Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 23.9.'07

 

TRE ANNI DI CANTIERI PER RIMODELLARE IL MUGNONE DECISI AD AGOSTO SENZA INFORMARE LA CITTÀ E SENZA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE: PASSANO LE SETTIMANE E ANCORA PALAZZO VECCHIO TACE.

 

MA TANTA OPACITÀ ANCHE SU ALTRI FRONTI.

 

 

Neppure un misero annuncio stampa da Palazzo Vecchio per informare la città di Firenze che un nuovo supercantiere la attraverserà da subito per tre anni per rimodellare il più grosso affluente urbano dell’Arno, il Mugnone. Un progetto approvato l’11 agosto senza valutazione di impatto ambientale! Quanti membri del Consiglio comunale (organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo) se ne sono accorti? Nel conto, altri alberi destinati all’abbattimento e senza sostituzione, in via Gordigiani e in via Buonsignori. Ma mancano le risorse per il bypass idraulico del ponte ferroviario del Romito, senza il quale non ha comunque senso parlare - in quella zona alluvionata l’ultima volta nel ’92 - di “messa in sicurezza” del Mugnone.

Da via Gordigiani e via Buonsignori Palazzo Vecchio intende far passare anche la linea 2 della tranvia. L’associazione indipendente Idra ha chiesto al sindaco una moratoria delle decisioni e un’assemblea informativa che spieghi alla cittadinanza come, per quanti anni e con quali impatti, temporanei e definitivi, dovrà convivere la popolazione. Il vicesindaco Giuseppe Matulli si è impegnato ad agosto con Idra a soddisfare questa richiesta al rientro dalle vacanze estive. L'Ufficio Progettazione Tranvie del Comune si è dichiarato disponibile. Ma settembre sta finendo, e dell’assemblea non si ha notizia.

 

Da tre settimane Idra ha scritto all’ATAF per chiedere documentazione sulle 42 (!) varianti al progetto della prima linea della tranvia approvate sempre l’11 agosto dalla giunta comunale. Anche qui, fino ad oggi, nessuna risposta.

 

Per finire, il 18 settembre alla Commissione Territorio del Quartiere 5 si è svolta un’audizione dei tecnici del Comune sul progetto AV di scavalco ferroviario fra Castello e Rifredi, la cui cantierizzazione è imminente (sembra anzi che siano stati avviati già alcuni lavori preliminari).

 

Da progetto, 90.200 metri cubi di calcestruzzo, 31.400 metri cubi di inerti, 10.000 tonnellate di acciaio, oltre 23.000 viaggi di automezzi pesanti per la movimentazione dei soli materiali da costruzione! Sono alcune delle cifre del progetto di “scavalco a farfalla” a tre piani per la linea ferroviaria ad Alta Velocità, fra Rifredi e Castello: un’opera aggiuntiva al sottoattraversamento della città, i cui lavori sono destinati a durare – da progetto - non meno di 3 anni e 5 mesi, in un quadrante strategico e congestionato della città di Firenze, il nord ovest. In uscita dai cantieri, 400.000 tonnellate di terre da scavo!

 

Ebbene, anche qui, un Palazzo coeso e solidale: non un commissario, consigliere o presidente che si sia premurato di informarne, o di invitare come uditore all’appuntamento, l’associazione che da 13 anni segue palmo a palmo le vicende disastrose della TAV in Mugello. Una lezione drammatica, quella del buco nero della tratta appenninica TAV, che a quanto pare - a Firenze - non si intende in alcun modo evocare!

 

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