallerie della linea ad Alta  Velocità ferroviaria Bologna-Firenze.

 

 

Torrente Carzola di Paterno, nei pressi della confluenza con il torrente Carza, nel Comune  di  Vaglia (FI)

 

Torrente Canaticce, nei pressi della Casa Museo della Civiltà contadina mugellana di Casa d’Erci, vicino all’abitato di Grezzano, nel Comune di Borgo San Lorenzo (FI)

 

Pompa  di  rilancio di acqua proveniente dalla galleria TAV di Marzano, che viene immessa nel torrente Canaticce per compensare il drenaggio subìto

 

Torrente Rampolli sopra l’abitato di Grezzano, nel Comune di Borgo San Lorenzo (FI)

 

Torrente Farfereta, affluente del torrente Ensa, presso l’abitato di Ronta, nel Comune di Borgo San Lorenzo (FI)

 

Torrente Veccione, con il greto privo di acqua nei pressi della sua confluenza con il torrente Rovigo, nella “Valle dell’Inferno” (Sito di Importanza Comunitaria SIC 38 “Giogo – Colla di Casaglia”), Comune di Firenzuola (FI)

 

back