Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 22.6.'01

 

SEMPRE PIÙ VICINO A FIRENZE… L'ULTIMA EMERGENZA IDROGEOLOGICA È SUL MONTE MORELLO: IL TORRENTE CARZOLA È COMPLETAMENTE SECCATO. MORTI PESCI E GAMBERI. SOTTO, SI COSTRUISCE IL TUNNEL FERROVIARIO PER L'ALTA VELOCITÀ FRA BOLOGNA E FIRENZE.

Siamo sul Monte Morello, a pochi chilometri da Firenze. Mentre si aprono i cantieri TAV in città, che sconvolgono la viabilità e mettono a repentaglio salute e equilibrio nervoso di decine di migliaia di cittadini, si svuota la falda della montagna che domina la conca di Firenze. Il Monte Morello, il cui traforo rappresenta il "collo di bottiglia" della galleria Alta Velocità di Vaglia, è addirittura un Sito di Importanza Comunitaria, per il quale la Regione Toscana ha proposto una protezione speciale (!) sulla base della Direttiva europea Habitat. Ma Monte Morello è già da anni anche Parco territoriale, mentre da almeno un secolo (dopo i rimboschimenti promossi all'inizio del '900 dal primo deputato socialista di questa regione, Giuseppe Pescetti) rappresenta il polmone verde della 'capitale della cultura'.

Proprio qui, sotto il Monte Morello, lungo il percorso della galleria in costruzione fra Bologna e Firenze, è in corso l'ennesima emergenza idrogeologica. Dopo i pozzi, adesso è il turno del primo corso d'acqua: il torrente Carzola, sul fianco settentrionale del monte, a pochi chilometri dalla città, è completamente seccato. Affluente principale del Carza, ad esso il Carzola ha sempre assicurato in passato un contributo idrico stabile, anche d'estate.

Dopo i prosciugamenti del Mugello e dell'Alto Mugello, ecco l'ennesima conferma, anche sul versante Firenze: dove passa TAV non sgorga più un filo d'acqua.

Si sta mettendo a repentaglio il frutto dell'intelligenza e dell'iniziativa civile dei nostri avi. All'inizio del XX secolo il deputato sestese Giuseppe Pescetti rimboschiva Monte Morello (vedi SCHEDA allegata). Oggi i caprioli, i cinghiali, i tassi, gli istrici e le volpi scendono vicino alle case per cercare l'acqua che manca. E' solo l'inizio di un ciclo di sofferenza che potrà portare alla morte di decine e decine di cuccioli quest'estate, e di individui adulti il prossimo autunno e inverno, quando gli alberi e gli arbusti non riusciranno a portare a termine il proprio ciclo vitale di riproduzione, e mancheranno alle popolazioni ospiti del Monte e del Parco - avifauna compresa - i frutti e le bacche che servono loro da sostentamento. Che fine faranno i girini dei rospi smeraldini? L'acqua è vita. Senza l'acqua l'intera catena alimentare si sfilaccia o si distrugge.

Si va di male in peggio: la TAV ci sta svuotando la montagna, ma nessuno interviene a fermare lo scempio. Siamo vicini ormai a Pratolino, al Parco di Villa Demidoff, a zone un tempo poco abitate, ma oggi ricche di 'prime case', servizi (compresa la ripristinata ferrovia Faentina) e residenti. L'impatto della TAV rischia di nuocere a molti. Ricordiamo ciò che il vicesindaco di Vaglia Giuliano Bartolacci, parlando proprio di questa zona, dichiarò a giugno dell'anno scorso (29.6.2000) dinanzi alla Sesta Commissione consiliare (Territorio e Ambiente) della Regione Toscana (dopo la richiesta di audizione sui gravi danni ambientali in Mugello da parte dell'Associazione Idra, quella Commissione decise di allargare il confronto ascoltando anche i sindaci del Mugello e del Comune di Sesto Fiorentino, il presidente della Comunità Montana, l'Arpat e l'ASL): "Noi temiamo per quella zona dove, anche se non densamente popolata, abbiamo degli allevatori, abbiamo tutta una serie di case sparse non fomite da acquedotto comunale ma con sorgenti proprie; se il proseguimento della galleria verso Monte Morello intaccasse anche queste piccole sorgenti, si creerebbe un problema per gli allevatori e anche per gli abitanti (…). Oltretutto sono zone abbastanza periferiche del Comune a ridosso di Monte Morello non raggiunte da nessun acquedotto, per cui sarebbe un grosso problema per il Comune nel caso che si verificasse un caso simile a quello che si è verificato nel Comune di Borgo San Lorenzo ed altri. (…) Ci sono delle strade che non sono nemmeno in questo momento asfaltate, per cui anche con le autobotti ci sarebbe un certo disagio".

L'Alta Velocità distrugge ogni giorno di più gli equilibri ambientali. Le emergenze sono diventate la norma. Idra rilancia l'allarme: in Toscana per distruggere le risorse idriche non c'è bisogno dell'effetto serra! E per difendere l'ambiente dalla TAV ci vuol altro che il protocollo di Kyoto….

 info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it web www.dadacasa.com/idra

 

SCHEDA

  

Giuseppe Pescetti

deputato al Parlamento

Pro Sylvis

Discorso pronunziato alla Camera

nella seduta mattutina del 19 giugno 1912

 

Le selve in Italia torneranno a prosperare, torneranno a coprire i nostri monti del loro manto glorioso e benefico, quando al culto pagano, alla devozione religiosa di un tempo faremo seguire per esse una devozione civile, da tutti sentita e praticata; ed un personale valoroso per dottrina ed esperienza tecnica, animato da fervido interessamento, sufficiente per numero risponderà alle cresciute esigenze della cultura forestale.

(...) Tutto si volle convertire in moneta, e troppo spesso, in troppi luoghi, nelle città come nelle campagne si riscontra l'impronta di una profonda sconsideratezza, di una grande miseria civile.

Quando tutti gli anni, al principio della piantata e della semina autunnale, io porto centinaia di giovani colle fanfare a salutare l'opera del rimboschimento sopra le pendici che circondano Firenze, e sul suo denudato Monte Morello, è tutta una iniziazione che cerco a rinnovata e promettente coscienza forestale.

Ed i giovanetti guardano, apprendono, si affezionano ad un lavoro, che non deve essere la vana cerimonia della piantata fanciullesca, senza recinti di protezione e senza resultato; ma inizio di grande e duratura impresa per la quale occorrono vigore fisico, matura esperienza, concetto organico di difesa. In taluna di quelle troppo fanciullesche cerimonie ufficiali io vidi dei ragazzi mettere le punte delle piante in terra e le barbe per aria! (Ilarità).

Molto i giovani si interessano a quelle pianticelle, a quelle piccole creature che con loro cresceranno, e si rallegrano nella contemplazione delle foreste mature. Il bosco giovane, come quello adulto, educa pel godimento estetico che procura. Ma anche un insegnamento dànno tutte quelle piante, che unite e vigorose resistono alle inclemenze del tempo, all'infuriare dei venti e delle tempeste: esse dicono quale e quanta forza siano il reciproco rispetto e la solidarietà. (Benissimo!).

Come la nostra parola è festante su per i monti coi giovani studenti, coi coloni che restano per tanto fervore come scossi e ravveduti da secolari inerzie, così oggi è piena di letizia civile.

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