Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 30.11.'07

 

Arch. Domenico Valentino

Gruppo Verdi

 

COMUNE DI FIRENZE

gruppo.verdi@comune.fi.it

 

 

 

Firenze: degrado da cantiere

alla dugentesca Porta al Prato, patrimonio mondiale dell’umanità

 

 

Risposta in lettera aperta all’arch. Domenico Valentino, Gruppo Verdi, Palazzo Vecchio

 

 

 

Gentile arch. Valentino,

 

Le siamo grati di aver letto la nostra segnalazione sullo stato di degrado del patrimonio storico-architettonico fiorentino – eletto dal 1982 al rango di patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’UNESCO – testimoniato ultimamente dalle foto dei cantieri attigui alla dugentesca Porta al Prato, che abbiamo inviato più di due settimane fa al Sindaco, al Soprintendente ai Beni architettonici e al Centro UNESCO di Firenze.

Lei è stato l’unico, fra i consiglieri comunali di Palazzo Vecchio - che abbiamo voluto anch’essi informare - a proporci un riscontro. Non possiamo che apprezzare il Suo gesto.

Un po’ meno, dobbiamo confessare, riusciamo a condividere i contenuti della Sua risposta.

Lei ammette infatti che “indubbiamente appoggiare transenne e trabattelli ad una porta dugentesca, ma diremmo a qualunque muro fosse pure quello di un palazzo moderno, appare cosa inopportuna e deprecabile”. Ma poi aggiunge che “proprio nelle foto accluse, si può notare un lato della stessa Porta al Prato imbrattato con una scritta cubitale, una delle tantissime, infinite, scritte abusive e spesso incomprensibili o volgari che infestano le mura di Firenze (come, purtroppo, anche di altre grandi città)”. Il fatto che nella nostra segnalazione noi evidenziamo le responsabilità legate alle attività di cantiere, e non anche quelle di chi ha inteso imbrattare le pietre della Porta, La spinge a chiederci (quasi noi sostenessimo una siffatta tesi!): “Perché ad una Porta storica in pietra non si dovrebbero appoggiare transenne ma potrebbe essere usata a mo' di murales? Non è forse lo stesso deturpamento estetico e materiale?”.

Non solo. Ella così conclude: “Sembra - permetettecelo - un po' capzioso cogliere qualunque pretesto per strumentalizzare politicamente ogni cosa contro la realizzazione della tramvia”.

Ora, è evidente che noi siamo turbati quanto Lei, gentile arch. Valentino, da tutte le manifestazioni di degrado che colpiscono la storia e la memoria della nostra città in questi anni, ivi comprese le scritte a vernice, è ovvio. Nel caso di Porta al Prato, però, ci pare che al “vandalismo ordinario”, anonimo e quotidiano, si sia aggiunta l’iniziativa di soggetti precisi e individuabili, giacché è all’interno di un perimetro di cantiere che questi contributi di degrado sono osservabili. E speravamo fosse semplice e agevole intervenire, attivando le istituzioni di controllo (se ancora esistono), perché sia garantita l’osservanza delle normative.

Si dà il caso invece, gentile arch. Valentino, che quei materiali di cantiere siano ancora lì, come testimoniano le foto che qui Le alleghiamo, scattate oggi, 16 giorni dopo la segnalazione al Sindaco, al Soprintendente e al Centro UNESCO di Firenze.

Ci domandiamo, Le domandiamo: il gruppo dei Verdi – che fa parte della maggioranza politica che sostiene il sindaco Domenici a Palazzo Vecchio - ha assunto un’iniziativa, dopo la nostra segnalazione, affinché si provvedesse a risparmiare alla città e agli ospiti il pessimo esempio del “degrado da cantiere” addosso alla Porta al Prato? Quali risultati ha ottenuto? A noi il sindaco non ha risposto. Dalla Soprintendenza, dopo alcuni solleciti, ci è arrivato questo messaggio: “La mail è stata scaricata e predisposta per sigla del Soprintendente e successivo protocollo”.

Quanto alla Sua valutazione che la nostra sia stata un’iniziativa “pretestuosa” e “strumentale”, La invitiamo a rileggere con maggiore attenzione il comunicato che Le abbiamo trasmesso: è forse censurabile il fatto di chiedersi “se un tale spettacolo sia consono alla qualità storica e architettonica della Porta e del contesto cittadino e contribuisca alla tutela della buona immagine di un centro storico classificato come “patrimonio mondiale dell’UNESCO”, all’interno del cui perimetro rientra la Porta in questione”, e “se l’utilizzazione delle mura medievali come base di appoggio di materiali di cantiere e di cartellonistica stradale sia compatibile con le normative cittadine, nazionali ed europee in materia di tutela dei beni culturali”? Nel comunicato a Lei trasmesso citavamo la tramvia solo per spiegare in che contesto si verifica questo danno supplementare all’immagine e al decoro della città di Firenze: “Siamo nell’area di cantiere – scrivevamo - per la costruzione della contestata e infinita linea 1 della tramvia”. Lei stesso del resto, nel risponderci, ammette: Che i lavori per la realizzazione delle linee tramviarie a Firenze abbiano accumulato non pochi errori di progettazione o realizzazione è abbastanza evidente a tutti e noi abbiamo più volte chiesto che le ditte responsabili fossero chiamate a risponderne e a pagare”. L’accusa di capziosità e pretestuosità, dunque, appare – ancor prima che poco rispettosa – infondata.

