Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 20.7.’02 COMUNICATO STAMPA

TAV, fumata bianca da Roma: habemus pecuniam! 53 milioni di euro pubblici per pagare i danni provocati all’ambiente (pubblico per definizione) dai cantieri che lavorano con una quantità industriale di denaro pubblico.

Ovvero: come far pagare il contribuente tre volte.

Bel colpo, presidente Martini! Questi 53 milioni di euro "per il ripristino ambientale" (quale dolce eufemismo!) dopo i danni irreversibili provocati in Mugello dalla TAV rimarranno scritti nell’albo d’oro della Sua Giunta, crediamo. Adesso si può andare avanti tranquilli a completare il disastro, perché, come assicura il presidente, "l’accordo, finalmente, fornisce risposte adeguate alle accertate carenze della valutazione ambientale dei lavori della Tav in Mugello". Ragguardevole teorema. Monetizzazione del danno ambientale? Macché! Il denaro (pubblico) compie il miracolo: estingue il danno, e al tempo stesso cancella ogni domanda indiscreta alle cattive valutazioni ambientali. La risposta alla VIA è nel biglietto verde. Facendo un piccolo calcolo sul cosiddetto danno idrogeologico (un termine che suggeriamo di smettere di usare, da oggi in poi), ogni metro cubo di acqua di sorgente perso (per sempre) grazie alla TAV viene risarcito con 1 euro e 18 centesimi: che fanno 0,1 centesimi pubblici (2 vecchie lire) a litro. Un vero affare per l’ambiente.

Grande vittoria, questa dei 53 milioni di euro, anche per le associazioni "ecologiste" che avevano fatto del risarcimento il loro grande unico cavallo di battaglia. Finalmente la merce ambiente ha un prezzo dignitoso!

Una vittoria, non nascondiamolo, per i cittadini colpiti nella salute, nel patrimonio e nelle attività economiche: non dubitiamo che questa colata di denaro pubblico beneficerà anche loro, i loro polmoni, i loro orecchi, il loro sistema nervoso, il loro portafogli.

E i lavoratori? che dire dei lavoratori? Potranno godere delle delizie del ciclo continuo, dello straordinario legalizzato e dell’ambita emarginazione sociale, osiamo sperare, anche nei nuovi "cantieri del ripristino". Per i disoccupati del Sud si spalancano opportunità insospettate.

Idra propone di festeggiare a novembre a Firenze, nell’occasione del Social Forum europeo, questo nuovo corso inaugurato dalla Regione Toscana: ci auguriamo che Martini, già membro della Giunta che nel ’95 affrettò l’approvazione di questo progetto TAV che in tutto il mondo ci invidiano, e oggi così vicino all’etica no global, vorrà spiegare agli alternativi europei i segreti della via toscana alla valorizzazione ambientale.

P.S.

Si prega di aggiornare il dato dei costi pubblici della tratta TAV Bologna-Firenze. Ai 4.209 milioni di euro annunciati dal sito www.tav.it (aggiornamento 1 marzo 2002) vanno sommati i 53 milioni di euro cortesemente forniti dal Governo Berlusconi. Il costo totale ammonta dunque a 4.262 milioni di euro (costo iniziale annunciato: 1.100 milioni di euro). Ci stiamo avvicinando a grandi passi a un incremento del 300%: quando si dice che l’economia vola!

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