Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html

 

COMUNICATO STAMPA     Firenze, 8.8.'08

 

Davide vs Golia: autodromo invivibile. E intoccabile?

Appello di Idra alla ASL del Mugello.

 

Niente è cambiato nella vita della famiglia Pietracito-Vermeer e delle altre famiglie confinarie dell’autodromo del Mugello da quando, un mese fa, Idra ha denunciato le condizioni di grave malessere in cui sono costrette a vivere per il pesante inquinamento acustico che legalmente le assedia in barba a ogni buon senso.

Anche l’ultimo rapporto dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, datato 24 luglio, conferma il mancato rispetto persino del limite di 45 decibel all’interno dell’abitazione a finestre chiuse (e d’estate!), “presupposto necessario per il mantenimento della deroga illimitata”. La nota così conclude: “Per quanto concerne i provvedimenti di natura sanitaria si rimanda alla valutazione della ASL”, che pure risulta – insieme al sindaco di Scarperia – destinataria della nota ARPAT.

Idra ha deciso quindi di rivolgere un accorato appello proprio all’Azienda sanitaria del Mugello. “Le condizioni di esistenza della famiglia Pietracito-Vermeer – scrive il presidente Dell’Olio al responsabile dell’Igiene e sanità pubblica del Mugello - sono davvero molto, molto difficili”. Nessun intervento di mitigazione con barriere risulta essere stato realizzato a loro beneficio, nonostante l'elevatissimo rumore di fondo proveniente dal circuito (sito Idra, sentire per credere: 30 secondi di quella dolce melodia, da dentro casa a finestre aperte...), “a fronte dell'evidente danno alla salute che deriva a questi cittadini dalle attività necessariamente all'aperto in quanto lavoratori di un'azienda biologica (frutteto; allevamento). Costretti in alternativa a stare tappati in casa anche d'estate, con 45 decibel ammessi e anch'essi superati, neppure in grado di programmare il riposo pomeridiano giacché non viene comunicato loro il calendario delle ore di pausa”, osserva Idra nell’appello alla ASL. Alla famiglia Pietracito, in realtà, non è neppure possibile  programmare una giornata di riposo, magari con amici, da vivere in santa pace. Idra deplora le “deroghe e fasce orarie di inquinamento acustico sempre più generose”, a cui vanno aggiunti “tutti i gravissimi disagi di ogni tipo che i Pietracito hanno subìto per anni e anni dalla massacrante cantierizzazione TAV: inquinamento chimico e acustico diurno e notturno, dissesto idrogeologico, prosciugamento di sorgenti, danni alla produzione, "ripristini" con materiali di scarto...”. Si tratta, scrive l’associazione indipendente fiorentina, di “una condizione esistenziale che ci sembra francamente al limite della tollerabilità umana, e comunque ben oltre le soglie di attenzione che dovrebbero essere salvaguardate - riteniamo - per ogni cittadino”.

E’ evidente che la normativa nazionale è chiaramente fin troppo sbilanciata a favore dei privati che traggono profitto dalle attività degli autodromi, a detrimento dei restanti privati (e lavoratori) che sono costretti a conviverci.  Ma in una situazione analoga, a Monza, fa notare Idra, il giudice della quarta sezione civile del Tribunale di Milano, Marco Manunta, ha dato ragione ai cittadini che si sono rivolti a lui per chiedere un provvedimento che assicurasse loro condizioni di vita dignitose. E lo ha fatto evidenziando la prevalenza costituzionale del diritto alla salute su ogni altro interesse commerciale. Vediamo come argomenta, nella propria  ordinanza, emessa l’11 novembre 2005, il giudice Manunta [nostri i grassetti]: “E’ appena il caso di osservare che, in base ai dati di comune esperienza e alle acquisizioni indiscusse sul piano medico-legale, l’esposizione prolungata a fonti di rumore eccedenti la normale tollerabilità, oltre a menomare il diritto al benessere e alla piena estrinsecazione delle facoltà personali (protetti dall’art. 2 della Costituzione), è concretamente suscettibile di causare danni, anche irreversibili, alla salute. E’, pertanto, evidente che le attuali immissioni rumorose non possono protrarsi nel tempo, pena la lesione di interessi, e anzi, di diritti individuali costituzionalmente tutelati”.  E aggiunge: “Non è superfluo ricordare che i diritti individuali in esame, una volta lesi, non possono essere risarciti né in forma specifica, né per equivalente, in quanto la liquidazione di una somma di danaro non offre al danneggiato la possibilità di procurarsi, neppure in via mediata, la soddisfazione dell’interesse pregiudicato, ma fornisce solo un’utilità del tutto diversa (patrimoniale) di carattere meramente indennitario e che non può avere mai contenuto restitutorio del diritto pregiudicato.  In tal senso, quindi, la situazione di pericolo dedotta dai ricorrenti delinea un pregiudizio tipicamente irreparabile ai sensi e per gli effetti dell’art. 700 c.p.c.”.  In ogni caso, osserva il giudice, “va considerato che nella specie le esigenze della “produzione” si traducono nell’esercizio di un’attività assolutamente voluttuaria (gare motoristiche), pericolosa, priva di utilità sociale e con un pesante impatto ambientale; caratteristiche che rendono l’attività stessa legittima e lecita solo ove non vengano pregiudicati interessi giuridici di maggiore dignità, quali quelli di cui sono portatori gli odierni ricorrenti”.

Quale la conclusione? “Allo stato, l’unica misura in concreto adottabile è la sospensione dell’attività motoristica che preveda l’impiego di veicoli non muniti di idoneo sistema silenziatore. Le immissioni e la loro intollerabilità dipendono, infatti, dall’utilizzazione di motori sportivi privi di idoneo apparato silenziatore”. Visto l’art. 700 c.p.c., in accoglimento del ricorso, nell’ambito dell’Autodromo e fino a quando non saranno adottate idonee misure di limitazione delle immissioni rumorose lamentate dai ricorrenti, il giudice inibisce quindi lo svolgimento di “attività motoristiche che prevedano l’impiego di mezzi non muniti di idoneo sistema silenziatore”.

Un precedente di tutto rispetto, dunque, sulla base del quale – oltre che del semplice buon senso – Idra ha chiesto alla ASL del Mugello un interessamento “efficace e sollecito”.

 

back