 

A noi il problema pare essere un altro: e cioè che quei materiali di cantiere sono ancora lì, dopo che le autorità ne sono state informate e documentate, dopo che se ne è scritto su web e sulla carta stampata, dopo che i consiglieri comunali ne sono stati messi al corrente, dopo che anche una scrittrice particolarmente attenta alle tematiche educative legate alla difesa del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, Diletta Nicastro, ne ha fatto oggetto di un proprio accorato intervento.

 

Tale sembra essere il livello di cultura e di capacità di governo che la nostra città è in grado di esprimere. E’ su questo che forse converrebbe riflettere!

 

Distinti saluti,

 

il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

----- Original Message -----

From: Gruppo Verdi

To: Associazione Idra

Sent: Wednesday, November 28, 2007 10:26 AM

Subject: Re: Firenze, patrimonio mondiale dell'UNESCO: materiali di cantiere su porta del Duecento

 

Abbiamo ricevuto ed attentamente osservato quanto inviatoci.

Indubbiamente appoggiare transenne e trabattelli ad una porta dugentesca, ma diremmo a qualunque muro fosse pure quello di un palazzo moderno, appare cosa inopportona e deprecabile. Tuttavia proprio nelle foto accluse, si può notare un lato della stessa Porta al Prato imbrattato con una scritta cubitale, una delle tantissime, infinite, scritte abusive e spesso incomprensibili o volgari che infestano le mura di Firenze (come, purtroppo, anche di altre grandi città). Però di questo si tace. Ecco, perché ad una Porta storica in pietra non si dovrebbero appoggiare transenne ma potrebbe essere usata a mo' di murales? Non è forse lo stesso deturpamento estetico e materiale? O, forse, le scritte a vernice non sono opera, come invece le transenne e la segnaletica, delle manovalanze che stanno realizzando la tramvia???

Che i lavori per la realizzazione delle linee tramviarie a Firenze abbiano accumulato non pochi errori di progettazione o realizzazione è abbastanza evidente a tutti e noi abbiamo più volte chiesto che le ditte responsabili fossero chiamate a risponderne e a pagare, ma sembra - permetettecelo - un po' capzioso cogliere qualunque pretesto per strumentalizzare politicamente ogni cosa contro la realizzazione della tramvia.

Tanto dovevamo per franchezza, distinti saluti

 

Arch. Domenico Valentino

(Gruppo Verdi)

 

 

-----Messaggio Originale-----

Da: Associazione Idra

A: AN Comune di Firenze ; Comunisti Comune di Firenze ; DL-La Margherita Comune di Firenze ; DS Comune di Firenze ; Forza Italia Comune di Firenze ; Pres. Cons. Com. Firenze ; RC Comune di Firenze ; SDI Comune di Firenze ; UDC Comune di Firenze ; Un'altra città Comune di Firenze ; Verdi Comune di Firenze

Data invio: sabato 17 novembre 2007 7.16

Oggetto: Fw: Firenze, patrimonio mondiale dell'UNESCO: materiali di cantiere su porta del Duecento

 

Gentile Presidente, gentili Consiglieri,

 

Vi trasmettiamo per conoscenza il comunicato e le foto allegate, con l'auspicio che anche attraverso il Vostro interessamento istituzionale si possa raggiungere una soluzione dei problemi evidenziati.

 

Distinti saluti,

 

per l'Associazione Idra

Girolamo Dell'Olio

 

 

----- Original Message -----

From: Associazione Idra

Sent: Friday, November 16, 2007 7:58 AM

Subject: Firenze, patrimonio mondiale dell'UNESCO: materiali di cantiere su porta del Duecento

 

Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax  055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

COMUNICATO STAMPA     Firenze, 16.11.'07

 

FIRENZE, CENTRO STORICO, “PATRIMONIO CULTURALE MONDIALE DELL’UNESCO”: UNA PORTA IN PIETRA DEL DUECENTO USATA PER APPOGGIARCI SEGNALETICA IN DISARMO E TRANSENNE DI CANTIERE.

 

Una circostanza di degrado e incuria che da settimane è sotto gli occhi di tutti nel centro storico di Firenze, “patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO”: materiali di cantiere (transenne, segnaletica, ecc.) risultano appoggiati - senza alcun supporto intermedio - alle pareti in pietra della Porta al Prato, eretta alla fine del XIII secolo. Siamo nell’area di cantiere per la costruzione della contestata e infinita linea 1 della tramvia; su un fianco della Porta, una targa collocata il 25 aprile 1953 “per onorare la memoria di quanti caddero nella guerra contro i nazifascisti”.

Si tratta di un episodio non isolato nel panorama delle conseguenze che le cantierizzazioni stanno producendo sul tessuto paesaggistico fiorentino.

In una segnalazione corredata da 10 foto e inviata al Centro UNESCO di Firenze, al soprintendente ai Beni architettonici e al sindaco di Firenze, l’associazione indipendente Idra si chiede se un tale spettacolo sia consono alla qualità storica e architettonica della Porta e del contesto cittadino e contribuisca alla tutela della buona immagine di un centro storico classificato come “patrimonio mondiale dell’UNESCO”, all’interno del cui perimetro rientra la Porta in questione.

“Ci chiediamo  inoltre – conclude Idra - se l’utilizzazione delle mura medievali come base di appoggio di materiali di cantiere e di cartellonistica stradale sia compatibile con le normative cittadine, nazionali ed europee in materia di tutela dei beni culturali”.

 

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