Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 21.7.'01

 

INTERI PEZZI DI CITTÀ APPAIONO CEDUTI, ABBANDONATI

SALUTE, SICUREZZA E INCOLUMITÀ PUBBLICA A SERIO RISCHIO

SUCCEDE A FIRENZE:

L'ESPOSTO DI IDRA SUL FAR WEST URBANO DA CANTIERI TAV

 

"Mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla lettera", scrive il sindaco di Firenze al presidente dell'associazione di volontariato Idra Girolamo Dell'Olio. Leonardo Domenici si riferisce a una richiesta di informazioni formulata sulla base della normativa per la trasparenza e inoltrata l'11 aprile scorso, quando - dopo la quarta vittima provocata dall'Alta Velocità (una donna di 84 anni agganciata a Sesto Fiorentino da un camion TAV) - l'associazione Idra chiedeva testualmente al sindaco e all'assessore alla Mobilità Graziano Cioni:

La risposta del primo cittadino di Firenze è datata 1 giugno 2001 (ma il timbro postale porta addirittura la data del 14 giugno): "Tutti i progetti approvati dagli organi competenti sono corredati dei piani per la sicurezza, redatti da professionisti specializzati in materia, che prevedono per ogni lavorazione idonee attrezzature e specifici comportamenti atti a garantire la sicurezza. Inoltre, il controllo e la vigilanza sulla salute e sulla sicurezza nei cantieri e intorno agli stessi, per l'Alta Velocità e le opere connesse, è affidato, per legge, all'ispettorato del lavoro, alla Asl e all'Arpat. Il controllo sull'attuazione degli accordi di programma di competenza della direzione nuove infrastrutture del Comune di Firenze è pertanto limitato alla sorveglianza del rispetto degli accordi, dei contenuti delle opere da realizzare, dei costi, delle procedure di progettazione, di approvazione e di appalto e dei tempi di realizzazione delle opere. La responsabilità delle scelte delle ditte appaltatrici è di esclusiva competenza della stazione appaltante. In questo caso della società Tav Spa. Ci adopereremo comunque per esercitare la facoltà della direzione nuove infrastrutture che, in fase di costruzione, può avere informazioni dalla direzione dei lavori e dal responsabile della sicurezza, circa l'andamento dei lavori, che interessano il territorio comunale, anche sul piano della sicurezza".

Si può restare tranquilli, in queste condizioni? Perché, proprio parlando di Asl e Arpat, il Comune di Firenze non ha mai approvato il piano speciale per la città prodotto dalle due agenzie? Eppure quel progetto è stato presentato una prima volta a maggio dell'anno scorso, e una seconda volta il 12 gennaio del 2001. In quella "Proposta di monitoraggio ambientale sanitario dei cantieri delle grandi infrastrutture di trasporto pubblico" si legge testualmente, nel capitolo "Indagine sulle modifiche della qualità della vita": "Le grandi opere in fase di avvio, caratterizzate da lunga durata e dalla localizzazione in un tessuto urbano già sofferente, incideranno sotto diversi aspetti sulla vita dei cittadini (aumento dei tempi di percorrenza, modifica dei percorsi e dei ritmi abituali, impatto psicologico derivante dalla presenza di lavori rilevanti in prossimità della propria abitazione, disagi legati al rumore, alla polverosità, ecc.). Questo studio, riconducibile ad un concetto globale di salute e che risulta del tutto nuovo per i servizi di prevenzione, ha un carattere di ricerca e richiede un impegnativo lavoro sia preparatorio che per l'esecuzione; pertanto potrà essere realizzato solo se sarà oggetto di un finanziamento erogato in tempi molto brevi per consentire la rilevazione della situazione prima dell'inizio dei lavori. D'altra parte, considerata la rilevanza delle opere e la loro durata, crediamo che questa sia da considerare una priorità nell'ambito della salute pubblica".

