Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA            Firenze, 7.10.’06

 

 

TAV: RICOMINCIANO IMPROVVISAMENTE A ESPLODERE LE MINE SOTTO MONTE MORELLO, VICINO FIRENZE.

ALTRO CHE FINE DEI LAVORI DELLA TRATTA FIRENZE-BOLOGNA! MENTRE SI DEMOLISCE LA GALLERIA FIRENZUOLA, COS’ALTRO SUCCEDE NELLA GALLERIA DI VAGLIA? E COSA FANNO LE AUTORITÀ DI CONTROLLO?

 

Sembra incredibile: uno deve svegliarsi di soprassalto a mezzanotte e apprendere in questo modo che lì, sotto casa sua, qualcuno sta rimettendo mano a una galleria ufficialmente finita un anno fa.

Il 21 ottobre 2005 le autorità centrali e locali, di centro-destra e di centro-sinistra, dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi al vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli fino al sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, invitarono in pompa magna i media a partecipare alla cerimonia di “conclusione dei lavori di scavo delle gallerie della Bologna-Firenze”! L’ennesima favola, che la piccola associazione Idra bollò il giorno stesso con un prudente invito allo scetticismo, destinato a rimanere sommerso dai falsi fasti dei festeggiamenti di Palazzo.

Un anno dopo, mentre si continua a demolire nella tratta TAV la “Galleria Firenzuola”, madre di tutti gli scempi idrogeologici del Mugello, arriva dal versante nord di Monte Morello, a pochi chilometri da Firenze, questo nuovo appello all’associazione indipendente Idra: “Vi scrivo per farvi sapere che nella galleria dell’Alta Velocità in località Paterno Vaglia sono ripresi i lavori di scavo con materiali esplosivi. Chiedo l’intervento di tutte le autorità competenti, in quanto vista la mia precedente situazione di danneggiata dal precedente scavo fatto nel 2000 non vorrei ripassare altri 6 anni a lottare per avere un’elemosina che non paga neanche il disturbo. L’inizio delle esplosioni è avvenuto lunedì notte [2 ottobre, ndr] verso la mezzanotte; è stata un’esplosione fortissima alla quale ne sono seguite altre nell’arco della notte più lievi fino al giorno dopo alle ore 15.20 quando ne hanno fatta un’altra fortissima. Tutto questo succede senza che nessuno si sia degnato di informarci di quanto stava accadendo”.

Appunto: cosa fanno le autorità di controllo? Chi tutela i cittadini? E’ una novità, o piuttosto una consuetudine, quella di ledere i diritti e la salute dei cittadini senza essere chiamati in alcun modo a risponderne?

Vediamo. A febbraio 2005, un episodio del tutto analogo si registrò quando fu avviata in gran segreto la demolizione della “Galleria Firenzuola” a Scarperia, adoperando anche in quel caso mine senza preavvisare la cittadinanza e probabilmente senza stimare in modo adeguato i possibili contraccolpi in superficie. Risultato: effetto terremoto, grande spavento dei residenti e lesioni lamentate alle strutture. Dopo mesi di insistenze, Idra ottenne un piccolo grande risultato: nei verbali della riunione dell’OAN (l’Osservatorio Ambientale Nazionale) si legge che “si è verificato uno scollamento nel processo informativo del territorio”, e il rappresentante della TAV “ammette la mancanza di informazione da parte di Cavet, Italferr e TAV” (ben tre soggetti, dunque, risultano essersi “distratti”!), e “si impegna affinché tale situazione non si ripeta in futuro”. Conclusione testuale: l’Osservatorio Ambientale prende atto dell’assunzione di responsabilità da parte di TAV dell’accaduto con il conseguente impegno di TAV e Italferr tramite il Consorzio Cavet ad avvertire in anticipo gli Enti Locali interessati”. Il portavoce dell’associazione ecologista fiorentina chiese – nel corso del lungo incontro con l’Osservatorio presso la sede di Novoli della Regione Toscana il 27 luglio 2005 - come mai fossero state accettate le scuse (fra le quattro pareti dell’Osservatorio, peraltro) senza adottare alcun provvedimento. Il rappresentante della Regione Toscana nell’Osservatorio si impegnò a verificare se vi fossero le circostanze per l’adozione di misure di qualche tipo. Da allora, al riguardo, nessuna notizia.

Ecco quindi che la storia, puntuale, si ripete. Stesso copione. Questa volta sotto una nuova galleria TAV, quella di Vaglia, vantata da FS come “la galleria ferroviaria più lunga d'Italia, una delle opere più complesse del mondo”... Ma anche oggi non è dato sapere cosa stia succedendo, lì, sotto Monte Morello. Nessuna informazione al pubblico. Dopo lo scandalo della demolizione – tuttora in corso - della Galleria Firenzuola, l’OAN (l’organo di controllo) non ha ancora risposto neppure alle reiterate (e ormai indignate) richieste di chiarimenti avanzate da Idra su tutta l’oscura partita che si gioca sotto terra nei 71 km di tunnel fra Firenze e Bologna, fra esplosioni, rifacimenti e “variante sicurezza” di cui – per quanto è dato sapere - né l’ARPAT né l’OAN avrebbero potuto visionare gli elaborati di progetto. Anche le mine fatte esplodere senza preavviso e senza informazione nella Galleria di Vaglia sotto Monte Morello sembrano dunque confermare un dato: l’utilità davvero scarsa di questo Osservatorio Ambientale Nazionale, una sorta di “foglia di fico istituzionale”, di cui Idra ha scritto con accenti argomentatamente severi - senza ricevere peraltro riscontro - al nuovo ministro verde dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Un modello da non imitare di “controllo pubblico” su un’opera che sta devastando falde, erario e diritti.

 

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