Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA    Firenze, 4.3.’10

 

 

TAV in Toscana e danno erariale

 

Il corsivo di Idra pubblicato sul numero di febbraio 2010 de "Il Giornale dell'Arte" a proposito della meritoria iniziativa della Corte dei conti che contesta un danno erariale di 741 milioni di euro come conseguenza della cantierizzazione TAV fra Firenze e Bologna, e chiama in causa alti amministratori della Regione Toscana (l'attuale presidente Claudio Martini e il suo predecessore Vannino Chiti, oggi vicepresidente del Senato della Repubblica) e altri 50 politici e dirigenti, locali e nazionali.

Idra commenta le dichiarazioni in proposito di Vannino Chiti e Claudio Martini.

 

Siamo grati a «Il Giornale dell’Arte» per aver dato conto delle conseguenze straordinariamente nefaste provocate nel territorio e nel bel paesaggio toscano («il più commovente del mondo» secondo Braudel) da una malintesa modernità (cfr. n. 293, dic. ’09, p. 19, Ndr): progetti TAV poco assennati, approvati superficialmente e segnati da una lievitazione permanente dei costi hanno lasciato ferite non più rimarginabili in ambienti unici, protetti dalla normativa europea. Abbiamo apprezzato, come parte civile, la sentenza del Tribunale di Firenze, che ha comminato pene esemplari ai vertici dei colossi privati beneficiari dell’enorme mole di denaro pubblico elargita per la «grande opera». Riteniamo però che responsabilità gravi dell’accaduto appartengano anche ai soggetti pubblici che l’hanno avallata, autorizzata o persino forzata. Ecco perché plaudiamo convinti all’iniziativa della Corte dei Conti che contesta un’ipotesi di danno per 741 milioni di euro. Alle osservazioni  di Vannino Chiti e Claudio Martini che, chiamati in causa, si domandano «come si fa a essere danneggiati e danneggiatori al tempo stesso» avendo la Regione Toscana da loro amministrata ottenuto un risarcimento di 50 milioni di euro come parte lesa, vorremmo accostare una considerazione elementare: e cioè che la Regione, istituzione pubblica, e i suoi amministratori, decisori politici, non possono essere considerati probabilmente la stessa cosa... Il risarcimento alla Regione è un indennizzo alla Comunità, non alle Giunte. E se le risorse della Regione sono state danneggiate sia dall’azione dei privati sia da quella dei decisori pubblici, ebbene allora risulta non solo legittimo, ma persino doveroso, individuare e perseguire tutti gli eventuali profili di responsabilità personale. La storia dei rapporti fra i gestori della cosa pubblica da una parte e la cittadinanza dall’altra, lungo tutta la vicenda TAV, sembra poter rinviare peraltro anche a una ulteriore tipologia di «danno erariale»: quella del cosiddetto danno all'immagine della Pubblica Amministrazione, per la grave perdita di prestigio da essa subìta. Quanto all’esile foglia di fico dell’Osservatorio ambientale, di cui Chiti e Martini menano vanto, i disastri registrati documentano ad abundantiam quanto efficace sia stata la sua azione, e quanto vantaggiosa, anche in questo caso, la spesa per finanziarla. Senza considerare che, da oltre due anni, quell’Osservatorio è scaduto e non è stato più neppure rinnovato!

 

Girolamo Dell’Olio

Presidente dell’Associazione di volontariato Idra

 

 

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