Associazione di volontariato Idra

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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni

totale n. 2 pagine (inclusa la presente)

Firenze, 13.11.2000

 SONO DI NUOVO SOSPESE LE ATTIVITÀ

DELL'OSSERVATORIO AMBIENTALE NAZIONALE SULL'ALTA VELOCITÀ.

DOPO DUE ANNI LA STORIA SI RIPETE.

MA I LAVORI DELLA TAV E I DANNI AMBIENTALI

POSSONO TRANQUILLAMENTE ANDARE AVANTI:

RESTA COSÌ 'SCOPERTA' DALLA TUTELA DEL MINISTERO

UNA TRATTA DI 71 KM DI TUNNEL FRA FIRENZE E BOLOGNA.

IDRA SCRIVE INDIGNATA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE CHIEDENDOGLI UN INTERVENTO URGENTE,

E UN INCONTRO CON UNA PROPRIA DELEGAZIONE TECNICA.

 

Lo ha appreso dall'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Tommaso Franci (nel corso del lungo colloquio avuto con lui la settimana scorsa) una delegazione dell'associazione Idra e dei comitati che si battono a Calenzano, a Sesto e in Mugello contro i danni da TAV, Variante di valico e terza corsia: come due anni fa, l'Osservatorio Ambientale presieduto dall'ing. Fabio Trezzini risulta "scaduto". E le sue attività sono sospese. Resta dunque 'scoperta' dalla tutela del massimo organo di sorveglianza sulla cantierizzazione TAV fra Firenze e Bologna un tratta che prevede la costruzione di ben 71 km di tunnel. Ma nessuno ne dà notizia.

Anche l'ARPAT, perciò, è oggi "supporto tecnico" di un organo che non c'è: il suo referente istituzionale è evaporato.

Perciò Idra scrive indignata al Ministro dell'Ambiente Willer Bordon, ricordando che proprio due anni fa l'Osservatorio Ambientale nazionale rimase vacante per ben sette mesi (da marzo a ottobre '98). Gli stessi nei quali si verificò la prima grave intercettazione delle falde nel Comune di Firenzuola, che lasciò a secco comunità di montagna, torrenti, sorgenti e abbeveraggi per il bestiame, con danno economico e preoccupazione per il futuro di un'azienda ad indirizzo zootecnico.

Nel primo semestre del '98, presso la finestra di Castelvecchio, a Firenzuola, furono registrate dall'ARPAT venute d'acqua con portate fino a 25 litri al secondo "correlabili al marcato abbassamento della falda (50 metri rispetto all'ante operam - piezometro di controllo) e ad una significativa diminuzione della portata di una sorgente di controllo". Risultò totalmente prosciugata anche la sorgente (da 44 litri al minuto) che alimentava l'acquedotto comunale di Visignano e l'acquedotto privato di Castelvecchio, località rifornite poi con autobotti non senza difficoltà. In quegli splendidi rii appenninici morirono trote e crostacei, e fu necessario - con grande ritardo e disagi per la popolazione e l'economia locale - costruire un nuovo acquedotto. Su quel primo grave danno alla risorsa acqua fu steso un velo pietoso. Nessuna iniziativa pubblica della Regione Toscana. Neppure la minaccia platonica di una iniziativa legale (non oltre la minaccia è infatti andata la "voce grossa" della Regione per i tagli alle sorgenti che alimentavano fino a marzo 2000 i paesi di Luco di Mugello e di Grezzano).

Idra ricorda al Ministro Bordon anche che alla vigilia dei 7 mesi di 'vacanza' dell'Osservatorio (marzo-ottobre '98) "fu segnalato il rischio-elettrosmog legato al voltaggio speciale della linea TAV (che diversamente da tutta la restante rete ferroviaria nazionale è progettata per un'alimentazione a 25 kV a corrente alternata, sospetta di cancerogenicità). Quell'allarme trasmesso dall'ARPAT, rilanciato all'Osservatorio dalla Comunità Montana del Mugello, appare tuttora caduto nel vuoto".

"L'Osservatorio istituito dal Ministero dell'Ambiente" - scrive Idra al Ministro - "è stato fin qui l'unico strumento di sorveglianza dei cantieri TAV che, col supporto dell'ARPAT, abbia avuto il potere di tamponare alcuni dei più gravi danni ambientali provocati dalla TAV. Lo ha fatto in maniera tardiva, parziale e insufficiente, ignorando per lungo tempo le indicazioni provenienti dagli esperti dell'Osservatorio Ambientale Locale, dai cittadini e dalle associazioni, ma qualcosa ha fatto. E' composto da controllori (Ministeri, Regioni) e controllati (Italferr, TAV), ed è costretto ad assumere all'unanimità le proprie decisioni. Ma è anche vero che è stato solo dietro indicazione dell'Osservatorio Ambientale nazionale che le Amministrazioni Comunali si sono sentite autorizzate ad emettere le ordinanze 'pesanti', quelle di chiusura dei cantieri pericolosi, e ad esigere la verifica delle condizioni di scavo delle gallerie. La sospensione delle sue attività senza una parallela sospensione dei lavori è dunque un fatto grave".

L'associazione conferma tuttavia la propria proposta di un ente terzo, composto di personalità tecniche e scientifiche indipendenti, che sostituisca al più presto l'attuale Osservatorio Ambientale, a garanzia delle popolazioni e del territorio, oltre che della credibilità delle istituzioni rappresentative.

Idra chiede anche un incontro di una propria delegazione tecnica col nuovo ministro dell'Ambiente, dopo le promesse - mai concretizzatesi - di incontro col suo predecessore, on. Edo Ronchi. L'associazione di volontariato fiorentina desidera infatti "illustrare e documentare i dissesti ambientali sin qui registrati, anche alla luce dei particolari della relazione geologica e idrogeologica redatta per la Società TPL AV dall'Università di Bologna, relazione che già nel '95, a opera ancora da avviare, preannunciava le criticità foriere dei danni che mese dopo mese, fra Firenze e Bologna, si vengono a constatare e a sommare ai disagi per la salute e l'economia delle popolazioni dei territori attraversati".

Sui contenuti della relazione dell'Università di Bologna, divulgati dall'associazione la scorsa settimana, Idra registra peraltro con sorpresa il perdurante no comment da parte degli Enti Locali interessati dal dissesto ambientale di questi anni (Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comunità Montana del Mugello, Comuni di Sesto Fiorentino, Vaglia, S. Piero a Sieve, Scarperia, Borgo S. Lorenzo e Firenzuola).

Al ministro Idra conta infine di "documentare i fondamenti delle gravissime preoccupazioni circa gli scenari ambientali che attendono la città di Firenze, patrimonio culturale e storico-architettonico dell'umanità intera, in conseguenza dello sciagurato progetto di sottoattraversamento TAV" approvato col beneplacito della Giunta Primicerio nel marzo del '99.

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