Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA         Firenze, 17.4.'04

 

"Ponte sullo Stretto": dopo averlo bocciato, il Parlamento europeo si esprimerà a giorni per la seconda volta sulla sua inclusione nella lista "Ten". Idra critica il ribaltamento della decisione parlamentare ad opera dell’esecutivo UE e ne scrive al presidente Patrick Cox, auspicando il ripristino della sovranità parlamentare.

 

"Non vorremmo che quanto avvenuto", scrive al presidente del parlamento europeo Patrick Cox il vicepresidente dell'associazione ecologista fiorentina Idra Pier Luigi Tossani, "fornisse motivi fondati di preoccupazione per le sorti delle procedure di democrazia nell’ambito delle istituzioni europee". E chiede a Cox di adoperarsi per ristabilire la sovranità parlamentare e il rispetto del principio di sussidiarietà.

Il Parlamento Europeo aveva bocciato poche settimane fa il progetto del Ponte. Aveva ritenuto infatti – leggiamo nelle cronache - che il nostro Governo lo debba preventivamente corredare con "un'ulteriore valutazione ambientale e strategica nonché un'analisi dei costi-benefici sul piano socio-economico". Idra ha inviato al presidente Cox copia della lettera aperta indirizzata il 26 giugno 2002 al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: quasi due anni fa la stessa documentazione era stata richiesta al Primo ministro italiano dall’associazione fiorentina, a tutela del pubblico interesse. Idra ha informato Cox che nessuna risposta in merito è mai arrivata da Palazzo Chigi.

Dopo aver espresso dubbi seri e argomentati sulla convenienza del Ponte, Tossani segnala a Cox anche il punto nodale dei project-financing fantasma, il rischio di una ”partecipazione delle aziende private soltanto promessa e mai mantenuta”, come già avvenuto per l'Alta Velocità. Project-financing che, aggiunge, “ora i promotori e i sostenitori del Ponte prospettano nuovamente con la medesima apparente sicurezza, mentre i responsabili della cosa pubblica appaiono dimentichi di quanto la mancata applicazione dello schema di project-financing nella realizzazione dei dispendiosissimi progetti di Alta Velocità abbia già impoverito, e seguiterà a farlo massicciamente in futuro, le casse del nostro Stato”.

Idra, considerando sia l'A.V. che il Ponte opere simbolo della "istituzionalizzazione dello spreco della spesa pubblica" (una prassi a suo tempo denunciata e censurata già da quel don Luigi Sturzo pur così stimato a parole, oggi, in ambienti governativi), comunica a Cox anche la propria profonda preoccupazione per le caratteristiche del tunnel dell'Alta Velocità ferroviaria in costruzione sotto l’Appennino tra Firenze e Bologna, privo per 60 km della galleria parallela di soccorso. "Un potenziale ‘obiettivo perfetto’ ", scrive Tossani, "per micidiali attacchi terroristici, offerto su un vassoio d'argento a possibili menti criminali dai progettisti e dai fautori del modello TAV SpA di Alta Velocità? Ci permettiamo di richiamare ancora una volta oggi questa circostanza, dolorosamente ma responsabilmente, all'indomani dei tragici fatti di Spagna".

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