Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA         Firenze, 28.6.'05

 

Un esercito di scolapasta difende il presidio NO-TAV in Val di Susa: piena solidarietà di Idra alla popolazione della Valle.

 

 

Se mai il Prefetto dovesse decidere di usare la forza per sgomberare i presìdi NO-TAV, le truppe antisommossa si troverebbero di fronte un coloratissimo esercito della salvezza. Recluta più giovane, due anni, la più anziana, 90: è uno dei messaggi arrivati in questi giorni dalla Val di Susa all’associazione fiorentina Idra. Uno scolapasta per casco (foto 1): è la scelta allegra e creativa che la popolazione della Val di Susa ha adottato per accrescere il potenziale di resistenza alla minacciata invasione del cemento TAV.

Alla vigilia del presidio organizzato contro i sondaggi geognostici in programma domani in Val di Susa a Venaus (TO), dopo assemblee tenutesi all’aperto e in ogni ora del giorno (foto 2) e della notte (foto 3), che hanno visto la partecipazione attiva e consapevole dei sindaci e delle altre istituzioni locali, l’associazione ecologista Idra esprime il massimo sostegno alla popolazione della Valle e solidarietà al presidente della Comunità Montana dell’Alta Val di Susa Mauro Carena, uno dei protagonisti della mobilitazione di questi giorni, che lo scorso 13 giugno è stato aggredito e minacciato di morte da un “commando” di sconosciuti. Idra chiede alle istituzioni locali e centrali di vegliare sulla sicurezza dei cittadini e degli amministratori impegnati nell’esercizio dei propri diritti democratici.

 

L’Italia e l’Europa – commenta Idra - hanno bisogno di ottimizzare le capacità e l'efficienza delle infrastrutture esistenti e, in ogni caso, di infrastrutture sostenibili, che tengano conto delle esigenze delle popolazioni, rispettino la natura e il paesaggio, promuovano il rafforzamento della coesione economica e sociale anche attraverso una gestione parsimoniosa dei fondi pubblici pagati dal contribuente: le risorse economiche sono limitate, quelle ambientali ancor di più. Per combattere le conseguenze sempre più preoccupanti dei mutamenti climatici, che vedono i nostri Paesi esposti a un regime alterno di desertificazione strisciante e di alluvioni devastanti, abbiamo bisogno di riequilibrio ecologico. Le scelte che investono il territorio dovranno essere sempre più oculate, delicate e protettive. La questione della mobilità e dei trasporti va affrontata alla radice, prevenendo lussi e sprechi. Non possiamo continuare a trasformare i TIR in magazzini viaggianti delle merci. “L’organizzazione spaziale della produzione e della distribuzione dovrebbe essere indirizzata secondo il principio della minimizzazione della domanda di trasporto stradale (...) Produzione e distribuzione invece di crescere di scala dimensionale, dovrebbero decrescere e, invece di essere concentrate, dovrebbero esser decentrate, avvicinando i luoghi di produzione e di consumo” (Regione Toscana, Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali, Ambiente & trasporto, Verso una riconciliazione sostenibile, Gennaio 1997).

 

 

 

 

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