Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 18.9.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

DOPO I NUOVI RECENTI PROBLEMI AMBIENTALI E SOCIALI IN MUGELLO E A SESTO FIORENTINO, L'ASSOCIAZIONE IDRA:

Depositata ieri in Regione una richiesta di audizione urgente alla Commissione Sanità della Regione Toscana, alla luce dei gravi disagi dovuti alla polvere e al transito veloce degli automezzi di cantiere sulle strade e nei paesi del Mugello e dell'Alto Mugello.

Non è migliore la situazione a Sesto Fiorentino, dove la cantierizzazione TAV sta producendo effetti pesanti sulle scuole materne, elementari e medie superiori, e dove sono affiorate le prime "sorprese" e interferenze ambientali nel parco di Monte Morello, proprio nei luoghi in cui la Regione Toscana ha individuato un habitat di valore europeo, denominato Sito di Importanza Comunitaria (qui è emersa una discarica abusiva di pneumatici, e un sentiero del CAI è di fatto interrotto e messo rischio dal transito dei mezzi pesanti).

Idra ritiene che la salute dei cittadini, e in particolare quella delle fasce più vulnerabili (bambini e anziani), non sia stata sufficientemente tutelata. Anzi.

Quanto alle capacità di controllo ambientale da parte degli organi istituzionali della Regione, Idra rileva come soltanto 8 operatori con poteri di ufficiali di polizia giudiziaria siano assegnati alla vigilanza ambientale in tutta l'area che va da Signa a Sesto a Vaglia a Borgo S. Lorenzo a Firenzuola a Marradi. Questi 8 operatori hanno da seguire sia l'ordinaria emergenza ambientale, sia l'invaso di Bilancino, l'Alta Velocità e la Variante di Valico. L'ARPAT ha calcolato in 2-operatori-equivalenti il totale della disponibilità a tempo pieno per la vigilanza sull'Alta Velocità. Una disponibilità che appare irrisoria, se si considera che gran parte dei tempi di impiego di questi operatori è assorbita dai lunghi viaggi in auto su una viabilità intasata, lenta e malsicura per effetto della cantierizzazione, e che le realtà su cui essi hanno da vigilare sono sproporzionatamente numerose e distribuite su un territorio vasto: 13 cantieri, 5 campi base, 9 depositi e cave di prestito, 3 cave "apri e chiudi", 3 impianti di frantumazione!

Inutilmente Idra ha chiesto al Direttore generale dell'ARPAT, dott. Alessandro Lippi, di poter ricevere "la descrizione analitica delle risorse assegnate all'Agenzia, e degli investimenti attuati sulla base delle risorse ricevute (in termini di attrezzature e personale, rispettivamente destinati al monitoraggio o alla vigilanza)". Il Direttore dell'ARPAT ha così risposto, dopo oltre due mesi: "La verifica analitica dell'impiego degli investimenti viene effettuata dagli enti istituzionali a termine di convenzione. Sarà nostra cura fornire le informazioni di Vs. interesse al momento opportuno".

Perciò Idra ha deciso di scrivere ieri a tutti i consiglieri regionali, e ai membri delle Commissioni Ambiente e Salute, per chiedere "se sia permesso alla cittadinanza conoscere i dati quantitativi, i criteri e l'effettiva distribuzione delle risorse assegnate all'ARPAT per il controllo delle cantierizzazioni Alta Velocità sia da fonti di finanziamento centrali (l'Osservatorio Ambientale, il Ministero dell'Ambiente), sia dalla Regione Toscana stessa. E, in questo caso, a quali "enti istituzionali" diversi dalla Direzione dell'ARPAT i cittadini dovrebbero rivolgersi per ottenere il riconoscimento del diritto a tali informazioni, e/o quali "momenti opportuni" dovrebbero attendere".

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