Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html

 

 

COMUNICATO STAMPA     Firenze, 16.5.'08

 

TAV, DISASTRI NON SOLO AMBIENTALI AL PROCESSO DI FIRENZE:

RISULTATI INQUIETANTI, CASTA POLITICA INDIFFERENTE

 

Le richieste di condanna dei Pubblici Ministeri al processo di Firenze non possono sorprendere chi abbia conoscenza dei fatti e degli argomenti riassunti nelle loro ponderose e documentatissime requisitorie.

Il lavoro di indagine e di approfondimento svolto dalla Procura di Firenze è stato di prima grandezza, e ha rivelato fin nei minimi particolari l’esistenza di un vero e proprio “sistema” perverso di approvazione, esecuzione, monitoraggio e controllo dei progetti, eversivo dei principi di fondo del buon senso, del buon governo, della trasparenza e della legalità.

I risultati dell’inchiesta giudiziaria e del confronto avvenuto in Tribunale possono solo inquietare la coscienza civile del popolo italiano. Ma non scalfiscono, apparentemente, quella della sua casta dirigente: a Firenze (dove si intende scavare senza alcun serio confronto con la popolazione un doppio tunnel di sottoattraversamento AV ortogonale alle linee di scorrimento della falda), né in Val di Susa, né in Trentino -  Alto Adige, né in Veneto, Friuli e Venezia Giulia si ha notizia di una rivisitazione – da parte delle autorità politiche - della strategia di attuazione delle cosiddette grandi opere che tenga conto dei risultati globali del processo di Firenze. Nessuna apparente resipiscenza nella classe politica, che esprime dappertutto in Italia una irrefrenabile pulsione a dissanguare l’economia e il futuro dei nostri figli con architetture finanziarie autolesioniste, a disprezzare l’ecologia ignorando irresponsabilmente i limiti dello sviluppo e delle risorse, a snobbare e mortificare le esigenze di confronto con la società civile. Si conferma senza tentennamenti la disinvolta frettolosità e superficialità che ha permesso in Toscana a interessi ben diversi da quelli del bene comune di farsi legge e di distruggere legalmente - fatto salvo l’intervento necessariamente postumo della Magistratura - il nostro prezioso e unico territorio. Si ribadiscono quotidianamente e senza pudore il postulato “s’ha da fare” e il metodo “fai-da-te”, che l’attuale classe politica sembra anteporre trasversalmente ai princìpi democratici dell’informazione, della consultazione, del dibattito pubblico, della partecipazione alle scelte.

 

 

back