Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 18.7.’02 COMUNICATO STAMPA

 

EMERGENZA TAV: IDRA RINGRAZIA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE RICCARDO NENCINI, CHE HA FATTO PROPRIE ALCUNE DELLE INDICAZIONI FORNITE DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO.

MA TEME L’"ASSUEFAZIONE AL DISASTRO", E SPERA IN ATTI CONCRETI.

CHIEDE INOLTRE UN PASSO PRESSO IL GOVERNO E UN CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO SUL MUGELLO.

Dopo la lettera aperta indirizzata per Idra tre mesi fa da Andrea Romagnoli al presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini sulle colonne del settimanale del Mugello Il Galletto, si è sviluppato sul periodico un dibattito che ha portato l’associazione a ottenere un incontro, il 12 giugno scorso, col segretario della Presidenza del Consiglio. Idra ha formulato nella circostanza, nel corso di un colloquio lungo e approfondito, osservazioni e proposte alcune delle quali il presidente Riccardo Nencini risulta aver fatto proprie e aver rilanciato in una dichiarazione pubblicata il 3 luglio scorso, dopo l’ultimo episodio di emorragia idrica nella galleria di Marzano.

Al segretario della presidenza del Consiglio Idra aveva sottolineato innanzitutto la rilevanza degli impegni fissati per la Giunta regionale dalla risoluzione votata dal Consiglio il 26 luglio 2000, ma tuttora in buona parte tuttora disattesi.

Quali le indicazioni suggerite dall’associazione fiorentina che il presidente del Consiglio regionale ha dimostrato di voler accogliere?

Idra ringrazia in una recente missiva a lui indirizzata il presidente del Consiglio regionale, ed esprime apprezzamento per il fatto che siano state accolte le proposte dell’associazione. Restano tuttavia disattesi, ricorda l’associazione, altri impegni stabiliti dal Consiglio, non menzionati nel comunicato della presidenza, cui Idra torna a suggerire di porre la massima attenzione.

Idra aveva segnalato infine alla segreteria della Presidenza l’importanza decisiva delle affermazioni attribuite l’ottobre scorso al presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici e collaudatore della tratta TAV Bologna-Firenze Aurelio Misiti, che avrebbe dichiarato la propria indisponibilità a firmare il collaudo dell’opera, sciaguratamente priva della galleria di soccorso. L’adeguamento agli standard di sicurezza di 60 km di galleria richiederà, secondo Misiti, un ulteriore investimento compreso fra il 30% e il 40% del costo dell’opera (che nel frattempo è arrivato alla somma di almeno 8.150 miliardi di lire, tutte rigorosamente pubbliche). Ma questo "adeguamento" provocherebbe inevitabilmente anche un notevole aggravio del già pesante impatto ambientale e sociale, oltre che un consistente slittamento nei tempi della cantierizzazione e della consegna dell’opera. La Regione può mai ignorare questo dato? Non si tratta forse di una modifica sostanziale alle condizioni di partenza, tale da meritare la richiesta di una riapertura della valutazione degli impatti ambientale, finanziario e sociale?

Idra chiede dunque a Nencini di intervenire anche sugli aspetti finora apparentemente trascurati della risoluzione approvata dal Consiglio. E si appella a lui affinché temi così importanti siano seguiti e perseguiti puntigliosamente attraverso iniziative concrete. L’associazione considera con grande preoccupazione infatti le conseguenze ambientali dell’ultima emorragia idrica a Marzano, e quelle che potranno derivare dalla continuazione dei lavori in un’area definita assai critica dagli esperti. In particolare Idra teme che si stia verificando una sorta di "assuefazione al disastro", tenuto conto della scarsa attenzione che i media nazionali dedicano a un fenomeno – quello del prosciugamento sistematico delle falde dell’Appennino – meritevole invece della massima attenzione non solo a Borgo S. Lorenzo e a Firenze, ma anche a Roma.

Perciò Idra chiede anche a Riccardo Nencini:

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