Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 11.1.’05

 

FORTEZZA MEDICEA DI SAN GIOVANNI, ALLA VIGILIA DEL VERTICE CON DOMENICI IDRA SCRIVE A URBANI INVOCANDO TRE INTERVENTI DI GARANZIA.

IL COMPLESSO DEL SANGALLO È ANCHE A RISCHIO “ALTA VELOCITÀ”!

 

“Cementificazione, bitumazione e snaturamento dell’area immediatamente circostante la Fortezza Medicea di San Giovanni, e futuri rischi a carico del manufatto per il sottoattraversamento Alta Velocità ferroviaria”: questo il titolo della memoria (con 66 pagine di allegati) che l’associazione ecologista Idra ha inviato al ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani in vista dell’imminente vertice col sindaco Leonardo Domenici sul “caso Firenze”.

 

Lo scempio dell’area della Fortezza da Basso viene da lontano, documenta Idra negli allegati alla nota indirizzata al ministro, fra i quali il corposo esposto inviato anche alla Procura della Repubblica di Firenze nel luglio 2003: un vistoso cavalcavia stradale, di elevato impatto visivo; il raddoppio del sottopasso Belfiore, che ha trasformato il viale lungo le mura della Fortezza in una pista di scorrimento stradale veloce in pieno centro pericolosa e asfissiante; l’abbattimento – programmato o ‘accidentale’ - di numerosi esemplari arborei d’alto fusto, patrimonio storico del luogo ed elemento della memoria collettiva (nel boschetto delle Rimembranze; nel piazzale Montelungo; a ridosso delle mura; sul lato di Villa Basilewski); l’utilizzazione selvaggia del giardino di Porta Mugnone, risistemato nel ’95 per il vertice europeo di Firenze ma sottratto al godimento della cittadinanza e adibito – in condizioni di degrado abbondantemente fotodocumentate - ad area carico e scarico merci per Pitti Immagine. È a nostro avviso opportuno in ogni caso – aggiunge l’associazione  fiorentina -  non trascurare la minaccia che grava sulla stessa struttura fisica della Fortezza Medicea di S. Giovanni per effetto del progetto di sottoattraversamento da parte di un doppio tunnel ferroviario per il Nodo fiorentino dell’Alta Velocità, il cui tracciato interferisce direttamente col sottosuolo del manufatto. E documenta i “cambi in corsa” relativi alla traiettoria della linea, i vincoli posti già alla realizzazione del contestato progetto di parcheggio dalla presenza della falda, le preoccupazioni dei geologi consulenti del Comune. La descrizione di uno degli scenari di danno ipotizzati dai progettisti AV per la Fortezza (categoria 3) recita: "Le fessure richiedono cuci e scuci della muratura. Anche all'esterno necessari interventi sulla muratura. Possibile blocco di porte e finestre. Rottura di tubazioni. Spesso l'impermeabilità non è garantita. Tipica apertura delle lesioni 5 ¸ 15 mm, oppure molte lesioni £ 3 mm"!

 

In presenza di una “costellazione di interventi invasivi e improvvisati” nella città del fiore, scrive Idra a Urbani, “confidiamo nel fatto che il Ministero che Ella dirige sappia porre un freno, imporre una verifica e – se necessario – promuovere un ripensamento”. E suggerisce tre opzioni.

La prima, strutturale, per prevenire le incertezze palesate dalla Soprintendenza e ovviare al paradosso di cantierizzazioni che, come quella per il parcheggio a ridosso della Fortezza da Basso, risulterebbero altrettanto legittime sul piano formale quanto inaccettabili su quello della sostanza e del rispetto della qualità storico-architettonica della città: la richiesta è che il Ministero “verifichi il grado di funzionalità e di efficienza che la Soprintendenza fiorentina è in grado di garantire con le risorse, le dotazioni e gli organici di cui dispone”.

La seconda, per garantire la città dalla leggerezza e dallo sperimentalismo progettuale da cui sembra affetta la sua classe di governo: il Ministero istituisca “un organo agile ed efficiente di “ultima sorveglianza” circa la plausibilità dei progetti che interessano la città di Firenze, il cui impatto con i Beni Culturali della città sia documentato”. A partire retroattivamente da quelli – come il sottoattraversamento per l’Alta Velocità ferroviaria – con procedimenti formalmente conclusi o in via di conclusione, ma contenuti che “restano seriamente dubbi e possibilmente forieri di nuovi devastanti impatti difficilmente reversibili”. In proposito, Idra allega a Urbani il Libro Bianco consegnato al ministro dei Trasporti Luigi Bersani nel febbraio 2001 e l’esposto urgente depositato a settembre 2002 in Soprintendenza sulle condizioni di rischio per il patrimonio storico, artistico, architettonico e per il paesaggio derivanti dall’attuazione del progetto Alta Velocità a Firenze.

La terza misura che Idra chiede al ministro per Beni culturali di adottare riguarda il caso in cui dovesse concretizzarsi lo scenario più infausto per Firenze, quello dell’effettiva cantierizzazione per l’Alta Velocità (benché non manchino, si osserva, “soluzioni ferroviarie alternative – celeri, economiche ed efficaci – al lungo, faraonico e incerto sottoattraversamento”): il Ministero provveda ad assicurare il rilevamento, la descrizione e la catalogazione preventivi dei beni storici, artistici e architettonici inseriti nella fascia di interferenza del tunnel AV, apparentemente mai realizzati per mancanza di organici.

 

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