Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 6.9.'03

INQUINAMENTO ACUSTICO A FIRENZE: ANCORA UNA VOLTA L'ECCEZIONE DIVENTERÀ LA REGOLA?

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DI PALAZZO VECCHIO PREANNUNCIA GIÀ DEROGHE AI LIMITI DI LEGGE PER I GRANDI CANTIERI!

Suscitano viva preoccupazione le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Commissione ambiente di Palazzo Vecchio, Alessandro Lo Presti, su alcuni importanti contenuti della delibera relativa al nuovo regolamento sulle attività rumorose. Dopo aver spiegato che "il regolamento prevede il rafforzamento dell'azione di prevenzione" perché "molte delle problematiche legate all'inquinamento acustico derivano da errori effettuati in fase di progettazione e realizzazione degli spazi adibiti ad attività economiche", Lo Presti individua subito una macro-eccezione: parlando dei "grandi cantieri", e pur ammettendo che "per lungo tempo occuperanno aree importanti della città", il presidente della Commissione tuttavia anticipa: "Resta inteso che nell'arco della vita del cantiere si renderanno probabilmente necessari altri interventi dell'amministrazione per autorizzare in deroga ai limiti del rumore particolari attività, come ad esempio trivellazioni o scavi, per periodi di tempo limitati".

Sappiamo bene che la cantierizzazione per la TAV (le cui lavorazioni saranno anche notturne) durerà come minimo nove anni, e che ad essa si affiancheranno le tranvie, la terza corsia A1 e gli interventi urbanistici a Careggi, a Novoli, a Castello, a Peretola, per citare solo quelli di maggior impatto che figurano nei programmi di questa Amministrazione. Difficile dunque attendersi deroghe "per periodi di tempo limitati".

Molto più plausibile appare piuttosto la diagnosi dell'ASL 10, là dove essa ammonisce: "Riteniamo che la lunga fase di funzionamento dei cantieri potrà avere un impatto eccessivamente pesante sulla complessiva vivibilità e fruibilità della città di Firenze. Non si può infatti ritenere soddisfatta la tutela della salute della popolazione, se la valutazione viene limitata alle analisi eseguite su modelli previsionali di dati sulla qualità dell'aria e sul rumore senza che si prenda in considerazione l'impatto globale che la simultanea apertura di più cantieri in area urbana avrà sulla circolazione di persone e merci sia nella stessa area urbana che nell'hinterland".

Il rapporto ASL, firmato dal coordinatore del gruppo TAV Igiene Pubblica, dott. Giorgio Garofalo, e inviato a novembre del '98 al responsabile del Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Toscana, arch. Moreno Mugelli (oggi membro dell'Osservatorio Ambientale sulla cantierizzazione TAV di Firenze), entra anche nel merito dei parametri specifici di danno alla salute per inquinamento acustico. Insufficiente è reputata la determinazione dei recettori sensibili, fra i quali andrebbero annoverate anche "tutte le civili abitazioni". Già oggi infatti la situazione di inquinamento acustico presente in molte zone della città di Firenze, si legge, è "ben oltre i limiti considerati accettabili dall'OMS, raggiungendo quindi soglia di rischio per la salute della popolazione, per quanto attiene la possibilità di danni di tipo extrauditivo".

Anche l'Agenzia regionale per l'ambiente (ARPAT), nelle sue Osservazioni sullo Studio di Impatto Ambientale della penetrazione TAV di Firenze, ha espresso pesanti riserve, tenuto conto sia dei livelli di inquinamento acustico attesi in fase di cantierizzazione, sia di quelli in fase di esercizio della nuova linea AV, sia ancora di quelli correlati alle "opere connesse": "La mancanza di valutazione di impatto delle opere connesse alla realizzazione dell'opera ferroviaria rappresenta una lacuna particolarmente grave, infatti, molte di queste opere sono destinate a modificare in maniera sostanziale la vivibilità di intere zone alcune delle quali sono oggi interessate da un clima acustico molto migliore di quello medio della città di Firenze. L'immissione di consistenti, volumi di traffico in quelle aree, non accompagnata da una regolamentazione della viabilità in tutta la zona rischia di compromettere in maniera grave tale situazione favorevole in un'area assai più vasta delle sole arterie principali di traffico che potrebbero apparire direttamente interessate".

Nel Parere n. 292 sulle conseguenze del progetto TAV, dal canto suo, il ministero dell'Ambiente pronostica: "Per quanto riguarda l'impatto sonoro del progetto, sono diversi i recettori per i quali, anche a valle degli interventi di mitigazione previsti, permangono nelle simulazioni effettuate situazioni più o meno gravi di sofferenza". In periodo notturno "i punti che risultano superare i limiti a valle degli interventi di mitigazione sono 144 (44% del totale)" !

Le "deroghe" sull'inquinamento acustico a Firenze potranno effettivamente costituire un'eccezione? Anche l'esperienza insegna a diffidare: da tempo siamo testimoni di deroghe quotidiane alla vivibilità della città. Via del Pignoncino docet. Firenze sta diventando in realtà un luogo in cui l'eccezione si fa regola. Ecco perché, se è vero - come afferma il presidente Lo Presti - che la Commissione ambiente intende "discutere il regolamento con le associazioni ambientaliste e i comitati cittadini", all'incontro promesso giovedì prossimo alla Villa di Rusciano (sede della Direzione Ambiente) Idra porterà i documenti dell'ASL 10, dell'ARPAT e del Ministero dell'Ambiente, e su quelli chiederà un confronto serio e approfondito. Mentre sin d'ora preannuncia la propria radicale contrarietà, per ragioni di metodo e di merito, all'ipotesi di derogare su anni e anni di vivibilità acustica in città.

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