Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 9.1.'02

 

DURA LETTERA DI RAMMARICO E PROTESTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E AL MINISTRO DELL’AMBIENTE.

LA SCRIVE IDRA, DOPO L’AZZERAMENTO DELL’ENNESIMA SORGENTE APPENNINICA: L’ALTA VELOCITÀ TAGLIA UNA RISORSA STORICA MILLENARIA, USATA DAL 1034 DAI MONACI BENEDETTINI DELLA BADIA DI MOSCHETA, A FIRENZUOLA (FIRENZE).

"Siamo profondamente delusi per il comportamento del Governo nella gestione dell’emergenza TAV": così scrive in un fax inviato oggi al premier Silvio Berlusconi e al ministro dell’Ambiente Altero Matteoli il portavoce di Idra, Girolamo Dell’Olio.

Dopo l’azzeramento delle sorgenti storiche della Badia di Moscheta, in un Sito di Importanza Comunitaria ufficialmente protetto dalla Regione Toscana, l’associazione di volontariato fiorentina protesta perché, sostiene, non è mai stato accolto il suo allarme ambientale sugli effetti devastanti che i cattivi progetti e la pessima cantierizzazione per l’Alta velocità provocano sull’Appennino fra Bologna e Firenze.

Nel corso di un appuntamento solo interlocutorio con i dirigenti dei servizi del Ministero impegnati nei controlli, il 14 settembre 2001, Idra ha consegnato per la seconda volta una ponderosa memoria di 86 cartelle sui danni e sui rischi all’ambiente derivanti dalla TAV. "Ci è stato promesso l’avvio di un percorso di collaborazione, e una successiva convocazione, perché fosse possibile entrare nel merito dei contenuti di quella memoria. Ma l’impegno non ha avuto alcun séguito".

Oltre 2000 cittadini hanno trasmesso poi nei mesi scorsi al premier e al ministro una petizione popolare per la tutela delle risorse idriche della Badia medievale di Moscheta. Ma all’associazione Idra non risulta che alcuna risposta sia mai pervenuta dal Governo al primo firmatario Pier Luigi Tossani, che ha avuto cura di trasmettere i testi e le oltre 2000 firme.

"Riteniamo che la cittadinanza abbia a questo punto ogni buon diritto di ritenersi offesa dal comportamento del Governo della "Casa delle Libertà"", scrive Idra al premier. E aggiunge: "Nonostante gli impegni programmatici e le promesse pre-elettorali del "Polo delle Libertà", infatti, si registra un’evidente continuità di comportamenti nei governi Prodi, D’Alema e Berlusconi: nessuna seria tutela appare essere garantita alla conservazione delle risorse idriche e territoriali dell’Appennino; ancora prossima allo zero appare essere la capacità di ascolto delle istanze dei cittadini, e di interlocuzione con le espressioni della società civile e del volontariato. Il contributo conoscitivo e propositivo di associazioni come la nostra, che da anni segue con attenzione e indipendenza le vicende dell’Alta velocità ferroviaria, viene evitato piuttosto che essere ricercato".

Il portavoce Dell’Olio propone a Berlusconi un ragionamento: "L’episodio del prosciugamento delle sorgenti-simbolo di Moscheta, preceduto dall’intensa mobilitazione dei cittadini attivatisi intorno alla petizione popolare a Voi indirizzata, rappresenta a nostro avviso un caso emblematico sul quale Vi invitiamo a riflettere. Esistono punti di non-ritorno nella capacità di rigenerazione sia delle risorse naturali, sia della credibilità delle istituzioni, quando la mancata pratica della democrazia e della partecipazione corrode alle radici il consenso e la condivisione. Le responsabilità legate all’approvazione, per l’Alta velocità fra Bologna e Firenze, di progetti poco seri e di cantierizzazioni ancor meno affidabili appartengono certo alle passate maggioranze di Governo, così come alle attuali amministrazioni locali di centro-sinistra. L’attuale Governo deve dunque considerare che è necessario fare i conti con un profondo sentimento di dissenso e di frustrazione che deriva, alle popolazioni, dai contenuti e dalle modalità delle decisioni assunte prima che esso entrasse in carica. Ma, proprio per il fatto che per parecchi cittadini la misura è ormai colma, noi suggeriamo al Governo di considerare con molta maggiore attenzione l’importanza e la delicatezza della questione TAV, che ha registrato e registra tuttora una forte carenza di comunicazione fra cittadinanza e istituzioni".

La lettera di Idra si conclude con un invito: "Restiamo in attesa in un Vostro responsabile e sollecito segnale di attenzione".

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