Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 9.7.’02

 

RISPOSTA IN LETTERA APERTA

al Presidente della Giunta Regionale Toscana

Claudio Martini

 

OGGETTO: Invito al secondo incontro "From Global to Glocial", San Rossore (Pisa), 16 e 17 luglio.

 

Gentile Presidente,

abbiamo ricevuto la Sua lettera di invito, per i prossimi 16 e 17 luglio, alla seconda edizione dell'incontro "From Global to Glocial" a San Rossore. Manifestazione da Lei ideata e definita luogo di incontro e confronto fra istituzioni regionali e locali, movimenti, personaggi della cultura e della politica sui vari aspetti della globalizzazione, nonché di progettualità di politiche eco-compatibili sui grandi temi vitali per il consorzio umano.

Riteniamo però che il dibattito, per essere fattivo e costruttivo, non possa prescindere da comportamenti politici ed amministrativi ragionevolmente coerenti alle problematiche in oggetto, da parte di chi lo promuove.

A questo proposito, nella nostra Regione Toscana abbiamo continuamente sotto gli occhi gli effetti di quella che noi consideriamo un esempio da manuale di globalizzazione negativa: la vicenda "Alta Velocità ferroviaria". Essa ricapitola in sé, infatti, il collegamento fra centri di "potere forte" transnazionali (vedi accordi di vertice italo-francesi per sfondare con i supertreni fra i due Paesi, attraverso la Val di Susa), la compromissione seria del territorio senza alcuna pubblica utilità, e l’impiego di ingenti capitali solo pubblici, a esclusivo vantaggio di interessi privilegiati. Non possiamo non ricordare anche le pesantissime condizioni di lavoro in cui operano le maestranze provenienti dal sud (e dai tanti sud) dell'Italia, e il fatto che le risorse pubbliche gettate in quest’opera simbolo del mal governo della cosa pubblica sono state fino adesso negate alle necessità più elementari dei cittadini: non è passato molto tempo da quando abbiamo sentito in TV i cittadini di Agrigento raccontarci che ricevono l'acqua in casa ogni venti giorni. Ma ci chiediamo anche in qual misura, come una coperta troppo corta e vista l'entità del debito pubblico, le risorse erariali già inopinatamente investite nel "modello di sviluppo" sotteso all'Alta Velocità TAV SpA (cui andranno aggiunte quelle da impegnare per il futuro completamento dell’opera) vengano invece oggi a mancare per necessità collettive che riteniamo effettivamente prioritarie. Per esempio, il potenziamento della rete ferroviaria ordinaria, l’adeguamento della rete ferroviaria per le merci, il riequilibrio infrastrutturale fra nord e sud, la manutenzione del territorio e il risanamento idrogeologico. Anche il non secondario settore della sanità è coinvolto: in occasione del sue recenti "considerazioni finali" alla assemblea annuale della Banca d'Italia, il governatore Antonio Fazio ha affermato che le risorse ad essa dedicate sono eccessive rispetto a quanto consente il bilancio dello Stato, e dovranno essere ridimensionate.

