Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 5.5.’05

 

DANNI ECONOMICI SUBÌTI DAI CITTADINI DEL MUGELLO COME CONSEGUENZA DEI SCAVI PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI ALTA VELOCITÀ: IDRA SOTTOPONE AL PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ MONTANA ALCUNI INTERROGATIVI SUL PROGETTO CISTERNE

 

Il “Bando pubblico per aiuti finanziari per la costruzione di sistemi idrici” (cosiddetto “progetto cisterne”), emanato dalla Comunità Montana a fronte di una parte dei danni provocati dalla cantierizzazione dell’Alta Velocità in Mugello, sembra aver deluso alcuni cittadini, che avrebbero persino rinunciato alla prospettiva di avvalersi degli aiuti derivanti dall’attuazione dell’Addendum.

Idra ha cercato di capirne i motivi.

Se è vero che una fascia di 4000 metri di distanza dall’asse della galleria è stata adottata come criterio per l’assegnazione di 15 punti nella graduatoria degli aventi diritto al contributo, è stato fatto notare da qualcuno, allora vi sono comprese anche aree come quelle intorno all’alveo del fiume Sieve, ovviamente non impattate, sulle quali insistono ad esempio l’abitato di San Piero a Sieve ed altre zone. Così si rischia però di estendere la partecipazione ai benefici del bando anche a soggetti non danneggiati, senza garantire peraltro una equa differenziazione dei contributi.

Inoltre, là dove nel bando viene riportata la tabella dei contributi “massimi” per tipologia di opera, non risulta chiara la cifra concreta che un cittadino può ambire effettivamente ad ottenere. Anche i contributi “massimi” erogabili appaiono comunque coprire percentualmente solo una parte dell’investimento, rendendolo di fatto scarsamente appetibile a fronte delle esigenze di coloro che sono stati realmente danneggiati dall’AV, e che si trovano a dover investire una quota importante di risorse proprie per l’acquisto delle cisterne.

Il sistema dei punteggi, infine, pur attribuendo una diversa posizione nella graduatoria dei richiedenti, non sembra assicurare un ammontare del beneficio finanziario proporzionato ai danni.

Il contributo, alla fine, non appare davvero particolarmente invitante.

Dopo tanta pubblicità all’Addendum e a questo primo concreto intervento di rammendo ai danni subìti dai cittadini, ci si domanda – scrive Idra al presidente della Comunità Montana Stefano Tagliaferri - se non si poteva o se non si possa adottare una strategia più adeguata, che non tradisca le giuste aspettative di coloro che da tanti anni attendono provvedimenti riparatori per la perduta risorsa acqua.

 

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