Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA   Firenze, 14.11.’05

 

TAV: SETTE VIGNETTE D’AUTORE IN DONO AL POPOLO DELLA VAL DI SUSA.

UN CONTRIBUTO DI SATIRA E BUONUMORE A UNA SETTIMANA CRUCIALE DI LOTTA.

 

OGNI GIORNO DA OGGI IN DONO ALLA VAL DI SUSA UNA NUOVA VIGNETTA DI GIULIANO DALL’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA TOSCANA IDRA, IN SEGNO DI RICONOSCENZA PER LA GRANDE LEZIONE DI DEMOCRAZIA CHE QUESTA POPOLAZIONE STA DANDO ALL’ITALIA INTERA.

 

Portano la firma di Giuliano, il noto vignettista fiorentino, che le ha realizzate e donate otto anni fa al Coordinamento anti-TAV di Firenze, Sesto Fiorentino, Terzolle, Mugnone e Mugello (sorto nel ’94 e divenuto nel ’98 Associazione Idra).

Le vignette portano la data del ‘97, secondo anno di cantieri in Mugello. Ma quella satira è ancora straordinariamente attuale. E perfettamente trasferibile.

Per questo l’associazione ecologista indipendente Idra, che mercoledì 16 attuerà alle ore 11 sotto la sede-simbolo della giunta regionale toscana, Palazzo Bastogi, Via Cavour 18, a Firenze, un presidio di sostegno allo sciopero generale della Val di Susa, ha deciso di farne dono – una al giorno in questa settimana cruciale di mobilitazione – al popolo e alle istituzioni locali della Valle. Da anni combattono una grande battaglia di democrazia: una vera e propria lezione di cittadinanza attiva che solo da pochi giorni media finora distratti hanno permesso al Paese di conoscere.

Ogni vignetta sarà accompagnata da una piccola citazione ... pro-memoria.

 

 

Lunedì 14 novembre 2005

 

Vignetta n. 1

 

 

Il modello TAV compone in modo perverso i caratteri anomali di questo “project-financing”, garantito dal pubblico al 100%, con i caratteri ancora più anomali del “general-contractor” privato. Il privato, nel modello TAV, assume il ruolo del “general-contractor” con tutti i poteri del concessionario ma con l’esclusione del “rischio” della gestione. Il rischio della gestione è invece a carico del concessionario al quale lo Stato ha affidato la “progettazione, costruzione e gestione dell’opera”: una società di diritto privato (spa), ma con capitale tutto pubblico (TAV spa appunto). È su questo concessionario che rimane il rischio della “gestione” e dunque del project-financing necessario per la realizzazione. La Spa pubblica dunque nel modello TAV serve solo per garantire al contraente generale (al privato) il pagamento del 100% del costo della progettazione e della costruzione e di mantenere per sé (al pubblico) il rischio della gestione. [...] Il modello TAV realizza una “triangolazione” talmente assurda che solo una volontà autolesionista (o consapevolmente sciagurata) dello Stato può impedire di vedere. [...] E’ del tutto evidente come la possibilità di gestire la progettazione di opere, per definizione complesse (esempio il ponte sullo Stretto di Messina) e a forte impatto territoriale (esempio le infrastrutture per l’Alta Velocità), non può che spingere a definire progetti il più possibile costosi. [...] Che dire, inoltre, dei tempi e della qualità delle opere affidate ad un “concessionario con l’esclusione della gestione dell’opera”?

 

Ivan Cicconi

Le Grandi Opere del Cavaliere, Koinè Nuove Edizioni, 2004 (pagg. 107-108, 109, 113)

 

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