In relazione a quanto sopra, non possiamo non tener presente che la Regione Toscana, fino dai tempi della presidenza Chiti, è stata uno degli attori istituzionali più attivi nell'esercitare il genere di politica che abbiamo descritto: "normalizzando" lo spreco di risorse pubbliche legato all’Alta Velocità, e facendo opera di persuasione e pressione nei confronti dei sindaci dei Comuni riluttanti ad accettare il passaggio dell'infrastruttura e delle sue conseguenze sul loro territorio. Azioni che poi abbiamo visto ripetersi, a cascata, dai sindaci stessi in direzione dei loro concittadini. Sono state in realtà clamorosamente ignorate persino le indicazioni che derivavano dai risultati degli studi promossi dalla Regione medesima (come nel volume della Regione Toscana, Giunta Regionale, intitolato Ambiente & trasporto. Verso una riconciliazione sostenibile, Edizioni Regione Toscana, Gennaio 1997 - studio promosso da Regione Toscana, Giunta Regionale, Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali, nell'ambito della ricerca "The incorporation of the Environmental Dimension into Freight Transport Policies. A Comparison of six Countries and the EU (1994-1996)", Programma "Research and technological development in the field of the Environment 1991-1994", Commissione Europea DG XII). Dove è la stessa Regione Toscana a scrivere che "gli effetti sul trasporto delle due infrastrutture (Alta Velocità e Variante di valico, ndr) non sono stati valutati contestualmente, né è stata fatta una analisi sul ruolo da assegnare nell'immediato futuro alle tre principali modalità di trasporto: strada, ferrovia e cabotaggio marittimo. Quest'ultimo è stato costantemente neglettato nelle discussioni sui due progetti, dimostrando la mancanza di una visione d'insieme del sistema di trasporto. Non c'è stata valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte. La VIA non ha riguardato gli effetti combinati dei due progetti ed è stata usata in ciascuno di essi per minimizzare gli effetti potenzialmente più negativi per l'ambiente". Nell'ambito di questa stessa ricerca, con riferimento ad alcuni corridoi europei fra cui quello Bologna-Firenze, si legge inoltre: "Gli aspetti finanziari non sono ancora divenuti problemi tali da imporre chiare scelte di priorità tra i vari modi di trasporto; la valutazione dei corridoi infrastrutturali, anche se fatta in modo multimodale, può portare alla cosiddetta politica di lusso; si tende infatti a finanziare comunque le opere progettate e spesso differenti attori (ferrovie, autotrasportatori, autostrade, etc.) si aiutano, più o meno consapevolmente, nel promuovere i propri specifici progetti". Una "politica di lusso", dunque, che ci pare intimamente incompatibile con i valori di mondialità positiva che Ella afferma di voler promuovere negli incontri di San Rossore.

Abbiamo dovuto constatare come la Sua amministrazione non abbia fatto altro, nella materia in argomento, che raccogliere coerentemente il testimone da quella precedente, nella quale peraltro Ella rivestiva il ruolo di assessore alla Sanità. E’ stata supportata - e non è mai stata messa in discussione - la prosecuzione dei lavori della TAV secondo le linee del progetto approvato in Conferenza di servizi, nonostante i danni al territorio, gli esborsi finanziari rivelatisi crescenti a dismisura e l’evidente urgenza di riaprire le Valutazioni di Impatto Ambientale ed Economico, e dunque le Conferenze di servizi che quel progetto fallimentare avevano approvato. Malgrado gli allarmi e le denunce espresse da più parti.

E' per i suddetti motivi, gentile Presidente, che rimanemmo stupiti non poco quando venimmo ad apprendere dai media la Sua intenzione di portare al G-8 di Genova, a luglio dell'anno scorso, il vessillo della Regione Toscana tra le file dei manifestanti. Ugualmente, siamo rimasti interdetti quando Ella, alla recente convention no-global di Porto Alegre, ha vantato il modello di sviluppo sostenibile che starebbe promuovendo la Regione Toscana.

Gentile Presidente, l'attenta valutazione dei fatti non ci consente, ad oggi, di ritenere conciliabili le buone intenzioni da Lei espresse con l'azione politica concretamente praticata dalla Sua Giunta. La matrice del degrado del sud del mondo è – ci pare – anche e soprattutto qui da noi, e già qui dà ampia prova di sé col massivo e reiterato spreco di capitali pubblici, a favore evidentemente di interessi che non sono quelli collettivi, e con la distruzione cinica delle risorse ambientali.

Ci sfugge allora il senso trasparente di un ritrovarsi convivialmente a San Rossore, ancora a spese del contribuente, col sensibile rischio che la teorizzazione di problematiche a noi talvolta geograficamente lontane (anche se la desertificazione avanza nella nostra stessa Italia, e nella nostra Toscana i lavori dell'Alta Velocità hanno fatto scempio della risorsa acqua) devii l'attenzione dai profondi squilibri a cui le nostre stesse comunità sono quotidianamente e deliberatamente sottoposte.

E' certamente necessario il dialogo fra cittadini e istituzioni, e noi stessi correntemente lo pratichiamo e continueremo a praticarlo quando ci rivolgiamo ad esse, anche in via formale, per richiamarle alle loro responsabilità. Riteniamo però cosa diversa il partecipare ad incontri che ci appaiono di tono 'tranquillizzante' rispetto alle emergenze reali. E che concretamente, salvo un’inversione di rotta nella politica praticata, in cui non cesseremo nonostante tutto di nutrire speranza, non riteniamo però al momento di effettiva utilità.

PorgendoLe comunque il nostro ringraziamento per l'invito rivoltoci, siamo al presente quindi a declinarlo.

 

Distinti saluti,

Il vicepresidente

Pier Luigi Tossani

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