Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 12.1.'02

Mugello, terra di "grandi opere"…. ma è proprio necessario rifarlo di sana pianta, quel casello della Variante di valico? A Barberino di Mugello ci si domanda perché sprecare denaro e territorio.

E’ di questi giorni la notizia sulla stampa circa l’adeguamento del casello autostradale di Barberino di Mugello. Un casello per il quale è previsto un ampliamento dalle attuali 8 a 11 porte.

La nostra associazione ha voluto verificare sul campo di che cosa si trattasse, essendo il progetto incluso nella Variante di Valico, l’ennesima opera faraonica che contribuirà – insieme all’Alta velocità ferroviaria - a snaturare il Mugello, fornendo nuovo ossigeno all’industria dell’auto e del trasporto merci su gomma, quando invece urgono servizi pubblici rapidi e efficienti su rotaia, per merci e passeggeri (la storia della Faentina insegni…).

Incontrando alcuni cittadini che hanno attività imprenditoriali e commerciali nella zona ci siamo potuti rendere conto ancora una volta di come certi progetti sembrino essere fatti a tavolino, senza valutare l’impatto sull’ambiente, sulle casse dell’erario e quindi sulla cittadinanza (il famoso rapporto "costi-benefici"). Nella fattispecie, per realizzare il casello ex novo, così come previsto dal progetto approvato lo scorso 19 novembre, sarebbe necessaria un’imponente quantità di inerti per il collegamento stradale fra il nuovo casello e la rotatoria (i forti dislivelli esistenti necessiterebbero di rilevati stradali e di opere di consolidamento assai costose). La giacitura della nuova barriera, fanno notare i cittadini, insisterebbe su un’area assai problematica dal punto di vista della stabilità dei terreni posti al margine del ciglio di una fortissima depressione, e imporrebbe opere di consolidamento, di risistemazione idraulica e di movimento terre molto onerose e di difficile definizione tecnica.

Non solo. Abbiamo appreso che i cittadini interessati dagli espropri di terreni a cui la Società Autostrade intende dar corso hanno avanzato già da tempo controproposte del tutto sensate, a quanto pare di intendere, nelle quali si evidenzia la possibilità di ampliare l’attuale casello con l’aggiunta di 3 porte, senza stravolgere il contesto paesaggistico, con grande risparmio economico ed effetti benefici sulla circolazione. Sembra infatti di capire che la soluzione prospettata da Autostrade Spa avrebbe l’effetto collaterale aggiuntivo di appesantire pericolosamente il carico di traffico, di ingombro e di inquinamento sulla rotonda esterna al casello, obbligando a transitarvi due volte, sia all’uscita sia al rientro in autostrada, anche i camion che scelgono Barberino per servirsi del motel o dei due ristoranti per poi riprendere la A1. La nuova barriera non sembra una gran soluzione tenuto conto anche del fatto che l’intera area sarà interessata da prevedibili incrementi di traffico legati alla presenza del lago di Bilancino, del prossimo nuovo centro commerciale della moda Outlet e delle gare all’autodromo del Mugello (tutti casi nei quali ci parrebbe civile peraltro che gli Enti Locali e la Regione attrezzassero offerte efficienti di servizi di trasporto pubblico). Il progetto di ampliamento proposto dai cittadini le cui attività economiche verrebbero danneggiate dalla nuova barriera permetterebbe non solo un minor consumo di territorio in un contesto ambientale delicato, e un abbattimento dei costi di esproprio e di esecuzione delle opere, ma anche il soddisfacimento di tutte le altre condizioni poste da Autostrade Spa (un nuovo piazzale, rami di svincolo con raggi di curvatura più ampi di quelli esistenti, rifacimento del cavalcavia) .

Perché dunque spendere più denaro inutilmente, e mettere a repentaglio sicurezza, salute e ambiente? E’ quello che Idra si riserva di chiedere formalmente alla Società Autostrade e al sindaco di Barberino di Mugello, qualora gli argomenti tecnici proposti dai cittadini siano validati e si continuino tuttavia a perseguire le scelte fin qui adottate.

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