Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax  055.233.76.65, 055.48.03.22, 320.16.18.105; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

COMUNICATO STAMPA    Firenze, 29.12.'06

 

FERROVIE DELLO STATO “COL CAPPELLO IN MANO”.

Con questo titolo esce il notiziario annuale di Idra. 32 pagine di rassegna delle principali iniziative dell’associazione nel corso del 2006.

 

La copertina del notiziario in cui Idra riassume le principali iniziative del 2006 è dedicata quest’anno al “buco nero” erariale delle Ferrovie. Il vicepresidente dell’associazione ecologista fiorentina Idra, Pier Luigi Tossani, nel consueto editoriale del notiziario di fine anno ha preso spunto dalle dichiarazioni di Mauro Moretti, nuovo amministratore delegato di FS. “Un bel giorno di novembre”, annota Tossani, “dalla commissione Lavori Pubblici in Senato il nuovo amministratore delegato – arrivato ai vertici delle ferrovie dalle file di quel sindacato confederale che l’Alta Velocità l’ha sempre convintamente appoggiata perché “crea occupazione” (evidentemente non interessa se sana o drogata)  viene a raccontare al Paese che le FS si ritrovano sull’orlo del fallimento…”. Al quale, come è noto, ha contribuito massicciamente la spesa astronomica per l’inutile TAV. “Sembra che le casse pubbliche siano esauste a tal punto che nelle ultime legislature si sta facendo una gran fatica a trovare i soldi non solo per portare avanti i lavori già in corso dell’Alta Velocità, ma anche per manutenere in stato appena decente il parco del materiale rotabile, non mediamente nuovissimo, e per provvedere, ove necessario, al suo ammodernamento”, ricorda Tossani. “La stessa situazione di mancanza di risorse si ripete ovviamente per la gestione e l’adeguamento tecnologico delle strutture fisse della rete esistente”. Nel bilancio associativo di fine anno, Idra non può fare a meno di osservare che il proprio impegno è appunto rivolto a contrastare “questo genere di politica e di gestione della cosa pubblica, che prima apre le stalle e dopo lamenta che i buoi sono scappati”.

E ancora, si è appreso in questi giorni a proposito di TAV dalla presidente dell’Ottava Commissione del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) Anna Donati, che “Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani, hanno condiviso la proposta del Governo che assegna le risorse per il completamento delle tratte Torino-Milano Napoli”! Sembra quasi che a Roma niente si sappia della galleria infinita TAV tra Firenze e Bologna, più volte inaugurata e ancora però senza binari e per giunta ammalorata. “Alcuni tratti mal riusciti, infatti”, si legge nell’editoriale di Idra, “sono in corso di demolizione e rifacimento per motivi ancora misteriosi, lunghezze indefinite e spese che non si riesce a vedere, nero su bianco, a carico di chi siano”. Invece di seguitare a buttare soldi pubblici nel pozzo senza fondo della TAV, Idra da sempre propone il raddoppio di capacità della Direttissima Prato-Bologna, realizzabile persino senza quadruplicamento, con spesa irrisoria e ridottissimo impatto ambientale tramite l’adeguamento tecnologico della linea.

In un simile quadro, conclude Tossani, “non sapremmo definire altrimenti che lucida follia politica l’ostinata volontà, da parte del sistema di lobby partitico-finanziario-industriale, di realizzare una nuova tratta Alta Velocità / Alta Capacità sulla direttrice Torino-Lione, o raggiungere Trieste da Milano bucando il Carso, o - ultimamente – riproporre la perversa architettura TAV per collegare Napoli e Bari”.

E a Firenze? Palazzo Vecchio ritiene ancora oggi irrinunciabile il sottoattraversamento AV della città del fiore, scrive Idra, per la modica cifra di circa 1.250 milioni di euro pubblici!  Dal canto suo la Regione Toscana condivide pienamente questa impostazione del nodo ferroviario fiorentino. Ma quella del sottoattraversamento AV di Firenze è secondo Idra una “scelta incongrua anche sul piano trasportistico, dal momento che sussistono alternative di potenziamento ferroviario in superficie. La cantierizzazione avrebbe conseguenze pesantissime sulla vivibilità e sul patrimonio immobiliare pubblico e privato della città”. L’associazione ha dettagliato tutte le ragioni del NO ai due buchi sotto la città ma anche le alternative possibili, raccogliendole in un libro bianco di 108 pagine trasmesso a settembre – con la richiesta urgente di un intervento per salvare Firenze -  ai ministri responsabili per le Infrastrutture, i Trasporti e l’Ambiente.

Infine, un pensiero ad alta voce sullo stato della nostra democrazia. E’ manifesto ormai che il caso TAV rappresenta molto di più che un problema infrastrutturale. Sprechi sistematici e danneggiamenti della dignità dei cittadini e dell’interesse pubblico non devono stupire: sono corollari inevitabili di una politica ispirata dalla società dei consumi e dell’inflazione, sostenuta da poteri oligarchici attraverso lo strumento ormai palesemente insufficiente della democrazia rappresentativa. “Non sarà Idra a salvare il Paese”, scrive Tossani, “ma solo l’innervamento dell’economia e della democrazia partecipative nella società ad ogni livello. E poiché non è certo pensabile che il sistema che ha causato la crisi possa riformare sé stesso, l’associazione fiorentina non può che auspicare lo sviluppo di un dibattito fecondo sul senso e sui modi della partecipazione come risorsa autentica”.

Idra chiede ai lettori del notiziario di seguitare a sostenerla, e ricorda il suo indirizzo web, con un archivio ogni giorno più ricco di documentazione indipendente a disposizione di tutti: http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html.

 

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