Parole chiare: ma tutti i buoni propositi sono saltati. QUESTA INDAGINE NON S'HA DA FARE. I lavori sono abbondantemente partiti! LA PRIORITÀ DEI TECNICI È DIVENTATA, COME SPESSO ACCADE, UN OPTIONAL PER I POLITICI. ED È STATA ACCANTONATA.

In tale contesto, come interpretare il comunicato diramato venerdì 8 giugno scorso dall'Ufficio stampa del Comune di Firenze sotto il titolo "DOMENICI: SAPREMO REAGIRE A CHI DÀ UN’IMMAGINE DISTRUTTIVA E SFASCIATA DELLA REALTÀ DI FIRENZE"? In occasione del convegno ‘Vicino ai cittadini – Il nuovo ruolo dei Comuni nella Sanità’, il sindaco Leonardo Domenici avrebbe pronunciato il seguente "messaggio forte e chiaro": ‘’Credo che Firenze parta da una buona base, anche nella sanità. Certo c’è molto da lavorare, tanti rapporti da consolidare e qualcuno da costruire anche in questo settore, ma la base c’è. E proprio per questo, voglio cogliere l’occasione del convegno, per lanciare un messaggio forte e chiaro: Sapremo reagire a chi, fuori da Palazzo Vecchio, dà un’immagine distruttiva e sfasciata della realtà. A loro dico: attenzione, per voi può essere un boomerang. La nostra non è una realtà allo sfascio. Ripeto: partiamo da una buona base e avremo ottimi risultati se sapremo lavorare insieme. Questa è la risposta che dobbiamo dare e abbiamo gli strumenti per darla’’ (sottolineature nostre, ndr).

Prospera invece il far west nelle zone occupate dai primi cantieri TAV in città. E sussistono, secondo Idra, gli estremi per un intervento di tutela dei diritti del cittadino alla salute, alla sicurezza e all'incolumità, diritti che non appaiono adeguatamente protetti dalle autorità pubbliche. Quelli che seguono sono i contenuti dell'esposto depositato in Procura dall'Associazione Idra, foto-documentato (vedi sito web dell'associazione, nello spazio "gli ultimi comunicati stampa"). Si tratta di fotografie scattate a giugno in Piazza Vittorio Veneto intorno al cantiere costruito per la realizzazione di parte del tracciato della tranvia Firenze-Scandicci, collegata al progetto TAV e finanziata con denaro pubblico TAV. Le foto si riferiscono alla fase che ha preceduto la chiusura di un senso di marcia sul Ponte alla Vittoria. Per certi versi la situazione oggi è se possibile peggiorata.

Idra ha rilevato e in parte documentato con le immagini, fra ponte Vespucci, ponte alla Vittoria e Porta al Prato:

Si tratta, ci pare - scrive Idra al magistrato - di una situazione del tutto fuori controllo, che offende i diritti più elementari alla qualità della vita, alla sicurezza e all'incolumità dei residenti e di chiunque (e sono tanti) si trovi a dover transitare da quell'imbuto. La zona risulta del tutto inagibile a bambini, anziani e disabili.

Eppure Idra ha segnalato e documentato in più circostanze (25.5.'00, 3.1.'01, 11.4.'01, 23.4.'01) al massimo responsabile della salute dei cittadini sul territorio, il sindaco, rischi e danni derivanti da questo tipo di approccio ai problemi innescati dalla cantierizzazione TAV. Ricevendo una sola risposta (quella citata), che non appare certo tranquillizzante.

Sembra a noi - conclude Idra nell'esposto - che da tutto questo si possa desumere la presenza di una GRAVE NEGLIGENZA DA PARTE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE NELLA TUTELA DELLA SALUTE E DELL'INCOLUMITÀ DEI CITTADINI, E IN PARTICOLARE DELLE FASCE PIÙ DEBOLI, NONCHÉ DELLA QUALITÀ DELL'AMBIENTE URBANO DI FIRENZE".

 

per contatti ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it web www.dadacasa.com/idra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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